Secondo fonti ufficiali, le forze hanno arrestato 150 persone nell’area del Congresso. Foto: Telesur
Gli argentini scendono in piazza e inscenano un colpo di pentole e padelle contro il governo di Javier Milei e la repressione scatenata dalle forze di sicurezza che hanno lasciato persone gravemente ferite e ne hanno imprigionate altre.
Con una carovana lungo l’Avenida Corrientes fino alla Casa Rosada e a Plaza de Mayo, i mobilitatori protestano contro il ministro della Sicurezza, Patricia Bullrich, e chiedono le dimissioni di lei e del presidente Javier Milei.
I residenti di ogni quartiere si stanno unendo alla carovana mentre attraversa la loro zona, mentre le piattaforme locali riferiscono che “la gente si è svegliata”.
In diverse zone della capitale Buenos Aires si stanno svolgendo proteste pacifiche dove i vicini bloccano Rivadavia Avenue e Acoyte, lo stesso a Villa Crespo in Comuna 15.
Secondo fonti ufficiali, le forze hanno arrestato 150 persone nell’area del Congresso e nove manifestanti sono rimasti feriti “con ferite al cranio a seguito dell’impatto di una bomboletta di gas lacrimogeno”.
La polizia argentina ha represso il popolo argentino, i pensionati e i tifosi che si sono mobilitati per le strade chiedendo pensioni eque di fronte alla situazione di fame e insicurezza promossa da Javier Milei.
Secondo il Center for Legal and Social Studies, “le decine di persone ferite e detenute sono operatori della stampa, pensionati, membri di organizzazioni sociali, politiche e sindacali. Non c’è nessun colpo di stato, c’è repressione”.
Allo stesso modo, da una cronaca giornalistica, Tiempo Argentino narrava: “munizioni di gomma, bombe lacrimogene e lunghi manganelli. Il banchetto della violenza di Stato nel quartiere del Congreso è servito. I mastini della Gendarmeria e della Polizia Federale hanno fame. Sputano odio dagli idranti che avanzano dall’Avenida Ente Ríos. C’è una caccia ai pensionati e ai tifosi davanti al Parlamento in gabbia. Il superclassico repressivo di Milei si ripete come una tragedia mercoledì pomeriggio”.
Dal viale “Hipólito Yrigoyen” i proiettili fischiano, le motociclette rombano, le bocche dei fucili esplodono. In piazza, le potenti gole rispondono con ritmo da tribuna: “Ti resta poco / Parrucca, bottone / Colpisci i vecchi, distruggi il paese / Sei figlio di yuta / Devi andare!”, ha riferito Tiempo Argentino.
https://www.blog-lavoroesalute.org/wp-content/uploads/2025/03/immagine-81.png8051280franco.cilentihttp://www.blog-lavoroesalute.org/wp-content/uploads/2023/05/BloglavoroesaluteNew23_3.jpgfranco.cilenti2025-03-13 10:47:172025-03-13 10:47:52Gli argentini scendono in piazza dopo la brutale repressione contro i pensionati
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