Il rapporto Draghi e i PFAS

Mario Draghi – ex presidente della Banca centrale europea – è stato incaricato dalla Commissione europea di preparare una relazione sulla sua visione personale sul futuro della competitività europea, che ha presentato nei giorni scorsi. Il rapporto esamina le sfide affrontate dall’industria e dalle aziende nel mercato unico. I risultati della relazione contribuiranno al lavoro della Commissione su un nuovo piano per la prosperità sostenibile e la competitività dell’Europa. E in particolare, allo sviluppo del nuovo Clean Industrial Deal.

La visione che spinge l’Europa in avanti è quella di creare condizioni in cui le imprese prosperino, l’ambiente sia protetto e tutti abbiano le stesse possibilità di successo.

La competitività sostenibile dovrebbe garantire che le aziende siano produttive e rispettose dell’ambiente. La sicurezza economica garantisce che la nostra economia possa gestire le sfide e proteggere i posti di lavoro. Con l’autonomia strategica aperta, l’Europa non è solo aperta agli affari; ma sta plasmando un mondo migliore e più equo.

Il forte sistema europeo di diritti e valori offre pari opportunità e apre la strada all’inclusione sociale. Le nostre istituzioni, i quadri economici e l’impegno per lo stato di diritto creano un ambiente in cui le imprese possono prosperare e le persone possono prosperare. Infrastrutture di prim’ordine e una forza lavoro qualificata danno all’Europa il suo vantaggio competitivo.

In un mondo che cambia con nuove sfide, l’Unione europea deve guardare più avanti e stabilire come rimanere competitiva.

Il rapporto Draghi affronta numerosi aspetti di interesse per tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’Unione Europea, in un quadro che ponga però al centro la salvaguardia della salute umana, dell’ambiente e dell’equità sociale. Per questo vanno ben analizzate e ponderate le implicazioni del documento sulla strategia del Green Deal per una transizione verde capace di fronteggiare e adattarsi o ai cambiamenti climatici causati dalle energie fossili, che varie forze conservatrici – fra cui il Governo italiano – stanno contestando e cercando di depotenziare.

In prima battuta segnaliamo una presa di posizione di HEAL (Health and Environment Alliance) – cui ISDE Italia aderisce – e condivisa anche dalla nostra associazione, su un tema specifico, e cioè i PFAS, ed in particolare la prospettiva assunta nella relazione Draghi sul regolamento REACH e le implicazioni economiche della sostituzione delle sostanze per e polifluoroalchiliche (PFAS) in alcuni settori.

Mentre il rapporto è preoccupato per le implicazioni economiche derivanti dalla transizione dai PFAS, questo approccio è fondamentalmente imperfetto dati i costi sanitari e le gravi conseguenze sanitarie e ambientali associate a queste sostanze, anche per la contaminazione dell’acqua dolce, degli alimenti e del suolo.

https://www.isdenews.it/pfas-un-inquinante-per-sempre/embed/#?secret=epAq5zBSK1#?secret=YFnxayIS1R

Gli Stati membri dell’UE hanno deciso di intraprendere un’azione coordinata dell’UE per affrontare questo allarmante inquinamento attraverso la proposta di restrizione PFAS a livello dell’UE nel quadro di REACH. Le preoccupazioni del rapporto Draghi sono fuorvianti in quanto la restrizione proposta prevede deroghe per usi specifici. Tuttavia, HEAL ritiene che a causa delle abbondanti prove scientifiche sugli effetti dannosi dei PFAS sulla salute, tutte le deroghe dovrebbero avere limiti di tempo rigorosi, per aiutare a eliminare gradualmente i PFAS per sempre e promuovere tecnologie alternative più sicure, come questo è già stato il caso per alcuni usi.

https://www.isdenews.it/echa-pubblica-il-dettaglio-delle-informazioni-sulla-proposta-da-parte-di-5-paesi-europeu-di-restrizioni-alla-produzione-e-uso-di-pfas/embed/#?secret=cmtVhwabOz#?secret=p2XeALymay

Questa la dichiarazione congiunta HEAL-Isde Italia:

Le preoccupazioni espresse nel rapporto Draghi sulla mancanza di tecnologie alternative per alcune industrie che considerano il divieto di PFAS dell’UE in preparazione sono fuorvianti, poiché la restrizione PFAS proposta a livello UE consente deroghe per determinati settori e usi. I PFAS sono una grave minaccia per la nostra salute e l’ambiente, in quanto possono persistere per migliaia di anni e accumularsi nei nostri corpi. Sono collegati a numerosi esiti avversi per la salute, tra cui tumori, malattie della tiroide, disfunzione immunitaria e interruzione ormonale. HEAL (e ISDE Italia) invita i decisori europei a proteggere la salute delle persone sostenendo la proposta restrizione PFAS a livello UE e fissando limiti di tempo chiari per eventuali deroghe”.

10/9/2024 https://www.isdenews.it/

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