I COSTI AMBIENTALI E SANITARI DEL 5G
Una raccolta fondi per acquistare spazi sui media mainstream (tra cui i maggiori quotidiani nazionali e i più importanti circuiti web) per informare la popolazione sui rischi del 5G: è l’iniziativa promossa da Terra Nuova Edizioni in collaborazione con il giornalista Maurizio Martucci, autore di “Manuale di autodifesa per elettrosensibili”.
Aderiscono inoltre l’Associazione italiana elettrosensibili, l’Istituto Ramazzini, l’Associazione elettrosmog Volturino, l’Associazione obiettivo sensibile, i comitati Oltre la MCS e No Wi-Fi Days, Oasi Sana e l’equipe che ha realizzato il docu-film Sensibile.
Il crowdfunding è iniziato a novembre e si concluderà il 15 dicembre.
Gli spazi pubblicitari che verranno acquistati con i proventi conterranno:
• i dati delle più recenti ricerche medico-scientifiche sul 5G come pericolo sanitario e sull’emergenza elettrosmog, ignorata dall’opinione pubblica;
• un appello al Governo italiano e agli organi politico-istituzionali in nome del principio di precauzione, per fermare la pericolosa avanzata del 5G.
Nel 2019 è prevista la partenza del 5G e la popolazione verrà irradiata da un’ondata di radiofrequenze senza precedenti; non esistono studi preliminare sul rischio sanitario.
«Il 5G prevede una copertura dell’intero territorio nazionale nel 98% del suolo pubblico» spiega Maurizio Martucci. «Ai 24.000 hot spot wi-fi pubblici e alle attuali 60.000 stazioni radio base (le antenne di telefonia mobile spesso sui tetti dei palazzi, sistemi 2G, 3G e 4G), col 5G sarà installato un imprecisato numero di mini-antenne a microonde millimetriche, quantificabili persino in milioni se diffuso dai nuovi lampioni della luce LED, riconvertiti in ripetitori wireless. E c’è pure il progetto del wi-fi dallo spazio, la messa in orbita di droni satellitari».
«Le conseguenze potrebbero portare a rivisitare i limiti soglia stabiliti per legge, portando gli attuali 6 V/m di campo elettrico al valore picco di 61 V/m, ovvero 110 volte in più della potenza oggi misurata».
PAGINA CROWDFUNDING
Studio Usa: «Con elettrosmog rischio cancro e danni al DNA». Ma il 5G avanza: cosa farà l’Oms?
Sono stati diffusi i risultati di un importante studio americano sui danni dovuti all’esposizione a elettrosmog: topi di laboratorio sono stati irradiati a intermittenza per due anni per 9 ore al giorno fra le 900 e 1900 megahertz (modulazione GSM e CDMA, 2G-3G). Risultato finale: tumore maligno del cuore (aumentato del 5-7% nei ratti maschi), tumori al cervello e danni al DNA.
CONTINUA QUI
5G e aumento tumori, le ultime ricerche parlano chiaro: il pericolo esiste ed è fondato
di Maurizio Martucci
Mondiale, la posta in ballo è straordinariamente alta. Non solo nel business, ma nella tutela della salute pubblica. L’ho scritto (denunciandolo) nel mio ultimo libro inchiesta. Lo scontro è tra titani. “Era da aspettarselo – scrive su Facebook, polemizzando con la Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Icnirp), Fiorella Belpoggi, ricercatrice dell’Istituto Ramazzini, a capo del più grosso studio al mondo sugli effetti nocivi delle radiazioni da antenne di telefonia mobile (banda 3G) – ora chi di dovere si prenderà la responsabilità di ignorare un pericolo”.
CONTINUA QUI
6/11/2018
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!