Euforia finanziaria nella notte degli zombies

Nel suo comunicato stampa del 10 dicembre 2020 la BCE ha ribadito i propri strumenti di politica monetaria1. Un insieme articolato di misure tra le quali:

  • “i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%”;
  • Incrementare la dotazione del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) di 500 miliardi di euro, a un totale di 1.850 miliardi di euro. Ha inoltre esteso l’orizzonte degli acquisti netti nell’ambito del PEPP almeno sino alla fine di marzo 2022”;
  • “estendere il periodo di tempo entro il quale reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del PEPP almeno sino alla fine del 2023”;
  • LA BCE incrementa i prestiti a lungo termine.

Oltre a questo prolungamento e articolazione di operazioni di prestito a più lungo termine, con un orizzonte collocato tra marzo e giugno 2022, infine “In settimo luogo, le operazioni di pronti contro termine dell’Eurosistema per le banche centrali (Eurosystem repo facility for central bank, EUREP) e tutte le linee temporanee di swap e pronti contro termine con le banche centrali di paesi non appartenenti all’area dell’euro saranno estese fino a marzo 2022”.

Alla crisi indotta dalla pandemia Covid-19 le banche centrali la FED e BCE in particolare rispondono inondando i mercati finanziari con una massa crescente di denaro a tassi bassissimi; il Tasso ufficiale di Riferimento(TUR) con cui la BCE fornisce prestiti alle altre banche è fissato a zero dal marzo 2016. Se guardiamo i tassi interbancari con cui,  le banche si prestano reciprocamente,2 vediamo che sono tutti sotto lo zero. Per fare un paragone, La quotazione più alta mai toccata dall’Euribor 1M (a un mese) è stata registrata l’8 ottobre 2008, quando raggiunse quota 5,20; negli stessi giorni la scadenza trimestrale dell’Euribor ha raggiunto quota 5,39, mentre l’Euribor 6M ha toccato il suo massimo storico a quota 5,45 il 9 ottobre 2008.

La Federal Reserve USA a sua volta ha intrapreso una serie di azioni per limitare il danno che la pandemia ha inferto all’economia, garantendo innanzitutto un gigantesco flusso di prestiti all’economia e sostenendo l’acquisto di titoli di stato e corporate3. Ha portato i tassi che le banche pagano per prestarsi nelle 24 ore ad un range tra 0% e 0,25%. Come nella recessione 2007-2009 la Fed ha dichiarato che i tassi rimarranno bassi finché le condizioni del mercato del lavoro non avranno raggiunto il livello definito “consistent with the Committee’s assessments of maximum employment” e l’inflazione non ha raggiunto il 2%  “and is on track to moderately exceed 2 percent for some time.” Mantiene inoltre la pressione verso il basso sui tassi a lungo termine4.

Ricordiamo tutti il motto di Draghi alla presidenza del BCE “whatever it takes”, per sostenere l’economia dell’area dell’euro, innanzitutto per impedire il collasso del suo sistema finanziario e bancario nella cosiddetta crisi dei derivati del 2008. Oggi le banche centrali inondano nuovamente i mercati finanziari con un imponente flusso di denaro. In realtà è dalla precedente crisi che una parte importante delle imprese hanno vissuto potendosi indebitare con bassi tassi di interesse, quasi prossimi allo zero, questo flusso di denaro ha avuto l’effetto in molti casi di tenere in piedi aziende che non sarebbero state in grado di ripagare il denaro prestato a tassi più consistenti, non avrebbero potuto mantenersi in vita senza l’iniezione continua di denaro prestato: sono le cosiddette Zombies Companies. Secondo Blomberg5. Nello stesso articolo si mostra come il debito delle non-financial corporations abbia superato il 100% del Prodotto Lordo Globale. Il problema è indubbiamente globale si stima che il 25% di tutte le società europee con più di 20 addetti abbia esaurito i propri capitali alla fine 20206. Negli USA dalle società fortemente indebitate, collocabili nella categoria zombie, dipendono 2,2 milioni di posti di lavoro7. Una breve analisi del fenomeno nella situazione italiana si trova nel paper della serie ‘Questioni di Economia e Finanza’ della Banca d’Italia ‘Zombie firms in Italy: a critical assessment’ di Giacomo Rodano and Enrico Sette, del gennaio 2019: si può presumere che la situazione di si aggravata non poco, con le conseguenze del caso sul sistema delle imprese ed anche su quello bancario.

Il fenomeno zombie è una delle facce della realtà che la pandemia Covid-19 sta generando. Le società del digitale hanno incrementato i propri profitti, aumentato il proprio valore di borsa, le 5 GAFAM hanno raggiunto un valore complessivo di 7.300 di dollari, un balzo nel valore borsistico ha fatto anche l’industria farmaceutica che ha realizzato e produce i vaccini, avendo ricevuto allo scopo consistenti finanziamenti pubblici.

Il report delle Nazioni Unite ‘World Economic Situation and Prospects’ dice che nel 2020 il prodotto mondiale è diminuito del 4,3%. Ricorda che ad  aprile 2020 le misure di lockdown hanno colpito 2,7 miliardi di lavoratori (81% circa della forza lavoro mondiale), mentre 131 milioni di persone, in gran parte bambini e donne, sono precipitati in una condizione di povertà8. La nuova amministrazione Biden sta discutendo con il congresso la creazione di un assegno sociale di 1.400 dollari per singoli con un rddito inferiore ai 50.000 dollari l’anno e di 2.800 per una coppia (più 1.400 per ogni figlio) che guadagni sino a 100.000 dollari9.

La geografia dell’economia mondiale  mostra fortissime diseguaglianze nella sua struttura  caratterizzata da straordinarie fragilità accanto a settori in crescita esponenziale. Le tecnologie digitali hanno reso possibile la globalizzazione finanziaria come noi la conosciamo, tecnologie digitali su cui si fondano le più straordinarie macchine produttrici di profitto che ri-assemblano sempre più profondamente ed estesamente relazioni sociali le quali appaiono sempre più fragili nel confronto con la potenza smisurata della mega-macchina digitale.

Nel rapporto tra denaro ed informazione si sta generando una nuova creatura la moneta digitale, direttamente emessa dalle banche centrali, non più semplice rappresentazione digitale del sistema dei pagamenti mediato dalle banche, ma una ulteriore astrazione del denaro, parzialmente una sorta di disintermediazione rapporto tra banca centrale e singoli soggetti economici: distinta anzi in competizione con le cripto-monete.  Come abbiamo già scritto tutti i maggiori paesi e molti dei piccoli ci stanno lavorando, in particolare la Cina  è molto avanti e sta sperimentando a livello locale in alcune regioni. La BCE si sta preparando per quanto riguarda l’area Euro10: “Un euro digitale combinerebbe l’efficienza di un mezzo di pagamento digitale con la sicurezza della moneta di banca centrale. Aiuterebbe a gestire le situazioni in cui il contante non è più la soluzione prescelta ed eviterebbe la dipendenza da mezzi di pagamento digitali emessi e controllati all’esterno dell’area dell’euro, suscettibili di minare la stabilità finanziaria e la sovranità monetaria. La tutela della privacy sarebbe una priorità fondamentale: l’euro digitale potrà così contribuire a preservare la fiducia nei pagamenti nell’era digitale. (…) Verso la metà del 2021 decideremo se avviare un progetto sull’euro digitale, per prepararci a una sua eventuale emissione a una data futura.”

Il sistema finanziario e monetario globale è soggetto ad una accelerazione straordinario della sua digitalizzazione e complessificazione, le banche centrali sono costrette ad entrare in competizione con il sistema delle cripto-valute che -nonostante l’ estrema volatilità del loro valore sul mercato- non manca di novità. Elon Musk (Tesla) vi ha recentemente investito 1,5 miliardi dollari, mentre di parla di altri attori he entrano nel settore delle cripto-valute ed in generale nella innovazione dei servizi finanziari, in particolare si parla di APPLE11. Nel frattempo va avanti e muta l’inziale progetto di Facebook sulla creazione di una sua moneta digitale12.

L’missione di una moneta digitale delle banche centrali (Central Bank Digital Currency CBDC) costituisce anche uno strumento nello scontro tra le diverse monete ed aree monetarie. Sempre nella stessa pagina del sito della BCE leggiamo “Il panorama dei pagamenti sta mutando profondamente e in questa trasformazione le banche centrali devono svolgere un ruolo fondamentale. Il settore dei pagamenti europeo deve essere sostenuto da un mercato competitivo e innovativo, in grado di soddisfare la domanda dei consumatori, ma anche di preservare la sovranità europea. In questo contesto abbiamo definito una strategia complessiva dei pagamenti per l’era digitale.”

Con le note precedenti abbiamo continuato nell’opera di aggiungere  punti di osservazione sulla crisi, sulla pandemia sociale e le trasformazioni di sistema, di cui le tecnologie ed al nesso denaro-informazione. digitali sono il motore- La descrizione sintetica che abbiamo schizzato del ruolo della moneta, dell’intervento delle banche centrali e degli stati, dell’andamento dei mercati finanziari, mostra un incremento straordinario dei flussi e dei mutamenti delle forme che il denaro assume, una crescita della competizione che contrasta con lo sforzo di mantenere la coesione dei sistemi economici e sociali.

Ancora una volta siamo di fronte allo sviluppo esponenziale, alla autonomizzazione del sistema monetario e finanziario, alla vera e propria produzione della moneta nel ciclo D-D’. I flussi di informazione e denaro, interrelati tra loro in modo inestricabile, costituiscono il tessuto connettivo della formazione sociale, ne costituiscono il dispositivo regolatore ed in quanto tale ne determinano la dinamica tanto quanto ne coltivano le contraddizioni: siamo sempre in attesa di una crisi che mandi in fumo denaro, informazioni e umanità.

Se in un articolo precedente abbiamo descritto il confronto tra potere smisurato e la fragilità di soggetti e relazioni precarie, frutto di quella sussunzione di quella sottomissione del sociale concreto all’astratto monetario e digitale, se questo rapporto di forza diseguale induce alla depressione, assieme alla rimozione del ragionamento sulle cause della propria sofferenza, generando un mondo di fantasmi  di fake-news, dobbiamo interrogarci sulla capacità di generare un conflitto antidepressivo, capace di consegnare ai movimenti sociali, politici e culturali l’elaborazione di piattaforme e pratiche antidepressive. Se le imprese zombie prima o poi verranno spazzate via dalla ristrutturazione capitalistica e dalla crisi prossima ventura, dobbiamo sottrarci al destino di diventare tutti noi una popolazione, una umanità di zombies. Stampa PDF

  1. https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2020/html/ecb.mp201210~8c2778b843.it.html.[]
  2. https://mercati.ilsole24ore.com/tassi-e-valute/tassi/euribor []
  3. https://www.federalreserve.gov/newsevents/pressreleases/monetary20200409a.htm, https://www.brookings.edu/research/fed-response-to-covid19/.[]
  4. https://www.brookings.edu/blog/up-front/2020/09/02/what-do-changes-in-the-feds-longer-run-goals-and-monetary-strategy-statement-mean/.[]
  5. https://www.bloomberg.com/news/articles/2020-11-17/america-s-zombie-companies-have-racked-up-1-4-trillion-of-debt.)) analizzando i bilanci delle 3.000 ‘publicly-traded companies’ un quarto di queste sono zombies companies, la cosa che colpisce è che hanno aumentato il loro indebitamento di almeno 1000 miliardi di dollari, raggiungendo circa 1980 miliardi, ben oltre il picco di 1580 miliardi toccato nel pieno della crisi finanziaria nel 2008. Questo fenomeno è associato comunemente all’andamento dell’economia giapponese degli anni ’90 ed alla situazione di una parte delle aziende cinesi in anni più recenti, su cui ricordiamo la feroce polemica di Jack Mac nei confronti del sistema bancario e delle aziende pubbliche che ha aperto uno scontro con il partito ed il governo.  Questa situazione mette ovviamente in pericolo la ripresa dell’economia statunitense nel momento in cui il flusso imponente di finanziamenti dalla Federal Reserve e dal governo federale cominceranno a rallentare ed i tassi di interessi prenderanno a salire. La Banca dei Regolamenti Internazionali, due anni or sono, ha calcolato che nelle 14 grandi economie prese in esame le zombie companies sono cresciute dal 2% del1980 al 12% del 2016((https://www.ft.com/content/168e908a-03a5-4a0c-b993-355e88afee41.[]
  6. https://www.japantimes.co.jp/opinion/2020/12/08/commentary/japan-commentary/zombie-companies-feed-off-living/.[]
  7. https://www.cnbc.com/2020/05/20/highly-indebted-zombie-companies-control-more-than-2-million-us-jobs.html.[]
  8. https://apnews.com/article/coronavirus-pandemic-financial-markets-covid-19-pandemic-united-nations-economic-growth-413c4ab94811335e9b1e6ae04121b06f, https://www.un.org/development/desa/dpad/document_gem/global-economic-monitoring-unit/world-economic-situation-and-prospects-wesp-report.[]
  9. https://www.cnbc.com/2021/02/04/fewer-people-may-qualify-for-the-1400-dollar-stimulus-payments-heres-why.html.[]
  10. https://www.ecb.europa.eu/euro/html/digitaleuro.it.html []
  11. https://www.ilsole24ore.com/art/il-bitcoin-non-si-ferma-piu-tesla-sara-apple-scommetterci-ADCLfuIB.[]
  12. https://www.altroconsumo.it/soldi/conti-correnti/news/libra-facebook.[]

BCE, digitale, Federal Reserve

Roberto Rosso

10/2/2021 https://transform-italia.it

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