Il bluff dell’assegno unico per i figli

• L’assegno unico, sostituirà le detrazioni fiscali e gli assegni esistenti per ogni nucleo familiare: l’importo per ciascun figlio minorenne è pari a 175 euro mensili, in misura piena per un Isee (*) pari o inferiore a 15.000 euro;

• Per livelli di Isee superiori si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 50 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40.000 euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.

• Nell’assegno per le famiglie numerose vi sono 85 euro in più per ogni figlio dal secondo in avanti. Per ciascun figlio successivo al secondo è prevista una maggiorazione dell’importo pari a 85 euro mensili. Tale importo spetta in misura piena per un Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per livelli di Isee superiori si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 15 euro in corrispondenza di un Isee pari a 40mila euro. Per livelli di Isee superiori a 40.000 euro l’importo rimane costante.

• A decorrere dall’anno 2022 è riconosciuta una maggiorazione forfettaria per i nuclei familiari con quattro o più figli, pari a 100 euro mensili per nucleo.

Ora l’Assegno Unico, erogata in base all’ISEE, andrà a sostituire 6 attuali sostegni erogati alle famiglie:

• le detrazioni Irpef sui figli a carico;

• gli assegni al nucleo per figli minori;

• gli assegni per le famiglie numerose;

• il Bonus Bebè;

• il premio alla nascita;

• il fondo natalità per le garanzie sui prestiti.

QUINDI DUE ESEMPI:

– un lavoratore monoreddito con due  figli che guadagna 15.000 euro l’anno con l’assegno unico prenderebbe 335 euro al mese, mentre con il sistema precedente avrebbe preso 469 euro, dunque ci perderebbe 134 euro al mese rispetto a quanto incassava prima con le varie detrazioni e gli assegni per il nucleo familiare;

– una famiglia con due figli monoreddito, con reddito di 25.000 euro l’anno, prenderebbe un assegno di 307 euro mentre con il sistema precedente prendeva 361 euro.

IN ITALIA ABBIAMO QUESTA SITUAZIONE SOCIALE :

– ci sono oltre 3 milioni di disoccupati iscritti ai centri per l’impiego (11%) e altri 2 milioni che non credono di trovare un’occupazione attraverso i Centri per l’impiego e non vi sono iscritti;

– ci sono 5.300.000 precari, costretti a lavorare subendo ogni tipo di vessazione e salari “di merda” ma non c’è alcuna volontà di eliminare le leggi che permettono il precariato e nemmeno di fare una legge che imponga un salario minimo di 9 (almeno 9) euro l’ora;

– in Italia abbiamo gli orari di lavoro più alti d’Europa e i salari più bassi d’Europa, ma anziché ridurre gli orari per aumentare l’occupazione e incrementare i salari si continua a voler abbassare sempre più il costo del lavoro per unità di prodotto e aumentare gli straordinari;

– In Italia abbiamo il mercato del lavoro più flessibile d’Europa: frantumato, a termine, in affitto e senza diritti con ben 45 forme di lavoro precari… e con la cancellazione dell’articolo 18 dello Statuto dei Diritti dei Lavoratori, ma il governo Draghi non lo rende più stabile; al contrario lo rende ancor più frantumato attraverso una legge che libera appalti e subappalti a favore degli sfruttatori di manodopera e speculatori;

– in Italia abbiamo 300 contratti pirata fatti da sindacati non rappresentativi inventati dai “padroni” con normative e salari “di merda”…

– in Italia abbiamo le pensioni più basse d’Europa, dove il 60% dei pensionati percepisce meno di 1000 euro mensili (il12% di essi meno di 500 euro mensili) il 21% fra 1000 e 2000 euro mensili, il 19% più di 2000 euro mensili;

– le pensioni hanno perso negli ultimi 20 anni il 30% del loro valore rispetto al reale costo della vita ma il governo Draghi non ritiene di dover incrementare le pensioni medio/basse;

– In Italia abbiamo il tragico record europeo di morti sul lavoro, con la media di 3,4 al giorno, causati dalla mancanza di interventi preventivi alla fonte e dall’assenza di formazione, informazione, addestramento adeguato ma anche dal carico troppo elevato di lavoro, dagli straordinari, dai contratti precari. Dai controlli effettuati l’86% delle aziende sono risultate non in regola, ma il ministro Brunetta deve essere un genio … e per risolvere il problema ha pensato di fare un DDL che impone agli ispettorati del lavoro di avvertire in precedenza le aziende su quando andranno a fare i controlli così i “datori di lavoro” avranno il tempo di dire ai dipendenti a nero: «domani state a casa che c’vè un’ispezione».

CHE DIRE? Forse il governo per risolvere il problemi sociali delle famiglie numerose avrebbe fatto meglio a distribuire gratuitamente i contraccettivi.

(*) L’ISEE misura il livello economico di un nucleo familiare, considerando tutte le voci di “ricchezza” ovvero proprietà immobiliari, rendite finanziarie, i redditi ecc.

Umberto Franchi

già dirigente Sindacale CGIL – 23/11/21

25/11/2021 https://www.labottegadelbarbieri.org

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