Gkn di Campi Bisenzio, licenziamenti a Capodanno: l’ultima lotta degli operai
Dopo due anni e mezzo di assemblea permanente e il tour lungo l’Italia, sembra essere arrivata la fine per le speranze alla ex Gkn. Ma i 185 lavoratori rimasti e la comunità allargata intorno a loro non ci stanno. Il 31 dicembre, l’ultimo dell’anno è in fabbrica a Campi Bisenzio
A Campi Bisenzio l’ultimo dell’anno è in fabbrica, nello stabilimento della ex Gkn (ora Qf), la fabbrica di componenti per automobili in via Fratelli Cervi.
Il motivo? A metà ottobre l’attuale proprietà – l’imprenditore Francesco Borgomeo, a cui la Melrose Industries ha ceduto l’azienda – ha fatto ripartire la procedura di licenziamento collettivo per i 185 operai rimasti, la cui cassa integrazione scade a fine anno. E i licenziamenti saranno definitivi dal 1° gennaio 2024.
«Questo l’ultimo schiaffo a una comunità operaia e a un territorio. Forse per pura speculazione immobiliare, licenziano operai alluvionati, in un territorio sconvolto da cambiamento climatico e cementificazione. L’abbiamo chiamata ora x: l’ora in cui vengono tolti lavoro e vita da una fabbrica, per trasformarla in un immobile. Gkn cesserebbe di esistere: storia, lavoro, assemblea permanente, diritti sindacali cancellati. Questo ci obbliga a sorprendere, a mobilitarci nella notte più insolita, il 31 dicembre, a essere gioiosa barricata, veglia, protesta, concerto».
Lo si legge sul profilo Facebook del Collettivo di fabbrica lavoratori ex Gkn-Firenze, nato nel luglio 2021 all’indomani del licenziamento per email di 422 operai, e in assemblea permanente da allora.
Ultime notizie dalla ex Gkn: la procedura di licenziamento collettivo
La richiesta di incontro da parte di Qf è arrivata alla Rsu e ai sindacati a fine settembre. L’incontro in cui la proprietà ha manifestato la volontà di far ripartire la procedura per i licenziamenti si è tenuto a metà ottobre. In quell’occasione, Rsu e Fiom-Cgil hanno ribadito la necessità di convocare il tavolo di crisi al ministero delle Imprese e del made in Italy e hanno chiesto di ritirare la procedura.
«I licenziamenti trasformano lo stabilimento in un edificio vuoto, a disposizione del mercato immobiliare. Era forse l’obiettivo di Borgomeo fin dall’inizio? È arrivato il momento di fare chiarezza su tutta questa operazione, che si è sempre nascosta dietro l’inagibilità della fabbrica, quando in realtà sentenze di Tribunale e le stesse ore di sorveglianza richieste, e in parte pagate dall’azienda, dimostrano il contrario», si legge nella nota congiunta di Fiom-Cgil nazionale, Fiom-Cgil Firenze e la Rsu ex Gkn-Qf, dove si ricorda che l’unica soluzione al momento sul tavolo è il progetto di reindustrializzazione dal basso e la costituzione della cooperativa Gff costituita dai lavoratori.
Gkn Campi Bisenzio: la storia
Il ricorso dei sindacati della ex Gkn di Campi Bisenzio
Come aveva già fatto nel 2021 nei confronti di Gkn, la Fiom-Cgil ha presentato un ricorso per condotta antisindacale nei confronti di Qf per la procedura avviata a ottobre.
Due anni fa, il tribunale di Firenze aveva ritenuto fondato il ricorso e l’azienda aveva ritirato i licenziamenti, anche se aveva fatto sapere di voler comunque chiudere lo stabilimento di Campi Bisenzio.
A inizio dicembre 2023, la Fiom-Cgil ha chiesto all’azienda di ritirare la procedura di licenziamento collettivo e l’atto di liquidazione della società e di rimettersi al tavolo per trovare una soluzione diversa, presentare un piano industriale e rendere lo stabilimento di nuovo produttivo.
«Riteniamo questi licenziamenti doppiamente gravi perché non portano a termine l’impegno al rilancio della fabbrica del dott. Borgomeo, così come previsto dall’accordo del 19 gennaio 2022, e anche perché avvengono in un momento difficile a seguito dell’alluvione che ha colpito pesantemente molti lavoratori», si legge nel comunicato pubblicato dal sindacato il 4 dicembre.
Campi Bisenzio è infatti una delle zone fortemente coinvolte dall’alluvione di inizio novembre e i lavoratori della ex Gkn sono stati tra coloro che hanno portato aiuto alle famiglie alluvionate.
Il Collettivo di fabbrica Gkn Campi Bisenzio lancia un nuovo Insorgiamo tour
Il tavolo nazionale non è mai stato convocato, mentre il 14 novembre si è tenuto quello in Regione, a cui però l’azienda non ha partecipato. Nell’incontro è stato chiesto il ritiro, o comunque la sospensione, della procedura di licenziamento e la ricerca di un altro ammortizzatore sociale, vista la difficile situazione di Campi Bisenzio con migliaia di famiglie coinvolte dall’alluvione e case non abitabili.
Secondo il Comune di Campi Bisenzio i licenziamenti sono «inaccettabili» e il rischio è quello di «aumentare la frattura sociale sul territorio».
In quell’occasione, il Collettivo di fabbrica ha lanciato un nuovo Insorgiamo tour in vista del 31 dicembre. Quello del 2022 aveva unito la lotta degli operai della ex Gkn a quella contro la guerra, la crisi climatica, il patriarcato, la precarizzazione e lo sfruttamento, la cementificazione e le discriminazioni che venivano portate avanti in tutta Italia.
Padova, Torino, Napoli, Milano, Roma, Bologna sono alcune delle città toccate dal nuovo tour.
«Il primo gennaio saremo di nuovo licenziati tutti. L’assemblea permanente e una storia industriale e sindacale saranno cancellate. Noi abbiamo un progetto industriale ma senza intervento pubblico diventa impossibile. Arrivati a questo punto o spicchiamo il volo o cadiamo. O fabbrica socialmente integrata o sconfitta».
Per sostenere la reindustrializzazione dal basso per la produzione di cargo bike (i prototipi sono stati progettati e realizzati dai lavoratori), il Collettivo ha creato una cooperativa e ha lanciato un azionariato popolare: l’obiettivo è un milione di euro, al momento ne sono stati raccolti 315 mila.
Laura Pasotti
27/12/2023 https://www.osservatoriodiritti.it/
Immagini: Foto: Collettivo di fabbrica lavoratori ex Gkn
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!