Il troppo caldo uccide e lo farà sempre di più
Il riscaldamento globale impatta molto sulla salute, come emerso anche dall’ultimo rapporto Copernicus sul clima europeo. Ma quanto impatta sulla mortalità il caldo crescente? L’IPCC avverte che le temperature in aumento faranno crescere i morti per ondate di calore; in più, riportiamo i risultati di uno studio che analizza la mortalità per clima estremo in più di 800 città europee.
Ogni anno, almeno in Italia, il picco di decessi avviene in inverno. Però, a causa delle temperature crescenti, stanno aumentando anche i decessi per il troppo caldo durante i mesi estivi. Per esempio, nel più recente rapporto IPCC (nel capitolo dedicato agli impatti climatici e all’adattamento nelle città) si legge che
«nel 2020 più di 430 milioni di persone vulnerabili sono state esposte al caldo estremo durante la pandemia, di cui circa 75,5 milioni durante l’ondata di calore europea di luglio e agosto 2020, con un eccesso di mortalità di oltre 9000 persone dovuto all’esposizione al calore».
Nonostante siano previste ondate di gelo meno frequenti e meno intense, dice il rapporto, in inverno continueranno a esistere le influenze stagionali e altri fattori medici che di fatto renderanno improbabile che la mortalità diminuisca significativamente durante i periodi freddi. E in più, tra le altre cose, esistono prove evidenti di rischi per la salute in aumento negli anziani e nei centri urbani dove è e sarà più marcato l’effetto “isola di calore”, dovuto al troppo cemento e alla poca vegetazione. In poche parole, l’IPCC ci avverte che il riscaldamento globale in atto farà aumentare la mortalità generale della popolazione.
Decessi mensili in Italia da gennaio 2011 a luglio 2023 (fonte dati: Istat). Grafico dell’autore.
A questo proposito, sono interessanti i risultati di uno studio di marzo 2023 uscito su The Lancet Planetary Health, che ha analizzato l’andamento dell’eccesso di mortalità per il troppo freddo e per il troppo caldo in venti anni, in cinque classi di età, per 854 aree urbane da 30 paesi europei (quindi anche con Norvegia, Svizzera e Regno Unito). La stima totale per il periodo dal 1° gennaio 2000 e il 12 dicembre 2019 è di un eccesso di morti annue per il freddo tra 181mila e 225mila. Tra le 17mila e le 23mila per il caldo. Rispettivamente 129 e 13 su 100mila persone. Gli impatti maggiori per il troppo caldo si sono registrati in Europa orientale e in Europa meridionale. Tra i paesi più colpiti c’è l’Italia, di cui sono state selezionate 87 città. Le abbiamo riportate nella mappa seguente, limitandoci all’eccesso di mortalità per troppo caldo.
I dati sono reperibili qui.
I comuni italiani selezionati sono: Acireale, Alessandria, Altamura, Ancona, Andria, Anzio, Arezzo, Asti, Avellino, Bagheria, Bari, Barletta, Battipaglia, Bergamo, Bisceglie, Bitonto, Bologna, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Campobasso, Carpi, Caserta, Catania, Catanzaro, Cerignola, Como, Cosenza, Cremona, Ferrara, Firenze, Foggia, Forlì, Gela, Genova, Grosseto, La Spezia, L’Aquila, Latina, Lecce, Lecco, Livorno, Massa Marittima, Matera, Messina, Milano, Modena, Molfetta, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pesaro, Pescara, Piacenza, Pisa, Pordenone, Potenza, Prato, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Salerno, Sassari, Sassuolo, Savona, Siracusa, Taranto, Terni, Torino, Trani, Trapani, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vicenza. Grafico dell’autore.
Dallo studio emerge anche come siano le fasce più anziane a patire maggiormente le temperature estreme (sia fredde che calde). Interessante notare che il freddo è meglio sopportato via via che l’età si abbassa, i 45enni rischiano di morire molto poco per il troppo freddo; il troppo caldo, invece, colpisce tutte le fasce d’età con molte meno distinzioni. Nel grafico abbiamo rappresentato come varia l’eccesso di mortalità per troppo caldo nelle classi di età, nelle otto città italiane con i maggiori eccessi di mortalità: Bologna, Caserta, Ferrara, Firenze, Palermo, Cremona, Pavia e Roma. Milano è un po’ sotto la media nazionale con circa 22 morti in più su 100mila, ma ha la popolazione over 85 più colpita d’Italia con un eccesso di oltre 540 decessi su 100mila per troppo caldo, più di Roma (421) e Napoli (320).
Le prime otto città italiane con eccesso di mortalità standardizzato maggiore (su 100mila persone) sono Bologna (32,7), Caserta (32,4), Ferrara (30,5), Firenze (30,2), Palermo (30,2), Cremona (29,8), Pavia (29,8) e Roma (28,2). Come si evince dal grafico, le differenze tra età sono molto marcate, con il record di Roma per gli over 85. Grafico dell’autore.
È in generale stato rilevato anche «un leggero effetto costiero, con effetti più elevati legati al freddo e più bassi legati al caldo nelle località vicine al mare rispetto ai loro vicini dell’entroterra», si legge nello studio. Di seguito la mappa con tutte le città europee analizzate.
Grafico dell’autore.
Sembra esserci in generale una intuitiva dipendenza dal clima tipico del luogo. Da un lato i ricercatori hanno trovato una maggiore sopportazione del caldo nei paesi meridionali: le temperature di mortalità minima (a partire dai 65 anni) sono sotto i 15°C in paesi come la Scozia e la Norvegia, e attorno ai 21°C nelle zone costiere d’Italia e in Grecia. Dall’altro lato, tuttavia, emerge come siano proprio queste ultime a registrare i tassi di mortalità per troppo caldo maggiori, insieme all’Europa dell’Est.
Gli autori dello studio, inoltre, ricordano che il 40% degli europei vive in città con almeno 50mila abitanti, suscettibili, come detto, a crescenti stress termici soprattutto caldi.
Di seguito le 25 città europee che hanno registrato negli ultimi 20 anni l’eccesso maggiore di mortalità per troppo caldo – per comodità raggruppate per nazionalità.
Grafico dell’autore.
Ecco anche quali sono le città con più morti per caldo per ogni singolo stato europeo.
Grafico dell’autore.
Di fronte a tutto questo, però, il rapporto sullo stato del clima europeo appena uscito a cura di Copernicus ci avverte che anche «gli attuali interventi contro le ondate di calore saranno presto insufficienti per far fronte all’onere sanitario previsto per il caldo». Ecco, ancora una volta, un ulteriore ottimo motivo per accelerare la transizione ecologica in corso, tanto sulla mitigazione quanto sull’adattamento.
Jacopo Mengarelli
26/5/2024 https://www.scienzainrete.it
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