Emergency: Sudan: la drammatica situazione

Port Sudan, in questi mesi di guerra, è diventata la capitale de-facto del Sudan.

La città ha le sembianze di un enorme campo profughi: negli ultimi mesi, la zona est del Paese ha accolto circa 500.000 sfollati, di cui almeno 270.000 si sono fermati a Port Sudan .

Nel nostro Centro pediatrico “vediamo bambini malnutriti, con patologie del tratto respiratorio e gastro-enterico. In alcuni giorni, gli ingressi quasi raddoppiano rispetto alla media pre-guerra. Monitoriamo anche la salute dei pazienti cardiopatici con ecocardiogrammi, controllo INR e terapia anticoagulante”, racconta Franco Masini, cardiologo e Coordinatore del Centro Salam a Khartoum, in questi giorni a Port Sudan.

A Nyala continuiamo a garantire il farmaco salvavita per i pazienti operati al cuore.

La nostra head nurse Islam ci ha raccontato la situazione e il lavoro del nostro staff nazionale per riattivare a pieno regime il nostro Centro pediatrico.

“In queste settimane stiamo vedendo circa 60 persone a settimana, pazienti cardiaci operati al Salam. Hanno tra i 15 e i 50 anni, vengono qui per ricevere il farmaco anticoagulante che evita alle valvole cardiache di bloccarsi ”.

3 febbraio

Port Sudan è diventato un enorme campo profughi

Port Sudan, in questi mesi di guerra in Sudan, ne è diventata la capitale de-facto.

La città ha le sembianze di un enorme campo profughi: negli ultimi mesi, la zona est del Paese ha accolto circa 500.000 sfollati, di cui almeno 270.000 si sono fermati a Port Sudan.

“Vediamo bambini malnutriti, con patologie del tratto respiratorio e gastro-enterico. In alcuni giorni, gli ingressi quasi raddoppiano rispetto alla media pre-guerra. Monitoriamo anche la salute dei pazienti cardiopatici con ecocardiogrammi, controllo INR e terapia anticoagulante”, racconta Franco Masini, cardiologo e Coordinatore del Centro “Salam” a Khartoum, in questi giorni a Port Sudan.

Secondo le stime ONU più recenti, dal 15 aprile oltre 9 milioni di sudanesi hanno abbandonato le proprie abitazioni. La metà sono bambini. 

Le famiglie che non si possono permettere un alloggio vivono in strada, senza acqua e in condizioni igieniche pessime, che favoriscono anche la diffusione di malattie come il colera.

Nonostante i bisogni di salute sempre più in aumento, l’affluenza di pazienti adulti e pediatrici continua e i carichi di lavoro moltiplicati – dato anche il sovraffollamento in città – stiamo facendo il possibile per continuare a curare chi ne ha bisogno.

In un audio dal campo, Franco Masini descrive la situazione a Port Sudan e il nostro lavoro in città

6/2/2024 https://www.emergency.it

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *