Il cammino del Piemonte in direzione della sanità privata

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In Piemonte la Sanità è rientrata dai deficit pregressi attraverso la riduzione dei servizi, la chiusura di ospedali riducendo le risorse per la prevenzione, i servizi territoriali, l’ assistenza ai soggetti deboli. Oltre ai problemi legati alle liste di attesa, oggi abbiamo un’ emergenza per la carenza dei medici e infermieri negli ospedali. Si stima che lasceranno il lavoro per la pensione nel 2019 480 medici e fino al 2025 un saldo negativo di 2004 medici, con carenze maggiori per medicina emergenza ed urgenza, e di 1260 infermieri. Con il pensionamento di molti medici di base tantissimi pazienti rischiano di restare scoperti.
Il piano Sanitario Regionale della passata maggioranza, confermato da quella attuale, prevede progetti di edilizia ospedaliera a Verbania, Moncalieri, Veruno, Cuneo e in particolare a Torino e a Novara attraverso la formula del partenariato pubblico e privato che prevede interessi altissimi.

A Novara è prevista la costruzione di un nuovo ospedale con partecipazione finanziaria privata del 70% (pari a 220 Milioni di €) e pubblica del 30% (pari a 100 Milioni €) per un totale di 320 Milioni. La partecipazione del mondo finanziario privato porterà a un aggravio dei costi di 160 milioni, dovuto al pagamento di interessi attorno all’8%, che ricadranno sulle casse dell’Azienda ospedaliera novarese e sul fondo sanitario della Regione Piemonte per i prossimi 26 anni. Quindi il costo totale sarà di 481 milioni più 100 per acquisto diretto di nuove attrezzature da parte dell’Ospedale per un totale di 580 milioni. Oggi a questo si aggiungono i costi non inseriti che, attualmente incredibilmente non hanno avuto copertura, dei 2/3 di terreni privati, di arredamenti, macchinari biomedicali e impianti tecnologici pari a altre centinaia di milioni.

Proprio per questo enorme impegno finanziario il Governo ha chiesto alla Regione Piemonte di intervenire a garanzia del pagamento del canone di locazione per i 26 anni previsti. L’Assessore Regionale Icardi afferma che la legge è stata approvata dalla Giunta e verrà sottoposta alla Commissione e al Consiglio. La copertura sarà garantita dal Fondo sanitario Regionale.
La scelta di un finanziamento attraverso il cosiddetto partenariato pubblico-privato, oltre a un grosso impegno finanziario a carico della Sanità del Piemonte, individuerà un soggetto privato che per 26 anni sarà “proprietario dell’Ospedale”e che di fatto potrebbe anche vendere a uno speculatore finanziario la riscossione del canone di affitto ( già in Toscana 3 ospedali con questo sistema sono finiti nelle mani di un fondo speculativo americano).
Medicina democratica ritiene che un nuovo ospedale debba essere realizzato con fondi pubblici, senza produrre ingenti impegni finanziari attuali e futuri sul sistema Sanitario Piemontese.
Va anche segnalato che l’Assessore Icardi propone di trasferire servizi attualmente pubblici al privato, superando la soglia degli attuali 700 milioni già erogati ai privati.

Medicina Democratica- Movimento di lotta per la salute si oppone alla commercializzazione della salute e pone al centro delle sue lotte: – la centralità della prevenzione primaria: promozione della salute e dell’ambiente salubre in tutti gli aspetti della vita e del lavoro; – la prevenzione secondaria attraverso difesa e promozione della sanità pubblica accessibile a tutte e a tutti, senza vincoli di cittadinanza.

Medicina Democratica

Movimento di lotta per la salute

Pubblicato sul numero di dicembre del periodico cartaceo Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

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