Il contenuto e i contenitori

Tutto l’avvio della campagna elettorale ricorda quel gioco della sedia per cui ogni volta che si interrompeva la musica si correva a prendere posto.

Ormai ogni tweet può significare la nascita o la morte di un accordo elettorale.

Dopo essersi baciati in pubblico Calenda e Letta si sono lasciati via rete come manco due fidanzati post moderni. Dopo una carta solenne che sanciva la trasformazione del centro sinistra in un’alleanza atlantica liberale ecco le accuse di aiutare gli amici di Putin che manco Trotsky fu così velocemente scaricato come nemico del popolo.

Casus belli un accordicchio con Bonelli e Fratoianni che neanche cita la guerra.

La guerra appunto sembra scomparsa, e non solo lei. Ma ci tornerò.

L’accordo neoliberale sembrava una cosa seria, anche scritto bene. Peccato che il punto saliente, e cioè la fedeltà atlantica e alla NATO e le armi all’Ucraina sia ben presidiato da Meloni. Contro la quale non c’era parola nel testo solenne. La “preoccupazione” per la Costituzione appare nell’accordo separato tra Letta e Bonelli-Fratoianni, quello che ha separato Letta da Calenda. Resta da capire perché un accordo fatto piangendo per contrastare la destra ora divenga allegro sapendo che la partita è ancora più persa. Già affidare la difesa della Costituzione al PD che l’ha più volte deformata è esercizio di fede che va oltre il religioso. Ma farlo sapendo che il massimo a cui aspira il PD è un nuovo Draghi, o chi per lui, francamente interroga.

Si parla già di un Draghi due o appunto chi per lui. E forse qui c’è la ragione di questo squallido balletto cui si assiste. L’esperienza dice che il pilota automatico c’è eccome. Che da trent’anni le scelte fondamentali si fanno la dove si puote.

Ed ecco perché è scomparsa la guerra, ma anche la crisi economica, quella sociale, quella sanitaria e quella ambientale non appaiono.

Perché queste non sono nelle nostre mani. E neanche nelle loro. I figuranti della politica italiana hanno dismesso da tempo ogni idea di avere un ruolo. I Cinquestelle hanno costruito l’ultima grande opera a soggetto con partecipazione popolare, quella contro la casta. Era nel repertorio del potere e l’hanno lasciata in cartellone per avere successo. Ma appena si sono occupati di armi all’Ucraina li hanno buttati fuori scena. Era già successo alla Sinistra nella sua epoca non ornamentale, quando non si potevano fare accordi omettendo la guerra e se votavi contro era per far cadere gli altri, non era per il tuo piccolo pubblico. I Cinquestelle faticano a capire che dopo l’Ucraina è difficile tornare al vecchio repertorio. La Sinistra prova ancora una volta a contare sulle proprie forze. Perché, come diceva Dante che di teatranti al soldo del potere se ne intendeva e soffriva nel non vedere nascere l’Italia, si sa quanto sa di sale lo pane altrui.

Di pane e pace bisognerà che qualcuno parli in questa campagna, come ci insegna chi seppe trasformare una guerra in Rivoluzione. Proviamoci.

Roberto Musacchio

10/8/2022 https://transform-italia.it

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