Fermiamo l’estrattivismo in Apuane e ovunque
Le montagne non ricrescono. Fermiamo l’estrattivismo in Apuane e ovunque L’appello alla mobilitazione in difesa delle Alpi Apuane del 16 dicembre a Carrara.
Dal confronto di decine di associazioni, comitati e movimenti del territorio apuano nasce un appello alla mobilitazione per contrastare l’assalto alle Alpi Apuane e a tutte le montagne. L’estrattivismo è un sistema di governo del territorio che produce enormi ricchezze per pochi e incalcolabili danni per la popolazione e gli ecosistemi.
Dalle Alpi Apuane vengono estratte ogni anno 5 milioni di tonnellate di montagna, compromettendo uno dei più importanti bacini idrici d’Italia che viene incessantemente minacciato e ridotto nel bel mezzo della crisi climatica. Un territorio impoverito, indebitato e distrutto a fronte di ricadute occupazionali ed economiche in drastico calo. Le Alpi Apuane sono l’emblema di un modello distruttivo che sta guadagnando sempre più spazio in Italia e in Europa.
Il 16 dicembre sarà una giornata per contrastare l’assalto alle montagne e per immaginare insieme un futuro sostenibile per i territori e chi li abita.
Ci rivolgiamo alle associazioni ambientaliste nazionali, ai comitati che difendono il territorio da opere inutili e invasive, ai movimenti ecologisti nazionali e internazionali, alle popolazioni montane di tutta Italia che resistono alla deriva distruttiva e speculativa in atto in questi territori.
Nei mesi passati le Apuane sono state scenario di diversi atti intimidatori da parte degli industriali del marmo e delle istituzioni che hanno tentato più volte di impedire l’accesso ad alcuni sentieri montani.
A tutto ciò si accompagna l’insoddisfacente tutela ambientale e la dubbia legalità nella gestione complessiva dell’escavazione sulle Apuane, che il Gruppo Regionale toscano del CAI ha esposto nel “Dossier Apuane”. A fronte di questa situazione, le sezioni CAI e le associazioni ambientaliste riunite nell’Assemblea per l’Accesso alla Montagna, hanno indetto un’iniziativa pubblica di sensibilizzazione e protesta.
La gravissima occupazione industriale delle Apuane non rappresenta, purtroppo, un caso isolato, ma è l’immagine di quanto già accade altrove e di quanto si appresta a diventare la nuova normalità. Basti pensare alla crescente corsa alle risorse critiche presenti nei territori montani, alla proliferazione di impianti di risalita o ancora alle follie speculative come quelle innescate dalle olimpiadi Invernali.
Il caso delle Alpi Apuane è dunque emblematico nel mostrare le aberrazioni dell’estrattivismo, ovvero un sistema di governo del territorio in cui le aspettative del mondo imprenditoriale piegano le esigenze sociali, ambientali ed economiche delle comunità che vivono il territorio stesso. Un principio che, una volta affermato e reso sistemico, produce la privatizzazione dei profitti in pochissime mani e la socializzazione dei costi sulla popolazione e sugli ecosistemi.
Non a caso Carrara è uno dei comuni più indebitati d’Italia, la cui provincia vanta tristemente un tasso di disoccupazione altissimo rispetto alla media dell’Italia centrale, ma che ospita al contempo società dagli utili favolosi.
Per questo pensiamo che dalle Alpi Apuane, e in particolare dalla città di Carrara, debba aprirsi una riflessione importante, dentro e oltre il CAI, tra le associazioni impegnate su questi temi.
L’iniziativa pubblica, che stiamo organizzando per il giorno 16 dicembre, ha una duplice modalità, un convegno e una manifestazione:
– il convegno, partendo dal caso apuano, analizzerà la tematica dell’estrattivismo inteso come paradigma da contrastare ovunque, a cui contrapporre un diverso ed equilibrato modello sociale ed economico.
– La manifestazione avrà lo scopo di materializzare la compattezza delle realtà associative nel denunciare la preoccupazione per ciò che possiamo ormai definire un vero e proprio assalto alla montagna.
L’auspicio è che questa giornata possa rappresentare un momento significativo a difesa della montagna e di chi la vive, avendone cura.
14/11/2023 https://16dicembrecarrara.it/
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