Il Parlamento ratifica le missioni militari in Libia e conferisce pieni poteri al ministro dell’interno
Con il solo voto della Commissione esteri e difesa della Camera, dopo il voto favorevole del Senato, il Parlamento, esautorato persino dei poter dii esprimere il proprio indirizzo con un voto d’aula, ha ratificato, tardivamente, il finanziamento delle missioni militari in Libia per il 2022, che comprende anche il supporto alla sedicente Guardia costiera libica ed alle varie milizie che ne fanno parte, anche sotto la denominazione di GACS (General Administration for Coastal Security). Supporto che è sostenuto anche dall’Unione Europea.
Quest’anno si è andati ancora oltre e si è realizzato anche quanto Salvini chiedeva già nel 2019 prima dell’estate del Papete e della caduta del governo giallo-verde. Nel decreto, si prevede che “la missione è stata spostata integralmente tra le operazioni di polizia internazionale sotto il comando del Ministero dell’Interno”. Con il solo voto di una Commissione parlamentare i poteri relativi alla gestione della parte più importante dei rapporti con i libici sui dossier immigrazione e sicurezza in acque internazionali sono stati concentrati sul ministero dell’interno. Che Salvini aspira ad occupare di nuovo, dopo il prevedibile successo elettorale delle destre, dopo le prossime elezioni di settembre, tanto che ha già stilato un programma per i primi cento giorni che mette al centro un inasprimento della normativa e delle prassi di contrasto di fronte a quella che si definisce soltanto come immigrazione clandestina.
Il Partito Democratico ha cercato di simulare una svolta sui rapporti con la guardia costiera libica, ma leggendo gli atti si scopre facilmente che si tratta dell’ennesimo bluff, per conquistare qualche voto in più in quella vasta area di opposizione solidale che denuncia da anni la disumanità del Memorandum d’intesa Gentiloni Minniti del 2017 e delle prassi che ne sono seguite, inclusa la criminalizzazione dei soccorsi in mare operati dalle ONG che da quell’anno in poi sono state al centro di una ossessiva campagna mediatico-giudiziaria che lascia ancora gravissimi strascichi ancora aperti, come il processo Iuventa a Trapani. Il PD non ha votato soltanto la scheda 47, peraltro compresa nei documenti approvati al Senato, relativa alla formazione con personale italiano della sedicente guardia costiera “libica”, ma ha votato tutte le altre schede, soprattutto la scheda 33(in calce), che permettono il finanziamento delle missioni italiane in Libia, inclusa la missione NAURAS con la presenza di una nave della Marina militare italiana inserita nel dispositivo Mare sicuro, stabilmente presente nel porto militare di Tripoli (Abu Sittah) con compiti di coordinamento e di supporto logistico della sedicente Guardia costiera libica. Secondo la scheda 33, ( in calce) “Per il 2022 si conferma il potenziamento del dispositivo aeronavale, al fine di contribuire ad arginare il fenomeno dei traffici illeciti e rafforzare le capacità di controllo da parte delle autorità libiche, con assetti con compiti di presenza, sorveglianza, sicurezza marittima, raccolta informativa e supporto alle autorità libiche. La consistenza massima del contingente nazionale impiegato nella missione è incrementata a 774 unità. Mare Sicuro e la missione in supporto alla Marina libica non hauno un termine di scadenza predeterminato. Le relative attività continueranno fino a quando permarrà il consenso delle autorità libiche, ferma restando l’esclusione di qualsivoglia interferenza e/o partecipazione del personale italiano nei processi decisionali delle autorità locali nello svolgimento dei compiti istituzionali di propria competenza“.
In realtà, l’Italia interromperà solo l’addestramento della sedicente Guardia costiera “libica”, che dallo scorso anno per quanto riguarda la Tripolitania dalla fine del 2020 e’ sotto il pieno controllo dei Turchi. Conseguenza dell’intervento di Erdogan a difesa di Tripoli quando il generale Haftar la stava occupando. E adesso la Turchia controlla, attraverso le milizie libiche, le motovedette donate dall’Italia.
Il governo italiano continuerà a inviare pezzi di ricambio per la manutenzione delle motovedette donate a suo tempo e soprattutto, anche dopo questo voto, si andrà alla proroga tacita del Memorandum d’intesa Gentiloni–Minniti del 2017. Il voto sulle missioni militari all’estero, ed anche le schede che riguardano la Libia (vedi sotto) non incidono sulla proroga tacita del Memoradum d’intesa gentiloni Minniti del 2017 e sugli accordi internazionali secretati di recente dal Viminale, senza che nessun parlamentare del Pd protestasse. Continuerà la collaborazione con Frontex e con i libici per tracciare le persone in fuga in acque internazionali in modo da agevolare le intercettazioni violente dei libici. Una collaborazione che rende sempre più difficile l’impegno delle navi delle ONG ancora presenti nelle acque internazionali del canale di Sicilia, ancora più esposte alle incursioni delle motovedette libiche supportate dal governo italiano, ma ormai in gran parte sotto controllo delle autorità militari turche, che dal 2021 hanno una loro base navale a Khoms. Ormai la presenza italiana in Libia, soprattutto in Tripolitania è condizionata dai rapporti di subordinazione con Erdogan, come è emerso dal recente viaggio di Draghi in Turchia. Una posizione di debolezza che si può tradurre anche in un aumento incontrollabile delle partenze dalla Libia, nella totale mancanza di realistici canali di evacuazione umanitaria dalla Libia, a cui nessuno in Europa sembra interessato, a parte qualche sporadica iniziativa di facciata.
Le autorità italiane di coordinamento dei soccorsi e la Marina militare continueranno a riconoscere una zona Sar di ricerca e salvataggio riservata esclusivamente ai libici. Una zona Sar di morte e di sequestri in alto mare, altro che ricerca e soccorso di naufraghi. Per i governi le imbarcazioni sovraccariche fi migranti in fuga dalla Libia sono tutte in buone condizioni di navigabilità e costituiscono “eventi di immigrazione illegale” non casi in cui attivare misure di soccorso. Il Viminale continua a ritardare ingiustificatamente l’assegnazione di un porto di sbarco sicuro, e con un nuovo governa di destra si prospetta il ritorno alla pratica illegale dei “porti chiusi”. La collaborazione con i libici sarà sempre più intensa, per evitare che le imbarcazioni cariche di migranti in fuga dai campi di detenzione inumani, secondo i rapporti ONU, che documentato “torture sistematiche”, possano trovare scampo in Europa. E quindi saremo ancora complici degli abusi che i migranti continuano a subire nei campi di detenzione. Non basta qualche corridoio umanitario per poche decine di persone per nascondere la vergogna di accordi che il Parlamento non mette in discussione, neppure dopo la tardiva e limitata dissociazione da parte del Partito democratico. Una dissociazione tanto più finta in quanto corrisponde ad un indirizzo politico che stava già maturando a giugno all’interno del governo Draghi, non certo in nome del diritto internazionale o per una difesa dei diritti umani in Libia, ma solo per riequilibrare l’impegno dei militari italiani all’estero, riducendo il loro impegno di formazione della sedicente guardia costiera “libica” in modo da aumentare la loro presenza sul fronte dei confini orientali, a supporto dell’Ucraina in guerra contro la Russia.
Di certo i tentativi di censura non riusciranno a chiudere la bocca ai cittadini solidali ed ai giornalisti indipendenti, ed a impedire la circolazione delle informazioni, che, se non arriveranno dal Viminale, o dalla Centrale operativa della guardia costiera (IMRCC), verranno fuori proprio dai processi in corso contro le ONG, come nel procedimento Open Arms a carico del senatore Salvini a Palermo e saranno comunque accessibili a livello europeo. Vedremo quanto le prove “escluse dagli atti in questo procedimento” possano giovare alla difesa di Salvini, o non piuttosto ad aprire uno squarcio sulle reali attività di contrasto dei soccorsi in mare attuate dall’Italia dal 2017 in poi. Presto l’Italia, se continuerà ad operare sulla linea della negazione del diritto internazionale e degli obblighi di soccorso previsti dal Regolamento europeo n.656 del 2014 potrebbe incorrere in altre procedure di infrazione, dopo la condanna subita nel 2012 dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo per i respingimenti collettivi (caso Hirsi) ordinati nel 2009 da Maroni. I programmi elettorali delle destre in materia di chiusura dei porti e blocchi navali, che potrebbero essere previsti da un nuovo decreto sicurezza, se fossero attuati anche parzialmente, potrebbero costare molto cari agli italiani. Soprattutto se l’Unione Europea dovesse avviare anche nei confronti del nostro paese, come si è verificato già nei confronti dell’Ungheria di Orban, una procedura di infrazione per lesione dello stato di diritto, base delo Stato democratico, che comprende l’assoluto rispetto degli obblighi di salvataggio in mare sanciti dal diritto internazionale. Di certo la censura, che il Viminale, oggi, ed in prospettiva futura, cerca di imporre sulle attività di salvataggio nel Mediterraneo centrale e sui rapporti di collaborazione con la sedicente guardia costiera libica, non impedirà una documentazione completa degli abusi di cui le autorità italiane ed europee si renderanno complici.
Fulvio Vassallo Paleologo
28/7/2022 https://www.a-dif.org
Legislatura 18a – Commissioni 3° e 4° riunite – Resoconto sommario n. 23 del 26/07/2022
RISOLUZIONE APPROVATA DALLE COMMISSIONI RIUNITE SULL’AFFARE ASSEGNATO Doc. XXVI, N.5
(Doc. XXIV, N. 67)
Le Commissioni riunite,
a conclusione dell’esame, ai sensi dell’articolo 50 del Regolamento, dell’affare assegnato sulla Relazione
analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2021, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2022, deliberata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno 2022 (Doc. XXVI, n. 5);
rilevato criticamente, ancora una volta, il ritardo con cui le deliberazioni governative in materia sono state approvate dal Governo e trasmesse alle Camere;
considerate le misure contenute nel decreto-legge n. 14 del 2022, convertito con modificazioni nella legge 5 aprile 2022, n. 28;
preso atto delle comunicazioni rese, il 26 luglio 2022, dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione
internazionale e dal Ministro della difesa presso le Commissioni congiunte affari esteri e difesa del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;
valutati altresì gli elementi conoscitivi forniti, presso le medesime Commissioni, dal Capo di Stato maggiore della Difesa, il 14 luglio 2022;
considerata la richiesta di autorizzazione per la prosecuzione, nel 2022, delle missioni in corso di cui alle
schede da 1/2022 a 47/2022;
considerato che la delibera di proroga prevede una consistenza massima complessiva del personale delle
Forze armate nei teatri operativi è pari a 8.505 unità, la consistenza media è di 5.978 unità. Ai fini del calcolo dei contingenti complessivamente impegnati nelle operazioni all’estero nell’anno 2022, occorre peraltro considerare anche le 1.575 unità previste per le 3 nuove missioni, nonché le unità da ultimo prorogate con il citato decreto-legge n. 14 del 2022;
ribadito che la partecipazione alle missioni internazionali rappresenta un elemento qualificante ed una
componente essenziale della politica estera e di sicurezza del nostro Paese, che, grazie anche alla
professionalità del proprio personale impegnato, rafforza la posizione e il prestigio dell’Italia nella comunità nternazionale;
considerato che gli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione (di cui alle schede da 48/2022 a 51/2022), anche per il 2022 e in continuità con il recente passato, sono incentrati soprattutto sull’area del Mediterraneo, del Medio Oriente e sull’Africa, con una tipologia di azioni finalizzate a rafforzare la sicurezza e la stabilità regionali e a sostenere i Paesi maggiormente impegnati nella lotta al terrorismo e al contrasto dei traffici illegali e più esposti al fenomeno delle migrazioni irregolari;
considerato che il fabbisogno complessivo è individuato dalle delibere in esame in 1 miliardo e 681 milioni di euro. A questa somma vanno in ogni caso sommati i costi relativi alle missioni autorizzate e prorogate nel citato decreto-legge n. 14 del 2022; si esprimono favorevolmente alla proroga, per l’anno in corso, delle seguenti missioni di cui alla Relazione analitica deliberata dal Consiglio dei ministri il 15 giugno 2022:
- Joint Enterprise nei Balcani (personale militare) (missione NATO – scheda 1/2022);
- EULEX Kosovo (personale militare) (missione UE – scheda 2/2022);
- EUFOR-ALTHEA in Bosnia-Erzegovina (personale militare) (missione UE – scheda 3/2022);
- United Nations Peacekeeping Force in Cyprus UNFICYP (personale militare) (missione ONU – scheda
4/2022); - Sea Guardian (personale militare) (missione NATO – scheda 5/2022);
- EUNAVFOR MED Irini (personale militare) (missione UE – scheda 6/2022);
- United Nations Interim Force in Lebanon UNIFIL (personale militare) (missione ONU – scheda 7/2022);
- Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza libanesi (MIBIL) (personale militare) (scheda 8/2022);
- Missione bilaterale di addestramento delle Forze di sicurezza palestinesi (MIADIT 9) (personale militare) (scheda 9/2022);
- Partecipazione alla Coalizione internazionale di contrasto alla minaccia terroristica del Daesh (personale militare) (scheda 10/2022);
- NATO Mission in Iraq – NM-I (personale militare) (scheda 11/2022)
- European Union Advisory Mission in support of security sector reform in Iraq – EUAM Iraq (personale
militare) (scheda 12/2022); - United Nations Military Observer Group in India and Pakistan UNMOGIP (personale militare) (missione ONU – scheda 13/2022);
- Impiego su basi bilaterali negli Emirati Arabi Uniti, in Kuwait, in Bahrein, in Qatar e a Tampa per le
esigenze connesse con le missioni internazionali in Medio Oriente e Asia (personale militare) (scheda
14/2022); - United Nations Support Mission in Libya UNSMIL (personale militare) (missione ONU – scheda 15/2022);
- Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (personale militare) (scheda 16/2022);
- Missione bilaterale di cooperazione in Tunisia (CCPCO) (personale militare) (scheda 17/2022);
- United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali MINUSMA (personale militare) (missione ONU – scheda 18/2022);
- EUTM Mali (personale militare) (missione UE – scheda 19/2022);
- EUCAP Sahel Mali (personale militare) (missione UE – scheda 20/2022);
- EUCAP Sahel Niger (personale militare) (missione UE – scheda 21/2022);
- Missione bilaterale di supporto nella Repubblica del Niger (personale militare) (scheda 22/2022);
- Task Force TAKUBA nel Sahel (personale militare) (Missione multinazionale – scheda 23/2022);
- United Nations Mission for the referendum in Western Sahara – MINURSO (personale militare) (missione ONU – scheda 24/2022);
- Multinational Force and Observers in Egitto MFO (personale militare) (scheda 25/2022);
- EUTM Repubblica Centroafricana (personale militare) (missione UE, scheda 26/2022);
- EUNAVFOR ATALANTA (personale militare) (missione UE – scheda 27/2022);
- EUTM Somalia (personale militare) (missione UE – scheda 28/2022);
- EUCAP Somalia (personale militare) (missione UE – scheda 29/2022);
- Partecipazione alla missione delle Nazioni Unite denominata United Nations Assistance Mission in Somalia UNSOM (personale militare) (missione ONU – scheda 30/2022);
- Missione bilaterale di addestramento delle forze di polizia somale e gibutiane e funzionari yemeniti e delle forze armate gibutiane (personale militare) (scheda 31/2022);
- Impiego di personale militare presso la base nazionale nella Repubblica di Gibuti (scheda 32/2022);
- Potenziamento del dispositivo aeronavale nazionale di sorveglianza e di sicurezza nel Mediterraneo
centrale (operazione Mare Sicuro), comprensivo del supporto alla Marina libica richiesto dal Consiglio presidenziale – Governo di accordo nazionale libico (GNA) (personale militare) (scheda 33/2022); - Dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nel Golfo di Guinea (personale militare) (scheda 34/2022);
- Dispositivo aeronavale nazionale per attività di presenza, sorveglianza e sicurezza nello Stretto di Hormuz nell’ambito dell’iniziativa multinazionale europea denominata European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz (EMASOH) (scheda 35/2022);
- Partecipazione alla Implementation of Enhancement of the Framework for the South della NATO nelle regioni lungo il Fianco Sud dell’Alleanza (personale militare) (scheda 36/2022);
- Partecipazione al potenziamento del dispositivo NATO per la sorveglianza dello spazio aereo dell’Alleanza (personale militare) (scheda 37/2022);
- Partecipazione al dispositivo NATO per la sorveglianza navale nell’area sud dell’Alleanza (personale
militare) (scheda 38/2022); - Partecipazione al dispositivo NATO Air Policing per la sorveglianza dello spazio aereo dell’Alleanza
(personale militare) (scheda 39/2022); - Esigenze comuni a più teatri operativi delle Forze armate per l’anno 2022 (scheda 40/2022);
- Supporto info-operativo dell’AISE a protezione del personale impiegato nelle missioni e le attività di
cooperazione con le forze di sicurezza locali (scheda 41/2022); - European Union Rule of Law Mission in Kosovo-EULEX Kosovo (scheda42/2022);
- United Nations Mission in Kosovo – UNMIK (scheda 43/2022);
- Missione bilaterale di cooperazione delle Forze di polizia italiane in Albania e nei Paesi dell’area balcanica (scheda 44/2022);
- European Union Police Mission for the Palestinian Territories – EUPOL COPPS (scheda45/2022);
- European Union Border Assistance Mission in Libya – EUBAM LIBYA (scheda46/2022);
- Missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera della Marina militare libica ed alla General
Administration for Coastal Security (scheda 47/2022); si esprimono altresì favorevolmente alla prosecuzione, per l’anno 2022, dei seguenti interventi di cooperazione e sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione: - Interventi di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario (scheda 48/2022);
- Interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza (scheda
49/2022); - Iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza (scheda 50/2022)
*SCHEDA 33/2022*
POTENZIAMENTO DISPOSITIVI NAZIONALI
l> Proroga del potenziamento del dispositivo aeronavale nazionale apprestato per la sorveglianza e
la sicurezza dei confini nazionali nell’area del Mediterraneo centrale, denominato Mare Sicuro
comprensivo della missione in supporto alla Marina libica richiesta dal Consiglio presidenzialeGoverno di
accordo nazionale libico.
l. AREA GEOGRAFICA DI INTERVENTO E SEDE:
Mar Mediterraneo, Libia.
2. MANDATO INTERNAZIONALE, OBIETTIVI E TERMINE DI SCADENZA
Mare Sicuro ha l’obiettivo di corrispondere alle straordinarie esigenze di prevenzione e
contrasto del terrorismo e assicurare la tutela degli interessi nazionali, incrementando
adeguatamente gli assetti dell’ordinario dispositivo aeronavale di sorveglianza per la sicurezza
marittima con l’impiego di ulteriori unità navali, con componente elicotteristica, e aeromobili,
anche a pilotaggio remoto (APR), e gli eventuali ulteriori assetti di sorveglianza elettronica.
In particolare Mare Sicuro svolge le seguenti attività:
– sorveglianza e protezione delle piattaforme dell’ENI ubicate nelle acque internazionali
prospicienti la costa libica;
– protezione delle unità navali nazionali impegnate in operazioni di ricerca e soccorso (SAR);
– protezione del traffico mercantile nazionale operante nell’area;
– deterrenza e contrasto dei traffici illeciti;
raccolta di infonnazioni sulle attività di gruppi di matrice terroristica, nonché
sull’organizzazione dei traffici illeciti e dei punti di partenza delle imbarcazioni;
– attività di collegamento e consulenza a favore della Marina libica;
– collaborazione per la costituzione di un centro operativo marittimo in territorio libico per la
sorveglianza, la cooperazione marittima e il coordinamento delle attività congiunte.
Può altresì svolgere attività per il ripristino dell’efficienza degli assetti terrestri, navali e aerei,
comprese le relative infrastrutture, funzionali al supporto per il contrasto dell’immigrazione
illegale.
Inoltre, il dispositivo aeronavale svolge attività di presenza, sorveglianza, sicurezza marittima,
raccolta informativa e supporto alla sicurezza del contingente nazionale presso Misurata,
mediante l’acquisizione e condivisione, dai vari assetti, di eventuali warning.
Per il 2022 si conferma il potenziamento del dispositivo aeronavale, al fine di contribuire ad
arginare il fenomeno dei traffici illeciti e rafforzare le capacità di controllo da parte delle
autorità libiche, con assetti con compiti di presenza, sorveglianza, sicurezza marittima, raccolta
informativa e supporto alle autorità libiche.
La consistenza massima del contingente nazionale impiegato nella missione è incrementata a
774 unità.
Mare Sicuro e la missione in supporto alla Marina libica non hauno un termine di scadenza
predeterminato.
Le relative attività continueranno fino a quando permarrà il consenso delle autorità libiche,
ferma restando l’esclusione di qualsivoglia interferenza e/o partecipazione del personale
italiano nei processi decisionali delle autorità locali nello svolgimento dei compiti istituzionali
di propria competenza. Le attività di supporto dovranno essere condotte in conformità alle
misure di embargo vigenti nei confronti della Libia e nel rispetto delle procedure di previa
notifica o autorizzazione da parte del Comitato delle sanzioni previste dalle Risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza ed altresì delle esclusioni dalle predette procedure per l’assistenza
tecnica finalizzata esclusivamente alla sicurezza e al disarmo.
3. BASE GIURIDICA DI RIFERIMENTO
UNSCR 2259 (2015), UNSCR 2240 (2015), UNSCR 2380 (2017), UNSCR 2437 (2018),
UNSCR 2486 (2019), UNSCR 2510 (2020), UNSCR 2542 (2020);
richiesta del Consiglio presidenziale-Governo di accordo nazionale libico con lettere del
Presidente Al-Serraj del30 maggio 2017 e del23 luglio 2017;
deliberazione del Consiglio dei ministri del17 giugno 2021;
risoluzioni della Camera dei deputati (6-00194) e del Senato della Repubblica (Doc. XXIV,
n. 48) approvate, rispettivamente, in data 15 luglio 2021 e 4 agosto 2021.
4. COMPOSIZIONE DEGLI ASSETTI DA INVIARE:
– mezzi terrestri: /;
– mezzi navali: n. 6 (di cui una unità navale dedicata all’ assistenz!l tecnica della Marina libica,
di massima stanziata a Tripoli);
– mezzi aerei: n. 8.
5. NUMERO MASSIMO DELLE UNITÀ DI PERSONALE: 774 unità.
6. DURATA PROGRAMMATA: 1° gennaio 2022-31 dicembre 2022.
7. FABBISOGNO FINANZIARIO PER LA DURATA PROGRAMMATA:
euro 95.427.196 di cui euro 40.000.000 per obbligazioni esigibili nell’anno 2023.
*SCHEDA 46/2022*
AFRICA
Partecipazione di tre unità di personale appartenenti ai ruoli non dirigenziali della Polizia di Stato,
di un Ufficiale della Guardia di finanza e di un magistrato alla missione UE denominata European
Union Border Assistance in Libya (EUBAM Libya).
l. AREA GEOGRAFICA DI INTERVENTO E SEDE:
Libia.
2. MANDATO INTERNAZIONALE, OBIETTIVI E TERMINE DI SCADENZA:
L’obiettivo della missione è prestare assistenza alle autorità libiche nella creazione di strutture
statali di sicurezza in loco, con particolare riguardo ai settori della gestione delle frontiere,
dell’applicazione della legge e della giustizia penale, al fine di contribuire agli sforzi volti a
smantellare organizzazioni criminali, in Libia e nella regione del Mediterraneo centrale,
coinvolte nel traffico di migranti, nella tratta di esseri umani e nel terrorismo.
Al fine di conseguire tale obiettivo, la missione sostiene:
– lo sviluppo di un quadro più ampio di gestione delle frontiere, mediante l’elaborazione di un
libro bianco su una strategia di gestione integrata delle frontiere nonché di una strategia per la
sicurezza marittima, fornendo capacità ed eseguendo progetti concreti per le agenzie libiche
preposte all’applicazione del diritto marittimo e per quelle responsabili della gestione delle
frontiere terrestri, valutando nel contempo le possibilità di espandere le attività al di fuori della
capitale, anche al confine con la Tunisia e nel sud del Paese;
– l’assistenza alla pianificazione strategica, anche per quanto riguarda le Forze di polizia,
nell’ambito del Ministero degli interni finalizzata all’applicazione della legge, inclusa, ove
possibile, l’assistenza alla missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL), nel
suo impegno per sviluppare le capacità di polizia e appoggia le funzioni di coordinamento tra
le autorità libiche pertinenti nella lotta contro la criminalità organizzata e il terrorismo;
– la riforma istituzionale e fornisce assistenza alla pianificazione strategica al Ministero della
giustizia e fornisce lo sviluppo più ampio di capacità agli operatori della giustizia penale
competenti, tra cui la Procura Generale e l’Istituto giudiziario superiore;
– il coordinamento strategico tra i donatori e l’attuazione dei progetti in risposta alle esigenze
libiche nei settori della gestione delle frontiere, dell’applicazione della legge e della giustizia
penale;
L’EUBAM Libia:
– promuove i diritti umani e la parità di genere in tutte le sue attività;
-non svolge alcuna funzione esecutiva.
Il termine di scadenza della missione è al momento fissato al 31 dicembre 2022.
3. BASE GIURIDICA DI RIFERIMENTO:
a. decisione 2013/233/PESC del Consiglio dell’Unione europea (istituzione), modificata dalla
decisione (PESC) 2017/1342 e, in ultimo, modificata e prorogata, fino al 30 giugno 2023,
dalla decisione (PESC) 2021/1009 del Consiglio del18 giugno 2021;
b. deliberazione del Consiglio dei ministri del17 giugno 2021;
c. risoluzioni della Camera dei deputati (6-00194) e del Senato della Repubblica (Doc. XXIV,
nn. 48 e 49), approvate, rispettivamente, il 15 luglio 2021 e il 4 agosto 2021.
4. COMPOSIZIONE DEGLI ASSETTI DA INVIARE: //.
5. NUMERO MASSIMO DELLE UNITA DI PERSONALE: 5 UNITA (DI CUI 3 TRATTE DAI RUOLI DELLA
POLIZIA DI STATO, l DA QUELLI DELLA GUARDIA DI FINANZA E l DAL PERSONALE DI
MAGISTRATURA DEL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA)
In particolare, con riguardo all’Ufficiale superiore (nel grado di Maggiore/Tenente Colonnello)
della Guardia di finanza, la sua partecipazione viene assicurata secondo il meccanismo delle
Cali far Contribution – CfC, per selezionare personale “esperto” tra le Amministrazioni
nazionali attraverso specifici appelli a cadenze regolari. La Guardia di finanza individuerà al
proprio interno il personale volontario in possesso delle specifiche professionalità richieste e ne
proporrà la candidatura. Le selezioni verranno effettuate esclusivamente da pane l designati
dall’organismo internazionale e il militare risultato idoneo sarà distaccato (seconded) e inserito
nella catena di comando della Missione, per operare secondo gli obiettivi stabiliti dal suo
profilo. L’unità di personale della magistratura del Ministero della Giustizia è collocata fuori
ruolo.
6. DURATA PROGRAMMATA: l 0 GENNAI0-31 DICEMBRE2022.
7. FABBISOGNO FINANZIARIO PER LA DURATA PROGRAMMATA: euro 477.860,00 (di cui euro
273.850,00 per le esigenze degli operatori della Polizia di Stato, euro 111.712,00 per le esigenze
d eli ‘Ufficiale della Guardia di finanza e euro 92.298,00 per le esigenze del personale di
magistratura del Ministero della Giustizia).
*SCHEDA 47/2022*
AFRICA
Proroga della partecipazione di personale del Corpo della guardia di finanza alla missione
bilaterale di assistenza nei confronti delle Istituzioni libiche preposte al controllo dei confini
marittimi.
l. AREA GEOGRAFICA DI INTERVENTO E SEDE:
Italia e Libia.
2. MANDATO INTERNAZIONALE, OBIETTIVI E TERMINE DI SCADENZA:
La missione ha l’obiettivo di supportare, in sinergia e raccordo con le rilevanti attività del
Ministero della Difesa, le autorità libiche preposte al controllo dei confini marittimi, per
renderle progressivamente autonome nella gestione tecnica e operativa dei mezzi di cui sono
dotate, ai fini della prevenzione e repressione dei traffici illeciti via mare. In particolare, la
missione prevede il mantenimento dell’efficienza degli assetti navali libici, .consolidandone le
capacità tecnico-operative ai fini del controllo dei confini marittimi.
La missione non ha un termine di scadenza predeterminato.
3. BASE GIURIDICA DI RIFERIMENTO:
-“Protocollo per la cooperazione tra la Repubblica italiana e la Gran Giamahiria araba libica
popolare socialista” e “Protocollo aggiuntivo tecnico-operativo”, sottoscritti a Bengasi in data
29 dicembre 2007;
-“Memorandum d’intesa sulla cooperazione nel campo dello sviluppo, del contrasto
all’immigrazione illegale, al traffico di esseri umani, al contrabbando e sul rafforzamento della
sicurezza delle frontiere interne” sottoscritto in data 2 febbraio 2017 tra il Presidente del
Consiglio dei Ministri italiano pro-tempore e il Presidente del Consiglio Presidenziale del
Governo di Riconciliazione Nazionale della Libia, Fayez Mustafa Serraj;
-decreto-legge lO luglio 2018, n. 84, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018,
n. 98, recante “Disposizioni urgenti per la cessione di unità navali italiane a supporto della
Guardia Costiera del Ministero della Difesa e degli Organi per la sicurezza costiera del
Ministero del! ‘Interno libici”;
– autorizzazione della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica inerente, tra l’altro,
alla prosecuzione della missione del Corpo in Libia dal l o gennaio al 31 dicembre 2021,
concessa rispettivamente in data 15luglio 2021 e in data 4 agosto 2021, ai sensi dell’art. 3,
comma l, della legge 21luglio 2016, n. 145.
4. COMPOSIZIONE DEGLI ASSETTI DA INVIARE:
Attività logistica in favore del naviglio libico, prevedendo l’impiego di:
– materiali terrestri: n. 4 autovetture a trazione integrale blindate, nonché materiali di consumo
e parti di ricambio per la manutenzione delle unità navali libiche;
– mezzi navali: n. l unità navale (tipo Guardacoste “Classe Bigliani “) corredato da sistema di
videosorveglianza per la difesa passiva, da impiegare in teatro libico per un periodo di 12
mesi.
5. NUMERO MASSIMO DELLE UNITÀ DI PERSONALE:
Attività di assistenza tecnica e consolidamento delle capacità tecnico-operative degli
assetti navali libici in territorio libico e nazionale:
25 militari (di cui l Ufficiale superiore e l Ufficiale inferiore), per un periodo di 12 mesi a
partire dal l o gennaio al 31 dicembre 2022.
6. DURATA PROGRAMMATA: l 0 GENNAI0-31 DICEMBRE2022.
7. FABBISOGNO FINANZIARIO PER LA DURATA PROGRAMMATA: euro 11.848.004,00.
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