Lavoroesalute_Febbraio2020_copertina

IMPAURITI

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Le paure per le elezioni in Emilia-Romagna sono ormai lontane restano salde le paure fomentate da un sistema politico coercitivo basato sulla percezione emotiva del meno peggio che induce al silenzio le riflessioni sullo stato della democrazia e le condizioni di vita reali e non quelle mistificate dalla comunicazione gemella dei Partiti di governo e dei opposizione parlamentare.

La paura del mostro funziona come oblio per le coscienze in modo tale da vanificare ogni capacità di critica del sistema economico predatorio, tanto è, drammaticamente, vero che nella campagna elettorale nessuno dei grossi concorrenti hanno speso una parole sui problemi quotidiani, dal lavoro schiavizzato fino alla morte, alle pensioni come misero pozzo di sussistenza per gli anziani e salvadanaio per le nuove generazioni.

Condizioni di milioni di persone che sono sparite dal confronto politico. E’ nell’ordine delle cose presenti l’assenza di idee contrapposte? Se non intervenisse l’oblio della capacità riflessiva, la risposta sarebbe univoca: tra poteri politici simili, e subordinati a questa economia predatoria, è derubricato il duello, sostituito dalla violenza verbale tra contendenti dello stesso obbiettivo con la sola diversità che consiste nei tempi e nelle modalità per raggiungerli.
E chi prova a proporre una riflessione, anche nelle campagne elettorali, facendo proposte di cambiamento del paradigma imposto, tramite leggi elettorali truffaldine come il maggioritario, viene messo ai margini dalla comunicazione imperiale (eufemismo per non chiamarlo sempre regime).

La prova inconfutabile sta davanti agli occhi di chi si pone davanti a uno schermo, delle Tv come del computer, Il livello di bassezza e servilismo della comunicazione fa paura perché capace non solo di mistificare la realtà italiana ma, siccome lo stato di prostrazione sociale è comune, più o meno, a tutti i popoli europei, usciamo dai confini italici e facciamo l’esempio degli scioperi in Francia.

La campagna manipolatoria della stampa italiana ha spudoratamente diffuso falsità sulla riforma di Macron, affermando che taglierà i privilegi alle categorie protette, mentre in realtà la riforma intende cancellare alcuni vantaggi che lo stato offre a quei lavoratori che svolgono mansioni usuranti. Quindi parliamo di diritti e non di privilegi, ma siccome in Italia i diritti a condizioni di lavoro e di vita decenti sono considerati privilegi ecco allora la paura dei poteri politici ed economici di fronte alla possibilità che il conflitto si estenda anche in Italia.
Quindi, meglio prevenire che curare, anche se le forze armate italiche, quelle stampate, televisive e in divisa, sono ben attrezzate a reprimere ogni accenno di lotta ma anche di critica verbale.

La lotta di classe dei potenti, e dei loro rappresentanti politici, ha bisogno di determinare la fine delle idee e della capacità di trasformarle in proposte politiche fuori dalla loro ideologia di mercificazione di ogni aspetto della vita delle popolazioni che da quarant’anni ha permeato la società. Il loro obbiettivo l’hanno raggiunto e non vogliono vederlo messo in discussione dalla ripresa di lotte sociali a tutto campo, di questo si tratta in Francia, perché non è in gioco solo la riforma delle pensioni ma l’intero sistema economico che ha impoverito gli starti sociali poveri e il mondo del lavoro francese.

Lo scontro in Francia è sulle idee contrapposte di società, mentre in Italia questo scontro è stato espulso culturalmente da una battaglia quarantennale contro l’ideologia di sinistra spacciando quella di destra come democratica, fino a considerare l’impresa privata, inserita ormai come ideologia anche nel lavoro pubblico, padrona assoluta, ovviamente insindacabile, della vita delle persone.

Da questo lavorio ai fianchi di milioni di persone sono nati e cresciuti i parassiti come Salvini, ingozzati e pasciuti, dalla semina del gioco di ruolo del berlusconismo e dell’antiberlusconismo mediatico, al tal punto da farli diventare mostri dai quali scappare rintanandosi ad occhi chiusi nel recinto confinante, meno buio e violento ma in connessione con i mostri.

Di quale connessione stiamo parlando?
Della privatizzazione della sanità, delle pensioni, della previdenza sociale e dell’istruzione, ad esempio.
Anche se la sconfitta di Salvini in Emilia-Romagna rappresenta una flebo di sostentamento, vogliamo ricordare che Il PD e Bonaccini sono in sintonia con la Lega e tutto il centrodestra, sulla proposta dell’Autonomia Differenziata, anzi ne sono promotori, quindi strada comune sulla secessione delle Regioni del nord che ottimizzerà, ad esempio, il passaggio della sanità pubblica a quella privata, già in corso in tutto il nord. In parole povere, privatizzazione significa che se hai un reddito abbastanza alto puoi vivere più che dignitosamente; se hai un reddito da lavoro, da questo lavoro precarizzato come diritto e come salario, allora devi fare attenzione a come spendi i pochi soldi, anche nelle cure perché parlare di prevenzione ormai è una bestemmia in questo sistema politico.

Così come vogliamo ricordare della connessione con i “decreti sicurezza” di Salvini nati su quello di Minniti.
Della trasformazione del Parlamento da luogo di democrazia a club di notabili nominati dai capibastone con la riduzione dei parlamentari eletti.
Del sistema elettorale maggioritario come cassaforte inespugnabile dalla possibile altra volontà dei cittadini italiani, per continuare a costringere gli elettori a scegliere il potentato che viene disegnato come il meno peggio.

Quindi, tutto un sistema politico e sociale basato sulla paura, come arma di distrazione per milioni di persone che altri strumenti non hanno perché nel frattempo i potenti hanno desertificato i luoghi della discussione e organizzazione collettiva.

Allora, di quali mostruosità vogliamo parlare con cognizione di causa?
Il neologismo “paurismo” costituisce un vero e proprio programma politico comune per l’acquisizione del consenso atto a determinare comportamenti, individuali e collettivi, verso induzioni di percezione della realtà, di narrazione mistificante per un popolo considerato, dai narratori, come dispense vuote da riempire con cibo Ogm per la mente.

Franco Cilenti

Editoriale del numero di febbraio del periodico cartaceo Lavoro e Salute www.lavoroesalute.org

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