Giustizia per Youns: nuova manifestazione a Voghera
Youns El Boussettaoui fu assassinato la notte del 20 luglio 2021, in una piazza centrale di Voghera, con un colpo di pistola al petto, partito dall’arma dell’ex assessore leghista Massimo Adriatici.
Massimo Adriatici era famoso nella cittadina per vantarsi di girare con l’arma carica, e per divulgare espliciti messaggi razzisti.
Immediatamente la sorella di Youns, e il resto della famiglia, si esposero pubblicamente, nominando l’accaduto con il suo nome, un assassinio di matrice razzista, e lanciarono una manifestazione antirazzista che rivendicasse giustizia per Youns, nella piazza dove Youns era stato ammazzato, a Voghera.
Cosi il 24 luglio, migliaia di persone, per lo più stranieri, ma non solo, riempirono la città, per tutto il giorno, superando i blocchi della polizia, arrivando sotto il comune, sotto la casa di Adriatici e quella della sindaca, che nel frattempo si era esposta solo per creare un clima di terrore in città in vista della manifestazione, evitando accuratamente di prendere posizione sul gravissimo episodio. Il messaggio era chiaro: basta omicidi razzisti e basta razzismo.
Adriatici non è “un pazzo”, un caso estremo, ma un figlio perfettamente sano del razzismo di cui è intrisa la nostra società. A dimostrazione di ciò, Massimo Adriatici era un uomo potente: un avvocato, un poliziotto e un politico, assessore alla sicurezza, e perfettamente inserito nel contesto della giunta comunale: l’assessore Gabba, che l’ha sostituito dopo il suo arresto aveva precedentemente dichiarato informalmente che per risolvere i problemi degli stranieri bisogna sparargli, e la sindaca, si augurava la morte dello stesso Youns.
Salvini si schierò subito a fianco di Adriatici descrivendo l’avvenuto come legittima difesa.
Il capo d’accusa, nei confronti dell’assassino, non è infatti omicidio ma eccesso di legittima difesa, il che è evidentemente assurdo, visto che si trattava di una persona disarmata, e che per lo più era affetta di disturbi psichiatrici che gli provocavano una forte sofferenza.
Con questo capo di imputazione, l’ex assessore è stato messo ai domiciliari, in una località protetta e dopo pochi mesi ha ottenuto diversi permessi per uscire, fino alla liberazione, il 20 ottobre, fino alla scadenza delle indagini.
Adriatici è in giro nonostante in questi mesi da testimonianze, video, perizie e rivelazioni sia emerso chiaramente che condivideva con tutta la giunta di Voghera un razzismo feroce, disumano, che ha trovato nella sua mano e nella sua pistola gli strumenti per mettere in pratica idee suprematiste, lasciando aperta l’ipotesi della premeditazione dell’omicidio.
Questa liberazione dimostra che la vita di Youns, poiché immigrato, è considerata priva di valore, non solo dal suo assassino, ma neanche da Procura, Tribunale, inquirenti, organi di governo locale e nazionale, tutti intrisi di razzismo istituzionale e schierati a tutela di uno dei loro. La liberazione di Adriatici ha suscitato la giusta rabbia da parte della famiglia di Youns, e molti/e immigrati/e e soggetti razializzati in generale che vivono in Italia.
La sorella di Youns ha quindi lanciato un appello chiaro: VENITE TUTTI A VOGHERA IL 31 OTTOBRE ALLE ORE 15, manifestiamo perché vogliamo giustizia per Youns, e contro il razzismo che c’è in Italia, ma soprattutto a Voghera.
Di seguito il video con l’appello della sorella di Youns:
“Mio fratello Yunes ucciso, ammazzato, sparato al petto dall’assessore di sicurezza Massimo Adriatici. Adriatici ex poliziotto, avvocato.
Massimo Adriatici ha tolto la vita a Yunes, padre di due bambini.
Massimo Adriatici, un assassino, a differenza della normalità, non è finito in galera, ma gli hanno subito dato gli arresti domiciliari, poi la possibilità di uscire, e dal 20 ottobre è libero fino a scadenza di indagini. Da quando è stato liberato, il 20 ottobre, continuano a chiamarmi familiari e non da Italia, Marocco, Francia, Belgio.
“l’assassino di tuo fratello è libero? Ma perché? Uno che toglie la vita a un’altra persona, uno che spara a una persona disarmata, come mai è libero?”
Io vi rispondo: è libero perché in Italia la legge non è uguale per tutti come si dice. È solo un detto, una frase che si dice, nella pratica, la verità non esiste. La legge non è uguale per tutti in Italia, la legge dipende da chi è la vittima e da chi è l’assassino.
Visto che la vittima è un marocchino straniero che non vale nulla e l’assassino è un assessore di sicurezza, un leghista, un avvocato, un ex poliziotto, ha un gruppo di potere , un gruppo di politici che lo coprono, fanno in modo che non paga per quello che ha fatto, non paga perché ha ammazzato una persona, ha tolto un padre a due persone.
Io vi chiedo, vi invito, stranieri e italiani di venire con me il 31 ottobre alle 15 in piazza Meardi a Voghera, con me a urlare contro l’ingiustizia che ha subito mio fratello, ma anche contro il razzismo che c’è in Italia e c’è soprattutto a Voghera.
Avrete visto tutti la chat della giunta l’assessore Gabba, nuovo assessore di sicurezza, consiglia, per risolvere i problemi degli stranieri è sparargli e a marzo, la sindaca di Voghera, la sindaca della città dove è morto mio fratello, non è riuscita neanche a fare le condoglianze alla famiglia che ha perso un figlio, un padre, ha chiesto “ma il marocchino che chiede l’elemosina è annegato?”
Vorrei dirgli che il marocchino che chiede l’elemosina è mio fratello, la persona a cui la sindaca augura la morte, perché straniero, malato, dorme nelle panchine e solo per questo da fastidio, non perchè è violento. Chiedo a tutte le persone che lottano contro il razzismo, stranieri e italiani, di venire il 31 ottobre a Voghera in piazza Meardi e manifestiamo contro il razzismo e l’ingiustizia, e facciamo valere il detto che la legge è uguale per tutti.
Abbiamo doveri, ma abbiamo anche diritti, la giustizia è un diritto. La legge è uguale per tutti”
Video appello della sorella di Youns El Boussettaoui
https://www.facebook.com/VogliamoTuttoPavia/videos/4232002476909074/
26/10/2021
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