Eravamo ribelli. Le operaie del tabacco in Italia

Walter De Cesaris, delegato alla Manifattura Tabacchi romana, ha colmato un vuoto nella storia sociale del nostro paese scrivendo questo libro sulla storia delle operaie del tabacco in Italia, utile oggi, nella profonda crisi delle organizzazioni del movimento operaio, perché ci obbliga a scavare dentro le nostre stesse origini per la necessaria rifondazione.

È quello che lo storico Hippolyte Taine chiama “il ritorno al momento genetico”. Noi abitiamo le stanze di una casa che abbiamo ereditato, curando solo l’ordinaria manutenzione, dimenticando il sapere sulle fondamenta, sui muri maestri. Ma quando l’edificio rischia di crollare, occorre ritornare a riflettere sui progetti, i disegni e i modelli dei primi costruttori, riscoprire i materiali utilizzati dai fondatori.

Una storia secolare di lotte, quindi, condotte da una forza operaia anomala, costituita nella grande maggioranza da donne protagoniste di un doppio processo di liberazione: “da una condizione di sfruttamento come operaia dentro la fabbrica, nei campi di raccolta, nei magazzini di prima lavorazione, e da una condizione di subordinazione a casa, nel lavoro e nella società, a causa della cultura dominante del patriarcato. “Un tentativo”, afferma Walter De Cesaris, di costruire “attraverso tante storie, una storia, e attraverso di essa far emergere alcuni caratteri di fondo costituenti un profilo politico, sindacale e culturale di una vicenda complessa”.

A partire dai due termini – “tabacchina” e “sigaraia” – spesso sovrapposti per indicare indifferentemente lavoratrici impiegate nella raccolta e lavorazione del tabacco. Nella realtà, l’autore ci illustra due mondi del lavoro assai differenti con paghe, orari e condizioni diversificate: “quello delle tabacchine, legato alle campagne e connesso al lavoro contadino della coltivazione; quello delle sigaraie, legato alla fabbrica e alla progressiva meccanizzazione del lavoro manuale.”

Attraverso documenti, interviste, articoli di giornale, canti proletari, viene ricostruita una vicenda che coinvolge l’intero paese e almeno cinque generazioni di lavoratrici, che partecipano direttamente a tutte le principali fasi della storia del paese: dai primi scioperi a fine Ottocento, alle lotte contro la privatizzazione che vedrà la fine dell’industria del tabacco nel 1991 con la svendita alla multinazionale americana. Capaci di condurre scioperi a oltranza che duravano mesi scontrandosi con padroni, governo, esercito e anche, se necessario, con la moderazione dei dirigenti della Cgil e dei parlamentari socialisti come durante lo sciopero del 1914.

Ribelli, fiere, dignitose anche spavalde come ce la raccontano la letteratura, il cinema e persino l’opera, le tabacchine costituiscono un’avanguardia nelle lotte contadine, come le sigaraie in quelle di fabbrica. Le loro rivendicazioni, in particolare quelle in difesa della salute, esprimono la maturità politica raggiunta anche sotto la spinta del protagonismo delle più giovani. Ogni nuova generazione rinvigorisce la coscienza politica e di classe: da quelle lotte nascono i diritti sanciti nella nostra Costituzione.

Scrive Norma, sigaraia di Firenze a conclusione del libro: “Eravamo donne molto battagliere ed emancipate per l’epoca. La parola non mancava. La parola sempre pronta per combattere e far valere le nostre ragioni. Non ci si vergognava. Siamo state delle ribelli. Abbiamo fatto del bene per quelli che ci stanno ora”. Questo libro ci aiuta a ritrovare le parole e le radici della nostra forza indagando le origini di una comunità di lavoratrici, che si organizza, produce i suoi dirigenti e intellettuali organici, diventa una classe. E sulle ceneri del progressismo evoluzionista, Walter De Cesaris ci restituisce la consapevolezza che nella lotta di classe nessuna conquista è definitiva: nelle sconfitte si può tornare indietro.

Walter DE CESARIS, Eravamo Ribelli. Le operaie del tabacco in Italia. Cento anni di lotte per il riscatto e la dignità, Mreditori, Trentola-Ducenta (Caserta), 2022

Giuseppe Carroccia, Claudio Gambini

https://www.sulatesta.net

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *