Fiom. 21 novembre 2015. Manifestazione nazionale.
La legge di stabilità presentata dal governo non ci piace. È la stessa logica dei provvedimenti che hanno peggiorato e reso più precarie e insicure le condizioni dei lavoratori, dal Jobs act, alla «buona scuola» allo «sblocca Italia». Le misure proposte perseverano sulla strada dell’ingiustizia sociale , non mettono in atto reali misure per lo sviluppo, la ripresa degli investimenti, la crescita dell’occupazione stabile, la lotta alla povertà e alle disuguaglianze sociali, non combattono l’evasione fiscale e la corruzione – anzi le assecondano – e producono un’ulteriore riduzione alla spesa pubblica a partire dai tagli alla sanità, inoltre fanno pagare un ulteriore prezzo al Mezzogiorno che non compare nemmeno tra i titoli.
Contro questa politica economica e sociale bisogna mobilitarsi per rivendicare scelte diverse e proposte che si affiancano alle nostre rivendicazioni contenute nella piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei metalmeccanici.
Il 21 novembre la Fiom scende in piazza a Roma, insieme alle associazioni, ai movimenti e alle persone che in questi anni si sono battuti, e vogliono continuare a farlo, per contrastare le politiche di austerità europee, e le conseguenti scelte dei diversi governi del nostro Paese, per affermare i princìpi della nostra Costituzione ponendosi l’obiettivo di riunificare tutto il mondo del lavoro e affermare un nuovo modello ambientale, sociale ed economico, solidale e democratico. Insieme per avviare una mobilitazione vasta che, in coerenza con le lotte dello scorso autunno, coinvolga tutte le categorie del mondo del lavoro e tutta la Cgil.
Il governo non sta ascoltando il Paese ma solo i poteri economici e finanziari più forti.
Non fermiamoci. È il momento di unire e dare voce e rappresentanza al mondo del lavoro, reale maggioranza del nostro paese. Vogliamo il diritto a un lavoro dignitoso e onesto, una politica industriale pubblica e affermare il ruolo e il valore del Contratto nazionale di lavoro, della giustizia sociale e della democrazia partecipata.
PER
GLI INVESTIMENTI, IL LAVORO E I DIRITTI
• investimenti pubblici e privati e nuova occupazione stabile;
• uno Statuto dei diritti di tutto il mondo del lavoro.
IL CONTRATTO NAZIONALE PER TUTTI
• un Contratto nazionale che tuteli tutte le forme di lavoro, garanzia del potere d’acquisto e soglia del salario minimo che affermi la democrazia nei luoghi di lavoro.
LO STATO SOCIALE
• garantire il diritto alla salute, alla scuola pubblica, alla formazione;
• introdurre il reddito di dignità;
• estendere la cassa integrazione e i Contratti di solidarietà.
LA QUALITÀ DEL LAVORO
• ridurre gli orari e ridistribuire il lavoro;
• una nuova legge sugli appalti;
• una legge sulla rappresentanza per far entrare la democrazia nei luoghi di lavoro;
LE PENSIONI
• ridurre l’età pensionabile e dare lavoro ai giovani;
• ripristinare le pensioni di anzianità;
• avere pensioni dignitose per tutti, oggi e domani;
IL FISCO GIUSTO
• ridurre le tasse al lavoro, combattere l’evasione fiscale e la corruzione;
• introdurre una tassazione progressiva sui grandi patrimoni.
L’EUROPA E LA COSTITUZIONE
• cancellare il pareggio di bilancio imposto dalle politiche di austerità;
• affermare e realizzare i princìpi della nostra Costituzione.
CONTRO
• LA LEGGE DI STABILITÀ;
• IL JOBS ACT CHE HA RESO PIÙ FACILI I LICENZIAMENTI;
• LO SBLOCCA ITALIA;
• LA BUONA SCUOLA ;
• LA POLITICA DELLA DISEGUAGLIANZA.
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