“Il potere delle immagini, o meglio le immagini gestite dal potere”.
Noi siamo posseduti. Ma non come quei povericristi che si credono appunto posseduti dal demonio e che, ancora oggi, vanno a Sarsina a farsi “liberare” dall’apposito prete esorcista nella famosa cattedrale di San Vinicio. No. Noi siamo posseduti dal Nemico, uno che ci fa pensare, emozionare, indignare, credere, leggere, vedere, amare e sentire come vuole lui. Subdolo e potente; e totalitario!
Altro che demonio. Ci tiene stretti in pugno. Sottomessi e ubbidienti, ma senza che noi ce ne accorgiamo: anzi ci fa sentire “liberi”, addirittura ci fa credere di esserlo. A tal punto che può indurci a batterci in difesa della “nostra” libertà. Che invece è la “sua” libertà. È il capolavoro del Nemico!
Lo illustra alla perfezione, con quel supporto inoppugnabile che si chiama documentazione, questo nuovo libro di Domenico Losurdo, “La sinistra assente. Crisi, società dello spettacolo, guerra” (Carocci, pp. 303, € 23); un libro che, rileggendo passo dopo passo la Storia passata e presente, fa finalmente esclamare anche a noi la frase di quel famoso bambino: “il re è nudo!”. Sì, il re è nudo e anche brutto. Riuscire a vederlo, questo il problema.
Non ci fanno credere che questo nostro Sistema Occidentale, con Usa caput mundi, è il previlegiato regno della democrazia e delle libertà tutte? Invece, <disgraziatamente, è all’opera “il dominio delle grandi banche” e, più in generale della grande ricchezza, ed esso é così incontrastato e pervasivo che un numero sempre maggiore di testimoni e analisti lamenta il dileguarsi della democrazia>. Al punto che <già alcuni anni prima dello scoppio della crisi del 2008, sull'”International Herald Tribune” si poteva leggere: “Gli Stati Uniti sono diventati una plutocrazia”, ormai si è “consumata la presa di possesso delle istituzioni governative ad opera della ricchezza dei privati e delle società per azioni”, mentre “il resto della popolazione è tagliato fuori”>. Sic.
Eppure, quella Usa, sempre come Grande Democrazia ce la propinano: e, naturalmente, lo stesso vale per l’intero Grande Occidente, sede indiscussa di ogni virtù civile, umana, sociale, individuale, plurale, singolare e collettiva. Per dire, tutto il contrario per esempio, dell’ormai (fortunatamente) debellato regime comunista-sovietico…
A partire dall’anno di grazia 1989. Cioè a Guerra Fredda conclusa e (fortunatamente) vinta ad Ovest, <sono stati investiti dalla guerra Panama, l’Irak, la Jugoslavia, la Libia, la Siria>. E < l’epicentro di questi conflitti – scrive Losurdo – è il Medio Oriente, dove l’Occidente assicura di voler apportare democrazia, civiltà, pace>.
Veramente non si direbbe. Infatti <dopo centinaia di migliaia di morti, milioni di feriti e milioni di profughi, la realtà è sotto gli occhi di tutti> (ivi compresa la comparsa dell’Isis).
Cambiamo pagina (pag. 87 del libro); siamo sempre nel 1989, ma in area socialismo reale, per esempio Ceausescu. Il quale, <sia pur largamente screditato, era ancora al potere in Romania>. Appunto, <come rovesciarlo?>. Ecco che arrivano, proprio in tempo utile, i famigerati massacri di Timisoara; resi noti urbi et orbi da quelle foto e racconti agghiaccianti che mostravano al mondo quel < “genocidio” consumato a Timisoara dalla polizia per l’appunto di Ceausescu>. Ricordate certo come è andata a finire… Ma fu vero “genocidio”? <Che cosa era avvenuto in realtà?>.
Che la strage di Timisoara fosse stata una messinscena, si è saputo parecchi anni dopo. Ecco come ne scrive Losurdo (permettetemi di riprodurre un intero passo del suo libro). <Avvalendosi dell’analisi di Debord relativa alla “società dello spettacolo”, un illustre filosofo italiano (Giorgio Agamben) ha sintetizzato in modo magistrale la vicenda di cui si tratta: “Per la prima volta nella storia dell’umanità, dei cadaveri appena sepolti o allineati sui tavoli degli obitori sono stati dissepolti in fretta e torturati per simulare davanti alle telecamere il genocidio che doveva legittimare il nuovo regime. Ciò che tutto il mondo vedeva in diretta come la verità vera sugli schermi televisivi, era l’assoluta non-verità; e, benché la falsificazione fosse a tratti evidente, essa era tuttavia autentificata come vera dal sistema mondiale dei media, perché fosse chiaro che il vero non era ormai che un momento del movimento necessario del falso.
Così verità e falsità diventavano indiscernibili e lo spettacolo si legittimava unicamente mediante lo spettacolo”>. Fu quindi facilissimo, passare <dalla società dello spettacolo, allo spettacolo come tecnica di guerra; un metodo sperimentato su scala planetaria>.
É in questa ottica che il libro rilegge la storia degli ultimi decenni. Per esempio, la “guerra umanitaria” contro i “cattivi serbi”; le “armi di distruzione di massa” che Saddam era in grado di attivare “in 45 minuti”; la minaccia incombente dell’Iran di Ahmadinejad; e quella della Siria di Assad; e quella della Libia di Gheddafi (fortunatamente linciato), colpevole, tra gli altri innumerevoli crimini, <di avere imbottito i suoi soldati di viagra, in modo che più agevolmente potessero commettere stupri a ripetizione>; e quella, se volete, di una Kiev, già vittima di un governo legittimamente eletto ancorché filorusso (e “liberata”, come si sa, da un democratico golpe filonazista). Sì, andate e leggete, Losurdo non lascia certo fuori Tienanmen e la versione “corrente”…
E con tutto ciò? Con tutto ciò – vale a dire i miliioni di morti e le infinite devastazioni di cui sopra – il Grande Occidente resta pur sempre il Grande Occidente, mai sfiorato da una macchia o da un’ombra. Anzi, tanto più rinsaldato nella sua mission di guida mondiale sotto comando Usa, “la nazione indispensabile”. Con tutto ciò, appunto.
Da leggere, prego, anche il capitolo che ha per titolo “Segnalazione e incanalamento dell’indignazione”: offre un gran buon materiale per riuscire a capire “tutto ciò”. A capire per esempio a che servono mai tutte quelle notizie e immagini (falsificate, pazienza) di neonati scaraventati fuori dall’incubatrice, di cadaveri mutilati, di presunte fosse comuni, di massacri a freddo, ecc ecc, così impressionanti e così planetariamente esibite. Servono, anzi <sono chiamate a funzionare a guisa di “smoking gun” ovvero di pistola fumante>; in modo che <a questo punto a nessuno è lecito mettere in dubbio la ferocia del nemico e a nessuno è lecito ostacolare o intralciare la lotta contro il Male>.
Il resto viene da sé. Una volta creata la “giusta” indignazione, occorre farne <dispiegare tutta la potenza distruttiva> e poi <incanalarla e puntarla verso una direzione precisa e ben determinata>.
È appunto “tutto ciò” che succede intorno a noi; il libro di Losurdo ne è un formidabile catalogo: potere politico, finanziario e militare, ma poi anche Pensiero Unico, monopolio mediatico, potestà di farci indignare, emozionare, conoscere, capire, sentire, vivere – e morire! – come vuole Lui, l’Occidente della Bildenberg e del Ttip. Noi pilotati. Anzi, posseduti.
Tutto ciò mentre la sinistra è assente. Anzi, proprio perché la sinistra è assente (e qualche volta cooperante…).
P.S. A proposito, avete notato che in Ucraina sono puntualmente comparse “le stragi di civili”?
Maria Rosa Calderoni
12/2/2015 www.controlacrisi.org
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