Esodati e sanità.

Il governo Renzi, alla prova di forza sulla riforma del Senato dopo lo strappo con la minoranza del Pd, cerca disperatamente nuove risorse finanziarie per tentare di risolvere molti dei problemi economici e sociali ancora aperti. 
Il premier insiste infatti soprattutto sulla linea del taglio delle tasse e ieri, oltre a confermare la volontà di eliminare la tassa sulla prima casa, ha promesso l’abolizione delle tasse agricole. Servono dunque molti soldi subito ed è per questo che Renzi sta cercando di convincere l’Europa allo sfondamento del tetto per avere sette miliardi in più a disposizione per la prossima manovra economica. Ma intanto i “buchi” nelle casse pubbliche rischiano di moltiplicarsi e rendono complicata la soluzione di tutte le “vertenze” aperte, a partire da quella degli esodati. Inoltre, tra le varie ipotesi, nemmeno così recondite, c’è l’ipotesi di un ulteriore taglio alla sanità di tre miliardi. 
 
Il Governo vuole incamerare le risorse risparmiate dal Fondo esodati nel 2013-2014 (500 milioni su un risparmio previsto di 3,3 miliardi) lasciando scoperte 50mila posizioni. L’ultimo check sui dati, fatto recentemente dai ministeri del lavoro e dell’Economia, con un aggiornamento sui dati ”a luglio” dice che della platea di 170 mila ”salvaguardati”, per i quali sono state stanziate 11,6 miliardi, sono state finora accolte circa 116 mila domande, 2 mila in più degli ultimi dati ufficiali dell’Inps. Le pensioni già liquidate sarebbero circa 83 mila rispetto alle 78 mila indicate dei dati di luglio). 

Ieri, dopo il presidio davanti al Ministero dell’economia e l’incontro con il sottosegretario Pier Paolo Baretta, i sindacati si sono dichiarati insoddisfatti. Per la Cgil il tempo è scaduto: è ora di recuperare le risorse che sono state dirottate e che erano state pensate per risolvere il problema definitivamente.
“Il governo ha preso tempo, ha detto che non è pronto e che ci darà una risposta tra due settimane, ma la questione va risolta prima della legge di stabilità. Noi vogliamo fatti concreti e non molliamo: continueremo ad essere in piazza”, ha detto il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, subito dopo l’incontro con il sottosegretario Pier Paolo Baretta. Ed è proprio Baretta che risponde oggi alle richieste dei sindacati con una intervista a Repubblica (p.4): “Non sappiamo ancora qual è il vero costo dell‟operazione – dice il sottosegretario che ricorda che sono state già fatte sei operazioni di salvaguardia, investiti 12 miliardi per sanare le posizioni di 125 mila persone. “Il nodo è politico, ma troveremo una soluzione – assicura Baretta – non lasceremo soli gli esodati”. Anche i ministri Padoan e Poletti confermano l‟intenzione del governo per trovare una soluzione, mentre nel giorno del presidio dei sindacati la Lega ha occupato simbolicamente i banchi del governo in Parlamento.

Per Paolo Ferrero, segretario del Prc, “il governo Renzi è vergognoso”. “Sugli esodati gli impegni devono essere seri, precisi e la situazione deve essere risolta dalla radice – aggiunge – abolendo la legge Fornero che ha creato un disastro per i lavoratori che devono andare in pensione e sta creando centinaia di migliaia di giovani disoccupati che non possono entrare nel mondo del lavoro”. “A fronte dell’innovazione tecnologica e dell’aumento della produttività del lavoro – al contrario di quanto prevedono la legge Fornero e quella di Maroni – il lavoro – conclude Ferrero – deve essere redistribuito tra tutti: anziani in pensione più presto e giovani a lavorare, riducendo l’orario di lavoro”.

Fabrizio Salvatori

16/9/2015 www.controlacrisi.org

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