Giornata mondiale vittime dell’amianto.
28 aprile 2015 – Giornata mondiale vittime dell’amianto, a 23 anni dalla sua messa al bando, il numero di casi di malattie legate all’amianto nella sola Unione europea è compreso tra i 20.000 e 30.000 all’anno ( OMS ) ed in Italia sono più di 4 mila i morti ogni anno. Il picco dei decessi, purtroppo, non è stato ancora raggiunto. Ricordare non basta, occorre che le Istituzioni mondiali e nazionali agiscano immediatamente, le parole non devono restare i soliti vuoti proclami, parte di un rito vuoto, ripetuto perché offenderebbe ed umilierebbe il dolore di intere comunità, di famiglie . In molti Paesi nel mondo continua, senza reali misure di contrasto da parte delle Organizzazioni l’estrazione e la commercializzazione dell’amianto senza che siano adottate misure od un adeguato contrasto al problema. Occorre una più intensa cooperazione tra gli organismi internazionali (O.M.S., O.I.L., Nazioni Unite, Confederazione europea dei sindacati, ……) perché si attuino programmi specifici di interventi vincolanti per gli Stati. La Commissione Ambiente del Partito della Rifondazione Comunista di Torino al pari di tante Associazioni che nel mondo, in Italia, in Piemonte da decenni chiedono giustizia si associa alle loro richieste:
- vietare a livello mondiale l’ estrazione, la produzione, commercializzazione e l’utilizzo dell’amianto;
- la presenza di organismi di controllo efficienti;
- registro delle malattie asbesto-correlate e degli esposti;
- censimenti e bonifiche di tutti i siti contaminati;
- risarcimenti agli ex esposti professionali, familiari,
- benefici previdenziali per i lavoratori;
- fondo vittime per esposti familiari e ambientali (non coperti da contributi previdenziali);
- registro delle malattie asbesto-correlate,
- registro esposti,
- sorveglianza epidemiologica;
- sportelli informativi amianto;
A 23 anni dalla sua messa al bando, l’amianto è ancora diffuso in Italia le stime indicano più di 32 milioni di tonnellate ed il Ministero dell’Ambiente indica in 75mila ettari di territorio la presenza accertata di materiale in cemento amianto e quantifica in almeno 38.000 siti su tutto il territorio nazionale, con oltre 300 siti in classe di priorità 1, ovvero a maggior rischio, su cui avviare da subito le azioni di risanamento. L’amianto va ricercato negli edifici costruiti prima del 1992, anno della messa al bando del suo commercio nel nostro Paese ma siamo, purtroppo, ancora ai primi passi di un lento cammino. Non occorre quindi stupirsi quando appaiono notizie, come quelle di qualche giorno addietro della pericolosità degli edifici di Palazzo Nuovo a Torino. L’Italia convive con l’amianto ed è per questo che il problema non può e non deve essere, come d’abitudine nel nostro Paese, solo tamponato, ma deve essere risolto!!! Se non si affronta urgentemente e seriamente questa emergenza, se le sofferenze ed i drammi di persone rimarranno senza giustizia e senza colpevoli, questa giornata di ricordo si aggiungerà al grido di denuncia contro quelle istituzioni sempre più lontane dai cittadini, dai problemi del mondo lavoro, dai bisogni di giustizia sociale.
Renato Zanoli
Responsabile Commissione Ambiente PRC Torino
28/4/2015 www.prctorino.it
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