I morti di lavoro nel 2023 hanno superato quota 300 ma la strage dei lavoratori al governo delle destre non interessa. In Lombardia un fiume di sangue
Il monitoraggio delle morti di lavoro dell’Unione Sindacale di Base e di Rete Iside continua e, purtroppo, restituisce la magnitudine di un fenomeno tragico che non accenna a rallentare. Sono infatti 301 le vittime del lavoro conteggiate al 17 aprile da inizio 2023: di questi 235 hanno perso la vita sul luogo di lavoro, mentre sono 66 i morti in itinere.
USB e Rete Iside, forti di un protocollo d’intesa che va avanti da anni sul fronte salute e sicurezza sul lavoro, continuano la loro campagna per introdurre nel codice penale il reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro. Un’idea che comincia a fare breccia anche in altre realtà sindacali, ma che vede il disinteresse completo della politica e in particolare del governo di destra, molto attento al profitto delle imprese ma fieramente contrario a garantire sicurezza, diritti e dignità ai lavoratori.
USB e Rete Iside hanno presentato una proposta di legge alla Camera nella scorsa legislatura. Di fronte alla strage di lavoratori in corso in Italia, infatti, siamo convinti che la vera responsabilità sia da imputare alla classe imprenditoriale nostrana, che in moltissimi casi vede nelle misure atte a tutelare la sicurezza di chi lavora un costo da ridurre per aumentare profitti.
Tra i settori più colpiti sembrano esserci quello del lavoro agricolo e quello delle costruzioni edili, dove le regole spesso non vengono rispettate. Ci troviamo di fronte a una vera e propria catastrofe, che costa migliaia di vite di lavoratrici e lavoratori, ma di fronte a dei fatti evidenti il sindacalismo confederale e la politica istituzionale continuano a costernarsi tramite dichiarazioni di circostanza. USB e Rete Iside sono le uniche realtà che hanno fatto una proposta concreta in questi anni: il reato di omicidio sul lavoro serve, e serve immediatamente.
La regione maggiormente colpita dalle morti di lavoro continua ad essere la Lombardia con 43 decessi, seguono poco distanti la Campania con 35 e il Veneto con 32. L’elenco:
Lombardia 43;
Campania 35;
Veneto 32;
Piemonte 25;
Lazio 23;
Sicilia 21;
Emilia Romagna 18;
Puglia 17;
Toscana, Abruzzo 14;
Umbria 11;
Marche 10;
Sardegna 9;
Friuli Venezia Giulia, Liguria 6;
Calabria 5;
Valle d’Aosta, Estero 4;
Alto Adige 3;
Trentino, Basilicata 2;
Molise 1
Unione Sindacale di Base
Rete Iside
18/4/2023 https://www.usb.it
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