E’ il CAP che fa la differenza
Anche quest’anno il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato, sulla base delle dichiarazioni presentate all’Agenzia delle entrate, i redditi percepiti dai cittadini italiani nel 2021 e dichiarati nel 2022. Lo aveva già fatto nel 2021 e nel 2022 con informazioni che si riferiscono a dati sui redditi delle città corrispondenti ai vari codici di avviamento postale (Cap che furono istituiti in Italia nel 1967). Un’iniziativa molto interessante, soprattutto perché di grande supporto per le amministrazioni locali che attraverso tali dati possono monitorare l’andamento delle disuguaglianze territoriali ed agire di conseguenza. E anno dopo anno poter valutare l’efficacia delle eventuali politiche promosse per cercare di ridurre le disuguaglianze tra le diverse zone della città. I Sindaci e le amministrazioni che governano comuni con un solo Cap, attraverso questi dati possono avere invece un quadro della ricchezza e delle povertà che insistono sul proprio territorio, da considerare in sede di programmazione dei servizi e delle politiche.
Il dataset contiene in formato aperto il numero di contribuenti, la fonte prevalente del reddito (lavoro dipendente, pensioni, fabbricati, lavoro autonomo, imprenditori, partecipazioni societarie), le imposte versate (Irpef e addizionali), le classi di reddito. Sono inoltre disponibili, come nelle precedenti annualità, un rapporto statistico a cura del MEF e una nota metodologica che contribuiscono a chiarire i dati esistenti e alcune problematiche. I contribuenti sono suddivisi non solo per comune ma anche, nelle grandi città, per il codice di avviamento postale (Cap) di residenza, consentendo quindi un confronto a livello sub-comunale per tre anni a cavallo della pandemia da Covid-19.
Cosa emerge in generale dai dati dell’Agenzia delle entrate?
Per i 41,5 milioni di contribuenti che hanno presentato nel 2021 la dichiarazione Irpef, in leggero aumento rispetto al 2020 (+0,8), il reddito medio in Italia è di 22.540 euro (+4,5% rispetto all’anno precedente). Le grandi città mostrano generalmente una situazione economica migliore rispetto alla media nazionale, ma è notevole anche nel 2021 il distacco di Milano dalle altre grandi città italiane, affermandosi come la metropoli più ricca con poco più̀ di 37 mila euro. Come nel 2019 e nel 2020 Bologna è seconda con circa 29.500, e poi al terzo posto troviamo Roma con 28.600 euro, a poca distanza da Firenze (27.600) e Torino (quasi 27 mila). Con valori più̀ bassi seguono Genova e Venezia (24-25 mila) e infine le città del sud, come Bari (23.400), Napoli (22.600) e Palermo (21.850).
Tutte le grandi città hanno visto un miglioramento nel reddito medio rispetto al 2020, caratterizzato dal lockdown e dalla pandemia, ma è Milano a far registrare una vera e propria impennata con una crescita di oltre 2.000 euro. Nelle altre città del centro-nord l’aumento è stato compreso tra 1.250 euro a Genova e poco meno di 1.100 a Roma, che è sesta in questa graduatoria. Più basso l’incremento al sud e a Venezia (che probabilmente ha scontato la ripresa ancora debole del turismo nel 2021), tra 740 e 920 euro.
Grazie all’utile lavoro di elaborazione di Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi di #mapparoma (https://www.mapparoma.info/chi-siamo/) e alla nuova #mapparoma42 (la terza della serie “il reddito dei romani”, che segue le #mapparoma32 e #mapparoma37, dove sono stati analizzati i redditi percepiti nel 2019 e 2020), vediamo in particolare cosa emerge per la Capitale, partendo anche quest’anno dalle “sette Rome”: la Città compatta, la Città dell’automobile, la Città ricca, la Città-campagna, la Città del disagio, la Città storica e la Citta degli invisibili (qui per scoprire le principali caratteristiche di queste 7 Città: https://www.mapparoma.info/roma/).
Nel Lazio il reddito medio è un po’ superiore a quello nazionale, con 24.350 euro. Ma come si distribuisce nalla città di Roma?
Come scrivono gli autori del libro “Le sette Rome”, Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi (Ed. Donzelli https://www.donzelli.it/libro/9788855221597), “rimane grande la distanza tra la città ricca e storica, con un reddito complessivo medio rispettivamente di oltre 46 mila e quasi 43 mila euro, e il resto di Roma: la città compatta e dell’automobile con circa 27 mila, ovvero in linea con la media romana, mentre la città del disagio e la città-campagna si fermano intorno a 21-22mila, ai livelli di Napoli e Palermo”.
La Roma ricca continua ad incrementare il proprio reddito (+1.376 euro), seguita a distanza dalla città storica (+701) e dell’automobile (+642). Al contrario, la Roma del disagio registra il miglioramento più basso (+484). E i dati evidenziano implacabilmente come la forbice tra la città ricca e la città del disagio si sia allargata di quasi mille euro con la ripresa economica del 2021.
“Andando ancora maggiormente nel dettaglio, tra i Cap di Roma, scrivono Keti Lelo, Salvatore Monni e Federico Tomassi, nel 2021 il reddito medio per contribuente come nel 2019 e 2020 si conferma maggiore nel I e II Municipio, in particolare Parioli (00197) con 72 mila euro e Quirinale-Spagna-XX Settembre (00187) con 67 mila, seguiti con 59 mila da Pinciano-Trieste (00198) e Centro Storico (00186), e con 56 mila da Prati-Borgo (00193). Tutti i primi Cap in classifica appartengono alla città storica o alla città ricca. Allo stesso modo, non è sorprendente che anche per il 2021, come nel 2020 e 2019, il reddito medio più basso sia tipico della città del disagio, con i nuclei di case popolari e le borgate ex abusive: sono ancora una volta i due Cap che coprono gran parte del VI Municipio (00133 e 00132, comprese Tor Bella Monaca e Ponte di Nona) ad avere la peggiore performance con un valore di circa 19 mila euro. Anche nel 2021 il terz’ultimo risultato è di Centocelle sud-Alessandrino (00172) mentre Acilia nord-Dragona (00126) è quart’ultimo e inverte la posizione con Centocelle nord-Quarticciolo (00171), con circa 20.500 euro entrambi”.
Conoscere le disuguaglianze esistenti nella propria città significa poter deliberare politiche che abbiano come obiettivo la giustizia sociale e l’inclusione. Tutte le politiche economiche, finanziarie e sociali, a tutti i livelli, dovrebbero perseguire il solo obiettivo di creare delle città e un mondo più equi.
Qui le dichiarazioni dei redditi 2022 Anno d’imposta 2021- MEF- Dipartimento delle Finanze: https://www1.finanze.gov.it/finanze/analisi_stat/public/index.php?tree=2022.
Qui per approfondire la situazione della Capitale: https://www.mapparoma.info/mappe/mapparoma42-il-reddito-dei-romani-nel-2021-aumenta-il-divario-tra-la-citta-ricca-e-la-citta-del-disagio/; https://drive.google.com/file/d/1t8G2vw8QziyDcp_OrqZFdlzgxaEX70eY/view?pli=1.
Giovanni Caprio
28/7/2023 https://www.pressenza.com
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