Estrazione petrolio. Continuano nel silenzio gli incidenti

Trivelle. Quarto incidente petrolifero in 3 mesi

Continua il sorprendente silenzio sugli incidenti verificatisi nel Mediterraneo e connessi con l’estrazione di petrolio e gas naturale.

A metà maggio (ma la notizia è venuta fuori solo oggi, dato che nessun media nazionale ne ha parlato), nel mare Adriatico al largo delle coste della Croazia si è verificata una fuoriuscita di petrolio. A lanciare l’allarme sono stati gli abitanti di Kostrena non lontana da Fiume: la costa e pare del mare si sono colorati di nero a causa della perdita dell’oleodotto dalla raffineria di petrolio locale. Sono stati loro che hanno scattato le foto di quanto stava accadendo e hanno segnalato l’incidente alle autorità.

Solo dopo che ciò è avvenuto, la società che gestisce la raffineria ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale si scusava dell’accaduto e prometteva di provvedere a riparare i danni entro breve tempo. Una giustificazione che è stata accolta con molta perplessità dagli ambientalisti di Eko Kvarner, un gruppo locale, i quali hanno denunciato che il problema non è stato risolto del tutto dato che parte degli impianti sono è vecchio e in cattivo stato.

Alla richiesta avanzata da un giornale a Vladimir Bajzec che fa parte dell’associazione Nas Jadran (che si oppone ai piani di nuova esplorazione e lo sfruttamento di petrolio e gas in Adriatico), circa la capacità del paese di far fronte a fuoriuscite di petrolio come quella che si è verificata (o peggiori), la risposta è stata secca: “I governi locali non hanno la capacità di affrontare il grande incidente”. I rischi per l’ecosistema sono enormi, ha detto ancora Bajzec, “Solo la parte croata del Mare Adriatico ospita più di 7.000 specie di fauna selvatica, molti dei quali sono protetti da leggi nazionali ed internazionali di protezione della natura, mentre alcuni sono anche sull’orlo dell’estinzione. Il mare Adriatico è relativamente piccolo, poco profondo, e anche semi-chiuso, il che rende il rischio di inquinamento permanente per le attività di petrolio e gas foratura disastro e l’estinzione della fauna selvatica ancora più grave”.

Per questo un incidente come quello verificatosi nei giorni scorsi al largo del Messico che ha causato la fuoriuscita di 2.100 barili di petrolio (anche di questo nessuno, stranamente, ha parlato), avrebbe effetti devastanti.

La zona in cui è avvenuto l’incidente nel mar Adriatico è molto ambita dalle compagnie petrolifere: anche il Montenegro, dopo aver sottoscritto gli accordi di Parigi, ha annunciato di voler avviare l’esplorazione di petrolio al largo della costa di Ulcinj.

C. Alessandro Mauceri

23/5/2016 www.dazebaonews.it

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