Genova: la polizia spara durante un Tso, ucciso un 21enne
Il tso continua a uccidere. «Non posso credere che tu non sia più qui, non dimenticherò mai i momenti felici passati insieme, ti amerò sempre e non ti dimenticherò mai». Nataly Giorgio Tomalà Chavez è la compagna di Jefferson Tomalà e madre di sua figlia di 2 mesi. Jefferson è il ragazzo ecuadoriano che, dopo aver ferito con un coltello un poliziotto durante l’esecuzione di un tso è stato ucciso con un colpo di pistola. Il post sui social è corredato da un fiocco nero, divenuto virale in rete tra la comunità latinoamericana genovese. Sulla pagina Facebook di Jefferson Tomalà è anche comparsa una colomba con un ramo d’ulivo e la frase ‘Dio vide il peggio di me ma non mi abbandonò’ e alcuni amici hanno lanciato l’idea di una fiaccolata in ricordo di Jefferson che dovrebbe tenersi domani sera per le vie di Sestri Ponente. Chiedono di indossare magliette bianche e portare candele bianche e lanciano l’hashtag #giustiziaperjefferson. Il fratello Santiago Stalin Tomalà Garcia anche lui su Fb posta le dichiarazioni di ieri rilasciate dalla sorella a alcuni media sul fatto che al 118 lei e la madre avevano chiesto un’ambulanza e non l’intervento di poliziotti e posta un messaggio con tante faccine in lacrime: «Mi mancherai tanto fratellino – scrive – e farò di tutto perché si faccia giustizia». Al fratello Santiago tanti della comunità ecuadoriana rispondono in rete con ricordi e necrologi.
Una morte durante un Tso e la solita opaca cortina di veline. Una lite in casa tra madre e figlio degenera e finisce in tragedia a causa dell’intervento della polizia. Stavolta è accaduto a Genova: il giovane, di 21 anni, che dava in escandescenze perchè la sera prima era stato lasciato dalla sua compagna, madre di sua figlia di due mesi, è stato ucciso dalla polizia intervenuta su richiesta della donna. Un agente è stato aggredito dal giovane, Jefferson Garcia Tomala, con un coltello e ferito in modo grave ma non è in pericolo di vita. Nella colluttazione il poliziotto è stato anche colpito in modo accidentale da un colpo di pistola sparato da un collega.
l dramma è avvenuto nel tardo pomeriggio nel quartiere popolare di Borzoli. Secondo quanto ricostruito dalla polizia, nel tardo pomeriggio la madre di origine ecuadoriana ha chiamato il 118. La situazione è però peggiorata, la madre si è impaurita, si sarebbe barricata in una stanza con la figlia ed avrebbe deciso di chiedere anche l’aiuto della polizia. Una pattuglia è andata in soccorso della donna e quando è arrivata a casa ha iniziato una trattativa con il giovane. A un certo punto del colloquio con gli agenti, secondo quanto riferito dalla questura, il ventenne all’apparenza sembrava essersi calmato. Si è seduto su un letto ma quando un poliziotto gli si è avvicinato con uno movimento fulmineo ha afferrato un coltello da sotto le lenzuola ed ha aggredito l’agente. Nella confusione della lotta il ventenne è stato colpito con un colpo di pistola ed è morto. L’agente è stato portato subito in ospedale in codice rosso e sottoposto a un intervento chirurgico per chiudere le ferite ed estrarre il proiettile. La sorella del giovane morto ha riferito che una lite si era verificata la sera prima e la notizia è stata confermata dai carabinieri che ieri sono intervenuti nella stessa abitazione al culmine di una lite scoppiata sempre tra la madre e il figlio. La compagna del giovane si era impaurita e aveva lasciato la casa dove viveva con la bambina avuta solo due mesi fa con Jefferson Garcia Tomala. Questo episodio aveva fatto andare un escandescenza il giovane e la mamma aveva chiamato i carabinieri per evitare che la situazione degenerasse. Oggi, la sorella ha riferito che secondo lei la situazione non era cosi grave da fare intervenire la polizia. «Non capisco perchè sono intervenuti con lo spray urticante contro un ragazzo», ha detto. La reazione violenta del giovane ha messo in pericolo la vita degli agenti e sulla vicenda è intervenuto il Sap secondo il quale è necessario avere dei protocolli idonei per gli interventi di tso coordinbati anche da personale medico. Sarebbe bastato un intervento più professionale o «una pistola taser» come suggerisce, invece, il sindacato che tributò alcuni minuti di standing ovation agli assassini di Federico Aldrovandi e che ora vede il suo leader, Tonelli, sugli scranni del Senato tra le fila della Lega per Salvini?
Solo dieci giorni prima di questa morte, a Torino, s’è chiuso il processo in primo grado con la condanna a un anno e otto mesi per i tre vigili urbani e lo psichiatra imputati per l’omicidio colposo di Andrea Soldi, 45 anni, malato di schizofrenia paranoide, morto in seguito al tentativo di tso, il pomeriggio del 5 agosto 2015.
Ercole Olmi
11/6/2018 da Popoff
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