In treno come azione politica
“Abbiamo deciso di provare a intraprendere questo viaggio in treno, e di renderlo uno strumento politico…”, scrivono in un messaggio con il quale chiedono una mano. Abbiamo bisogno di denunciare questa assurdità. Abbiamo bisogno di mettere ogni giorno in discussione il nostro stile di vita.
a Cop 26 è la ventiseiesima edizione della conferenza delle parti della Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico. Si tratta della prima edizione post-covid. Gli obiettivi di questa Cop, dopo la deludente edizione di Madrid, come noto, sono cruciali e delicati: azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C; adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali; mobilitare i finanziamenti per renderlo possibile. Dalle decisioni e dagli impegni presi in questa sede dipenderanno le sorti non solo del nostro pianeta ma soprattutto della specie umana, di alcuni più che di altri. Non è secondario esplicitare quanto siano centrali le conseguenze sociali di queste scelte, ovvero su chi e come ricadranno.
Il discorso di Greta Thunberg allo Youth4Climate di Milano e la denuncia al “blablabla” della politica è stato chiaro e ben rappresenta il nostro pensiero.
Si è molto discussa l’effettiva realizzazione di questa Conferenza, per la difficoltà di tante persone, soprattutto delegati di Paesi e Ong di alcuni Paesi cosiddetti in via di sviluppo di raggiungerla, per via delle norme covid. Tante associazioni si sono comunque mobilitate e si stanno mobilitando per esserci e per manifestare e rappresentare la pressione della società civile su questi temi. Il 6 novembre è stato indetto il Global Day of Action for Climate Justice e ci sarà una manifestazione a Glasgow. Noi giovani di Acmos e Fridays For Future Torino abbiamo immaginato che una piccola ma rappresentativa delegazione di noi vada a prendere parte a questo importante evento storico.
Durante e dopo il Global Strike del 24 settembre e i precedenti Strike ci siamo mobilitati e abbiamo mobilitato tante persone a Torino su questi temi, città che ha grande bisogno di una spinta ecologica, e ancora di più in tempo elettorale. Un impegno locale ma con uno sguardo convintamente globale. Convinti che l’alternativa sia possibile, a patto di volerla. Nell’organizzare questo viaggio ci siamo però scontrati con una delle grandi contraddizioni del nostro sistema. In primo luogo l’obbligatorietà del passaporto imposto dal primo ottobre come conseguenza della Brexit ha limitato il numero di partecipanti e ostacolato la possibilità di spostamento e di mobilitazione di molti giovani. Inoltre, il mezzo di trasporto più ecologico in termini di emissioni e quindi scelta preferibile per la delegazione è di certo il treno, mentre l’aereo è il più inquinante, come conferma l’EEA (Agenzia Europea dell’Ambiente). Ma l’ipotesi di viaggio in treno da Torino a Glasgow prevede di spendere per il treno almeno quattro volte tanto rispetto al viaggio aereo.
Ci siamo chiesti se adattarci a queste condizioni, e quindi pur di raggiungere la nostra meta con le nostre poche possibilità economiche, accettare il compromesso dell’aereo, o se sfruttare l’occasione per un dibattito politico e una denuncia pubblica di questa assurdità. Abbiamo scelto la seconda: non ci tiriamo indietro di fronte alla responsabilità dei cittadini di fare le scelte migliori possibili, e anche di mettere in discussione il nostro stile di vita che è insostenibile e ingiusto da ogni punto di vista, ma crediamo che sia compito della politica istituzionale preoccuparsi di renderle praticabili, accessibili, convenienti, per tutte e tutti, e che questa sia la prospettiva su cui vale la pena spendere tempo ed energie. Per questo abbiamo deciso di provare a intraprendere questo viaggio in treno, e di renderlo uno strumento politico, che possa ribadire questa scelta, e evidenziare le contraddizioni e le ingiustizie di cui il sistema di oggi è caratterizzato, anche attraverso un racconto mediatico.
Il nostro viaggio sarà occasione di raccontare le motivazioni che ci spingono ad andare lì, i temi centrali in questione, e sarà un modo per animare il dibattito di questi mesi e di ritornare con più coscienza e convinzione nel nostro impegno cittadino. Per farlo, e soprattutto per sostenere economicamente questa scelta, abbiamo bisogno del contributo di tutti quelli che vorranno darci una mano, attraverso una donazione simbolica sulla piattaforma Rete del Dono.
1 Novembre 2021 https://comune-info.net
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