Elezioni Francia, colpo di scena: sorpresa Melenchon, batosta Le Pen

Il Nuovo fronte popolare, l’alleanza di sinistra che si è formata per contrastare l’avanzata del Rassemblement National al secondo turno delle elezioni legislative francesi, a sorpresa ha conquistato il maggior numero dei seggi alla prossima Assemblèe Nationale. Jean-Luc Mélenchon rivendica il governo: “Siamo pronti, Macron riconosca la sconfitta”.

Elezioni Francia,  sorpresa Melenchon, batosta Le Pen

Un colpo di scena in Francia difficile da immaginare: alla vigilia del secondo turno elettorale tra sondaggi e proiezioni la tendenza era contare i seggi mancanti a Marine Le Pen per la maggioranza assoluta ed è invece clamorosamente la sinistra a trionfare, con il capo de ‘La France Insoumise’, Jean-Luc Mélenchon, a rivendicare il governo: “Siamo pronti, Macron riconosca la sconfitta, ha il dovere di chiamare il Nuovo Fronte Popolare a governare”.

Ma non è tutto perchè risorge anche Emmanuel Macron che arriva addirittura davanti al Rassemblement National, il grande sconfitto dopo il patto di desistenza siglato tra i partiti antifascisti.

L’affluenza al secondo turno è stata del 67,1 per cento, la più alta dal 1997: oltre il 20 per cento in più rispetto a quella delle elezioni legislative del 2022. La sorpresa è totale ma ora inizia il difficile: chi e come formerà il governo?

Alla sinistra mancano circa 90 seggi per la maggioranza assoluta, quindi è necessaria un alleanza. Ma con chi? Le posizioni di Melechon e Macron sono inconciliabili. Più possibilisti i socialisti di Raphaël Glucksmann, che ha rianimato il Partito socialista: “Stasera festeggiamo, ma di fronte a un’Assemblée Nationale divisa dobbiamo comportarci da adulti. Bisogna parlare, bisogna discutere, bisogna dialogare. Il cuore del potere è stato trasferito all’Assemblée Nationale, ed è necessario un cambiamento di cultura politica”.

‘La France Insoumise’ è stato il partito che ha fatto eleggere il maggior numero di deputati. È seguita dal Partito socialista, dagli Ecologisti e infine dal Partito comunista.

Mélenchon ha esaltato la mobilitazione popolare che ha consentito di “raggiungere un risultato che si diceva essere impossibile” e puntualizzando che “la volontà popolare dovrà essere rispettata”, invitando Macron a nominare un nuovo primo ministro scelto tra il blocco del Nuovo Fronte Popolare.

Sul fronte opposto Marine Le Pen parla di ‘vittoria rinviata’: “La marea sta salendo. Questa volta non è salita abbastanza in alto, ma continua a salire e, quindi, la nostra vittoria è solo ritardata”. Ma il colpo è stato duro e non è da escludere una resa dei conti politica all’interno delle  diverse destre figlie della diffusa ma ondivaga rabbia popolare espressa dalla crisi europea.

La prima reazione giunta dall’Eliseo ha chiarito che Macron – il resuscitato – “aspetterà la nuova Assemblée Nationale per prendere le decisioni necessarie. Il presidente, nel suo ruolo di garante delle istituzioni, veglierà sul rispetto della scelta sovrana dei francesi”.

Siamo dunque al ‘macronismo’ di sempre con un invito ‘alla prudenza’ (che vuol dire semplicemente tenersi le mani libere), “poiché i risultati non garantiscono di poter creare una coalizione coerente”.

Alcuni politici hanno parlato della possibilità di creare una coalizione molto larga che tenga dentro sia la coalizione di Macron che il Nuovo Fronte Popolare: questa opzione è però ostacolata dall’opposizione di Macron ad allearsi con La France Insoumise, di sinistra netta, e viceversa.

8/7/2024 https://www.kulturjam.it/

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