HIROSHIMA: anniversario dell’olocausto nucleare, un digiuno pacifista/disarmista alla memoria
“Noi scienziati in questi anni ci siamo spinti a limite della mtemerarietà. Abbiamo conosciuto il peccato“
Robert Hoppenheimer
Alle ore 8.15 un aereo delle forze armate degli Stati Uniti, un B-29, denominato Enola Gay, lanciava la prima
bomba nucleare a fissione della storia della umanità sulla città giapponese di Hiroshima. Ne veniva
sganciata una seconda il 9 agosto su Nagasaki.
Bombe “inutili” lanciate in un contesto storico in cui le sorti del secondo conflitto mondiale erano già,
sostanzialmente, decise. Se guardiamo all’Italia dobbiamo ricordare che fonti partigiane sostengono che gli
“alleati” (si dirà “occorreva abbattere il nazifascismo” e la obiezione se non si può respingere come
totalmente inverosimile va però vagliata criticamente) hanno “ecceduto” in bombardamenti non
esattamente con la sola finalità di battere il nemico ma per ridurre il “peso” e i meriti della lotta partigiana
di liberazione; ancora oggi, molto spesso, ci sono cantieri edili che devono fermarsi per il rinvenimento di
ordigni “alleati” : quanti bombardamenti si potevano evitare considerato anche che non furono tutti
“intelligenti” (per usare un terribile e ipocrita termine militare coniato un po’ dopo il secondo conflitto
mondiale)?
Dal 1990 ricordiamo questo momento, il 6 agosto, con una giornata di digiuno replicandola il 9 agosto,
anniversario del bombardamento di Nagasaki.
Una stima approssimata attribuisce 140.000 morti alla bomba sganciata su Hiroshima e 75.000 a quella
sganciata su Nagasaki.
E’ ben noto che ci sono poi state gravi conseguenze successivamente, anche ai danni delle future
generazioni.
Dire che nel mondo la circostanza dell’anniversario sia rimossa, ad eccezione, ovviamente, del Giappone, è
fare una affermazione eufemistica e persino scontata.
Eppure è necessario riflettere, non solo sul passato, ma anche sul presente e sul futuro.
Il problema rimane quello di sempre: i popoli ed i paesi democratici non rivendicano solo che non si
aggiungano nuovi aderenti (Iran, Corea, ecc.) al club atomico, ma che gli arsenali, atomici e convenzionali
siano distrutti e cancellati dalla faccia della terra.
Gli arsenali infatti uccidono ma anche prima di essere innescati; uccidono le relazioni di amicizia tra i popoli,
uccidono perché stornano risorse economiche enormi da progetti socialmente utili a sprechi militari
arricchendo l’industria bellica ed affamando i poveri del pianeta.
La diffusa rimozione dell’olocausto nucleare contribuisce a facilitare il perdurare delle drammatiche guerre
(dal fronte russo-ucraino alla aggressione, nelle intenzioni e nella pratica, genocida a Gaza) in atto sul
pianeta; si tratta delle guerre più conosciute, peraltro, tutti i giorni sull’orlo dell’allargamento territoriale dei
conflitti ; il movimento pacifista e disarmista mondiale è totalmente impotente ; lo abbiamo visto persino
nella ultima tornata elettorale europea nella quale la “colomba” non ha raggiunto il quorum (non che la
via elettorale al pacifismo sia mai stata la più efficace;
tuttavia dobbiamo cercare di risalire la china e almeno evitare di associare alla palese impotenza anche la
amnesia dell’olocausto nucleare.
Qualunque persona ragionevole può pensare: un digiuno alla memoria non serve a nulla; la critica non è del
tutto infondata ma la “rimozione” della memoria sarebbe ancora peggio
Invitiamo chi lo ritiene opportuno ad associarsi al digiuno dichiarato per il 6 e il 9 agosto; potrebbe essere
un piccolo iniziale “censimento” da cui partire come base per iniziative più efficaci di contrasto e
boicottaggio della macchina di guerra a cominciare dal boicottaggio delle produzioni belliche di cui alcuni
gruppi militanti pacifisti/disarmisti e alcuni settori significativi della classe operaia hanno già dato prova
significativa.
Ai sindaci di Hiroshima e Nagasaki sono stati inviati messaggi di solidarietà
Vito Totire
circolo “Chico” Mendes/ Centro F. Lorusso via Polese 30 40122-Bologna
vitototire@gmail.com
333.4147329
Bologna, 5-8-2024
6/8/2024
Allegato: manifesto pacifista/disarmista , 1914
Manifesto pacifista/disarmista, 1914 – Rifiutiamo le armi!, in Le fonti della storia/6 1914-1915: intervento o neutralità, La nuova Italia editrice, 1968
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