Giornalista testimonia a favore dei No Tav e si ritrova sotto processo: crowdfunding per spese legali
AgoraVox ha lanciato una campagna di crowdfounding per dare una mano a Davide per sostenere le spese legali: https://www.produzionidalbasso.com/project/per-il-diritto-di-cronaca-agoravox-italia-la-vicenda-di-davide-falcioni-e-le-spese-legali-dei-cronisti-denunciati/
Ci associamo alla campagna e rinnoviamo la nostra solidarietà a Davide.
(alcuni articoli qui, qui e qui)
(qui un interessante approfondimento di Valigia Blu)
22/7/2016 www.rifondazione.it
Premessa per chi vuole sostenere questa causa
Chi non può o non vuole donare con PayPal può farlo anche tramite carta di credito, usando il bottone verde “dona”. Chi vuole usare bonifico o cc può farlo da questa pagina. Si prega di specificare nei commenti “sostegno giuridico”.
Secondo l’ultimo dossier di Reporter Senza Frontiere l’Italia si posiziona 77esima nella classifica mondiale sulle libertà di stampa: mai, negli ultimi anni, l’indipendenza dei giornalisti aveva toccato un punto così basso.
I cronisti italiani non sono solo vittime di minacce da parte di organizzazioni criminali. Al contrario, secondo quanto riporta anche l’Osservatorio Ossigeno per l’Informazione spesso il lavoro di chi ha il compito o la voglia di informare è minato da querele che costano migliaia di euro in spese legali.
“Molti – scrive l’Osservatorio – commettono questo abuso allo scopo di intimidire e zittire chi è impegnato a riferire ai cittadini fatti di rilevante interesse pubblico, e quindi chi svolge una funzione di pubblico interesse. Le querele pretestuose non danneggiano soltanto il giornalista querelato ingiustamente, ma l’intera comunità sociale. Il danno sociale causato da questi abusi è grave ed evidente e tuttavia essi sono ampiamente tollerati e non sono perseguiti a termine di legge come si dovrebbe e si potrebbe”.
A farne le spese, sempre di più sono i giornalisti indipendenti e quelli che lavorano in testate non legate a grossi gruppi editoriali: precari, mal pagati, senza diritti riconosciuti… i cronisti indipendenti e le piccole realtà che fanno informazione dal basso sempre più spesso vengono spinti a fare un passo indietro se non vogliono finire sul lastrico per cause legali che non possono permettersi di affrontare.
Chi siamo
AgoraVox è un media indipendente nato nel 2005 in Francia che si occupa di giornalismo partecipativo: l’idea che anima il sito è quella che ogni cittadino possa essere un cronista, parte integrante del processo di creazione della notizia al pari di un operatore professionale dell’informazione. Dal 2005 ad oggi sono centinaia di migliaia le persone che hanno contribuito insieme ai noi a raccontare la realtà: denunciare, commentare e agire per avere una stampa più libera e creare un dibattito pubblico su come le notizie vengono create e fruite.
Oggi, vogliamo provare ad usare il nostro network per fornire un supporto ai giornalisti/cronisti che devono affrontare importanti spese processuali che sono il risultato dello svolgimento del loro lavoro. E la storia di Davide Falcioni, che è stato uno dei nostri cronisti, è rappresentativa di questa situazione.
Davide Falcioni e il diritto di cronaca
Nel 2012 (come abbiamo raccontato qui, qui e qui) Davide ha pubblicato su AgoraVox una serie di articoli per raccontare le proteste dei cittadini contro la creazione della Tav, la linea ferroviaria che dovrebbe collegare Lione e Torino.
In particolare Davide ha seguito un gruppo di cittadini e manifestanti durante l’occupazione pacifica di una ditta in Val di Susa. I partecipanti sono stati accusati e Davide si è offerto come teste al processo: unico testimone presente, per offrire un contro-racconto, in opposizione alla versione “ufficiale” che parla di manifestanti violenti.
Durante la sua testimonianza il pubblico ministero ha scelto, invece di ascoltarlo, di accusarlo delle stesse imputazioni che sono toccate agli altri cittadini. In questo modo la sua testimonianza non solo è stata annullata, ma anche il suo diritto di cronaca (qui un interessante approfondimento di Valigia Blu), patrimonio di ogni cittadino, è stato violato.
Come AgoraVox, vorremmo dargli una mano per sostenere le spese legali: ma la nostra situazione economica ci impone di chiedere l’aiuto dei nostri lettori e redattori.
AgoraVox è una Fondazione che vive del lavoro dei suoi redattori volontari e di una piccola équipe che si occupa della gestione del sito, dei social e del lavoro amministrativo. Non riceviamo fondi pubblici, non abbiamo editore: il nostro sito sopravvive grazie alla pubblicità e ai doni di chi ci legge e ci sostiene.
Per questo vi chiediamo, se potete e se volete, di farci un piccolo dono per aiutare Davide a sostenere le spese giuridiche che questo procedimento richiede: parcella degli avvocati e costo degli spostamenti fino a Torino per le udienze.
Se non potete aiutarci vi chiediamo diffondere intorno a voi la notizia in modo da farla girare il più possibile perché è importante informare e prendere coscienza del fatto che ciascuno di noi, come cittadino, ha il diritto di raccontare, denunciare e testimoniare.
L’obiettivo di questa raccolta è 2mila euro: si tratta di una cifra “forfettaria” perché alcune spese non siamo in grado di prevederle: la quantità viaggi a Torino, per esempio, oppure eventuali testimoni che verranno convocati dalla difesa. 2mila euro dovrebbero coprire le spese legali vive (fatture dell’avvocato) e i costi di trasporto. Il denaro (eventualmente) in eccesso verrà usato per sostenere campagne future. I donatori verranno informati sulle spese sostenute e sulla destinazione dei fondi.
Grazie a tutti
Per informazioni, commenti e proposte ci potete scrivere a redazione (at) agoravox (punto) it
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