In Italia 950 mila minorenni al freddo e in povertà energetica
Secondo un’elaborazione realizzata dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), i minorenni che stanno affrontando, in condizioni di disagio, temperature particolarmente rigide, sarebbero ben 950 mila.
Nel nostro Paese, quindi, il 10% delle bambine, bambini e adolescenti vivono in famiglie in condizione di povertà energetica, ovvero nuclei famigliari il cui livello dei consumi, al netto di quelli energetici, è inferiore alla soglia di povertà. Inoltre, hanno un’incidenza della spesa per i consumi energetici più alta della media, oppure hanno una spesa nulla per il riscaldamento.
Il fenomeno della povertà energetica, ha conseguenze importanti sul benessere fisico e mentale dei minori e sulla loro crescita, colpisce soprattutto quelle famiglie che hanno un’incidenza della spesa per i consumi energetici più alta della media e non riescono a fronteggiare i rincari delle bollette per l’elettricità e il riscaldamento.
Come ci ricorda Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia – Europa per Save the Children, “Nonostante la buona notizia della recente diminuzione dei costi del gas, grazie a un autunno piuttosto mite a all’utilizzo di fonti alternative, la povertà energetica rimane una questione aperta nel nostro Paese.”Ma come più volte abbiamo sottolineato, la povertà dei minori pervade tutte le dimensioni della loro vita, mettendo a rischio la concreta possibilità di un sano sviluppo per bambine, bambini e adolescenti.
Continua Raffaella Milano: “Un intervento di contrasto alla povertà minorile non può che tenere conto di tutte queste dimensioni, in un piano strategico e organico che metta al centro delle misure, anche quelle che contrastano la povertà energetica, i diritti di bambine e bambini.”
Alla fine del 2021, ultimo dato disponibile, l’incidenza della povertà energetica nelle famiglie con minori era pari al 9,3%, maggiore rispetto all’incidenza tra le famiglie in generale (8,5%).
Nel Mezzogiorno più di una famiglia con minori su otto, il 12,3% non riesce ad accedere a beni e servizi energetici essenziali o spende troppo in relazione alle proprie disponibilità. Il fenomeno si presenta più contenuto, invece, nelle regioni del Nord, dove colpisce circa una famiglia su dodici, cioè l’8,3% delle famiglie con minori, e del Centro, con il 6,2% delle famiglie con minori.
In generale, la povertà energetica colpisce maggiormente le famiglie con minori in cui la persona di riferimento è straniera, con un’incidenza della povertà energetica 2,5 volte più alta rispetto alla popolazione di riferimento.
Con l’aumento dei prezzi, la situazione in cui vivono tante bambine, bambini e adolescenti in Italia rischia di peggiorare, rendendo ancora più marcate le disuguaglianze.
I dati definitivi sui prezzi al consumo dell’Istat per il 2022 mostrano, infatti, come l’impatto dell’inflazione sia stato più consistente per le famiglie meno abbienti, attestandosi al 12,1%, ben cinque punti percentuali in più rispetto all’effetto sulle famiglie con maggiore capacità di spesa.
Le differenze di impatto tra i due gruppi di famiglie sono da ricondurre quasi interamente all’andamento dei prezzi dell’energia, il cui effetto nell’ultimo trimestre del 2022 è aumentato dell’86,2% per le famiglie più povere e del 60,7% per quelle con maggiore capacità di spesa, le quali destinano una quota minore del loro bilancio a tali beni (meno della metà rispetto alle famiglie meno abbienti).
13/2/2023 https://diogeneonline.info/
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