Farmacap, NO ai ricatti!
Ripubblichiamo di seguito il comunicato della RSA della FILCAMS-CGIL della Farmacap, l’azienda che gestisce le 44 farmacie comunali di Roma, in seguito alla vittoria del NO al referendum sulla Proposta di riallineamento contrattuale Assofarm 2013 che prevede la diminuzione delle ore di permesso ed i giorni di ferie con il blocco della restituzione degli arretrati che vengono ‘generosamente elargiti’ solo in minima parte date le condizioni economiche in cui si trova la Farmacap.
Un ricatto che i 360 lavoratori e lavoratrici dell’Azienda Speciale Pubblica Capitolina subiscono da oltre un anno quando, nel 2015, l’allora Giunta Marino emise la delibera che avviò la procedura di liquidazione di Farmacap, attraverso la nomina da parte del sindaco di un commissario liquidatore, che avrebbe dovuto predisporre entro il 31 maggio 2015 “un piano volto a garantire la continuità aziendale” anche attraverso “la trasformazione da azienda speciale in Spa a maggioranza pubblica, la compartecipazione dei dipendenti alla gestione aziendale e la valorizzazione degli asset patrimoniali e industriali dell’azienda”.
Nonostante l’azienda abbia chiuso il 2015 con il bilancio positivo, risultato raggiunto in massima parte grazie all’abnegazione ed ai sacrifici di chi ci lavora, la dirigenza aziendale ha mantenuto un atteggiamento dispotico con una proposta di accordo pressoché identica, sia in termini di adeguamenti salariali e contrattuali che del rinnovo dei contratti a termine e dell’organizzazione del lavoro, a quella applicata unilateralmente dall’Azienda e dalla proprietà (ossia il Comune di Roma nei panni dell’amministratore straordinario Francesco Paolo Tronca).
I lavoratori e le lavoratrici non si sono arresi ed hanno rifiutato compatti l’ennesima richiesta di sacrifici, consapevoli che cedere sui diritti e sulle condizioni di lavoro vuol dire far fare un passo in avanti al processo di smantellamento e privatizzazione di un servizio pubblico fondamentale per tutti gli abitanti e le abitanti di Roma.
Un segnale importante da parte di questi lavoratori perché resistere è il primo passo per passare all’offensiva. La lotta continua ed ha bisogno del sostegno attivo da parte di tutti, lavoratori e cittadini, per trasformarsi in una vittoria.
GRANDE PROVA DI DEMOCRAZIA
VITTORIA DEL NO
Il 10-11-12 maggio si è svolto il referendum per approvare o respingere la Proposta economica di riallineamento contrattuale Assofarm 2013 (il raggiungimento di 107,00 € lordi di aumento complessivo per un livello A1), avanzata lo scorso 26 aprile dalla D.G. Laing (a seguito dell’applicazione “unilaterale” da parte dell’Azienda, di parte della normativa prevista, con riduzione delle ferie da 25 a 22 giorni all’anno e riduzione delle ore di permesso retribuito, da 24 a 12 ore all’anno, l’erogazione di 50,00 € lordi/mensili di aumento retributivo), sostenuta da FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL e USI che hanno dato indicazione di votare SI nella consultazione. Come FILCAMS-CGIL, abbiamo ritenuto assolutamente inadeguata la Proposta di riallineamento a giugno 2017. Una proposta volta a bloccare per sempre la restituzione degli arretrati (semplificando, una lavoratrice o un lavoratore con CCNL Assofarm di livello A1, vanta verso l’Azienda un credito di oltre 7.000 €. Cifra approssimativa che rende l’idea, di quanto rilevante sia la quota di salario diretto e indiretto, sottratta negli anni a lavoratrici e lavoratori, senza tenere in considerazione la mancata erogazione dell’Assistenza Sanitaria Integrativa o del contributo camici). A seguito di questa proposta, lo scorso 5 aprile, avevamo avuto mandato da una partecipata Assemblea (indetta “solo” dalla nostra RSA) , di proporre all’Azienda un piano di rientro, rispetto al debito contratto con noi tutte/i, a cominciare da un riallineamento del CCNL Assofarm da giugno 2016, con la disponibilità a calendarizzare, la restituzione del pregresso di arretrati contrattuali e buoni pasto.
A fronte di posizioni diverse con le altre OO.SS. presenti in trattativa (FISASCAT-CISL, UILTuCS-UIL, USI), avevamo mostrato, ulteriore disponibilità per il raggiungimento di un accordo, proponendo un riallineamento posticipato a novembre 2016. Com’è ormai noto, la nostra proposta non è stata considerata accettabile dalla D.G.. Così, abbiamo voluto dar seguito al mandato dell’Assemblea e coerentemente, abbiamo dato indicazioni, di respingere la Proposta, votando NO.E’ innegabile, che questo referendum abbia assunto una valenza molto più ampia rispetto alla proposta economica in se. Ciò è dovuto, alle ripetute accuse volte nei nostri confronti dalle OO.SS. del fronte del SI (volere il fallimento dell’Azienda, lavorare per gli avvocati delle vertenze, mettere a rischio l’esistenza e il futuro dell’Azienda, mostrando così “scarsa responsabilità” agli occhi dei candidati alle elezioni amministrative, ecc.), nonché al “Manifesto Farmacap/La Roma pulita”. Questi metodi (purtroppo, anche molto discutibili) utilizzati dal variegato fronte del SI, hanno evidentemente avuto “un effetto”, ma forse contrario.
A termine del referendum, possiamo affermare che lavoratrici e lavoratori hanno capito perfettamente, quale fosse la posta in gioco. Lo dimostra, l’alta affluenza dei votanti (249 votanti su 344 aventi diritto, il 72,38%), che fanno di questo referendum, una grande prova democratica, che fa emergere l’urgenza di dare applicazione completa a quanto previsto dal CCNL Assofarm 2013, alla restituzione di tutto il pregresso, relativo ad arretrati contrattuali e buoni pasto. Diritti maturati e non più derogabili.I risultati, sono comunque inequivocabili:65% di voti NO(159 su 249 votanti) contro 35% di voti SI(87 su 249).
Respinta la Proposta aziendale e forti con voi tutte/i del risultato, vaglieremo tutte le iniziative sindacali e legali volte al riconoscimento dei nostri diritti pregressi e futuri.
La RSA FILCAMS-CGIL FarmacapRoma
14/5/2016 http://clashcityworkers.org
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