Fisica delle separazioni
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La fisica studia il movimento dei corpi. Il primo principio recita così: un corpo permane nel suo stato di quiete finché non agiscono su di esso forze esterne.
Parto da qui per capire quali possono essere le forze esterne che agiscono su un corpo in movimento. La prima cosa che mi balena in mente è: non si può lasciar fuori il concetto di energia. Energia che io ho sempre inteso come eterna gioia.
Eterno è legato a un concetto di infinito, nel senso che non ha fine. Allora è abbastanza chiudere gli occhi e vedere milioni di cellule, movimenti di corpi che agiscono in fretta senza muoversi dal punto di partenza?
Non è così. I corpi si confondono, si legano, si dividono, ma non si fermano perché qualcosa li muove, forze esterne agiscono su di loro.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Allora possono la materia della mente, la volontà del pensiero, diventare corpi in movimento, sostanza, vita?
Cerchiamo una risposta anche in questo libro di Giacomo Sartori dove il titolo, Fisica delle separazioni, è già un buon punto viatico.
C’è un legame rovente che si trasforma in siderale indifferenza. I corpi non si parlano più e l’iniziale complicità diventa reciproco rancore.
Fisica delle separazioni è un libro che si interroga sulla metamorfosi dei corpi e sui suoi agenti esterni.
Come dice il titolo parla di una separazione e il libro è un elogio alla parola che lascia il segno, che non cede che entra dentro un campo magnetico dove danzano poetica e analisi.
Una lettura universale perché tutti possono ritrovarsi e ritrovare quella fase intima della propria esistenza e della propria vita sociale e affettiva.
Allora che cosa ci propone, non solo, ci dà una lezione, Fisica delle separazioni di Giacomo Sartori, un campo magnetico dove forze si attraggono e si respingono, sulle dinamiche e conseguenze di una separazione in otto lezioni divise in otto capitoli trasmettendo l’arte di voltare pagina per accogliere la ricchezza dell’altro.
Otto movimenti come un’opera musicale di Alban Berg, tendono all’emancipazione della tonalità come una forza sghemba che inquadra parole, quelle dette, quelle pensate che prendono forma, che erodono di passione.
Significativa è l’immagine di copertina raffigurante una mela tagliata in due parti perfettamente uguali. La regola del 50% è un segnale che il libro vuole trasmetterci. Il torto e la ragione forse stanno sempre in mezzo e le due parti, perfettamente scisse altrettanto perfettamente possono ricongiungersi.
È un romanzo che spalanca le porte seppur con dinamiche non certo facili. Per questo non bisogna mai perdere l’attenzione, si rischia di ritrovarsi disorientati. Bellissimo e coinvolgente l’andare a fondo in questa elettrizzante e a tratti nervosa guerra di coppia, dove uno lascia l’altro riprende e non c’è pausa perché la pausa darebbe un senso di abbandono e i corpi tornerebbero a fermarsi.
La separazione è il frutto di una relazione e se vogliamo di un’esperienza di vita, il fallimento di un rapporto. Soprattutto è un invito a guardare le conseguenze nel suo percorso, considerando però quanto sia vera, naturale e necessaria una relazione in questi tempi dove si accentua un esasperato individualismo.
Impresa non facile la lettura di questo libro, perché Giacomo Sartori è scrittore non sicuramente facile proprio perché la grande profondità della sua scrittura richiede enorme attenzione, una vigilanza parola dopo parola. Una scrittura che è un trasporto di coscienza, introspezione ed è ciò che rende unico e anche indispensabile un libro da cui è difficile quando lo si chiude separarsi immediatamente.
La separazione è come un’ombra e ti seguirà sempre, perché come una legge fisica si sposta dove noi ci spostiamo.
Corpi in movimento.
Giorgo Bona
Scrittore. Collaboratore redazione di Lavoro e Salute
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