Insegnamento e Only Fans. La libertà personale è inviolabile
Vorrei parlare del caso della maestra licenziata per il suo profilo Only Fans e dell’educazione scolastica.
La federazione italiana scuole materne dice di stare addirittura lavorando ad un codice etico. Che poi in realtà è un codice morale.
Ma secondo voi, un datore di lavoro è tenuto a controllare la correttezza di comportamento sul posto di lavoro, o può permettersi di informarsi e sentenziare sulla vita privata?
Non scherziamo. Vi ricordo la costituzione: la libertà personale è inviolabile.
Quello che sta avvenendo è un sopruso padronale bello e buono nonché una grave ingerenza religiosa all’interno di uno stato democratico. Stanno trasformando questo paese nell’Afghanistan de noantri. E questo non è accettabile.
Guardiamo il comportamento di questi moralizzatori quale attenzione etica hanno solitamente:
Anzitutto faccio notare che da una vita si impone ai ragazzi di alzarsi in piedi all’arrivo degli insegnanti.
Inoltre si urla contro i ragazzi. Succede da una vita.
Si chiama aggressione verbale nonché violenza psicologica.
È una educazione autoritaria che contrasta col diritto all’eguaglianza sancito dalla costituzione, e niente ha a che vedere con la democrazia di cui tutti si riempiono la bocca. Men che mai con l’etica. Si chiama autoritarismo.
A proposito di costituzione parliamo del codice etico dell’educazione? Le istituzioni scolastiche stanno sfornando intere generazioni di ragazzi che non sanno niente di scienze, geografia, matematica, arrivano all’università che ancora non sanno niente di storia, diritto e costituzione, non sanno nemmeno capire quello che leggono e neppure parlare bene.
Però conoscono le preghierine e i santi. La mia famiglia ha dovuto denunciare la scuola di mio nipote un paio di anni fa, perché si erano arrogati il fatto di portare i bambini a messa senza il minimo rispetto per la diversità e creando una situazione di discriminazione nei loro confronti, non solo dei bambini di famiglia atea, ma anche di testimoni di Geova, buddisti e tutti gli altri. Sarebbe questo il codice etico di cui parlano?
Parlano di etica e democrazia solo quando gli fa comodo, pretendono non solo il rispetto ma anche l’obbedienza di massa alla loro morale personale che con uno stato democratico non ha niente a che vedere, senza mai sforzarsi di ricambiare il rispetto e la libertà degli altri. Danno per scontato che la loro morale sia unanime, indiscutibile, imponibile a tutti.
Ê né più né meno che la medesima prepotenza bigotta oltranzista dei talebani. Ammorbidita solo grazie alle generazioni che hanno dato la vita per liberarci non solo dal fascismo, ma anche da derive oscurantiste e medievali che stanno restaurando come se niente fosse. E spesso sono gli stessi che usano la parola democrazia a vanvera per giustificare guerre e genocidi, il ché cozza gravemente persino con la loro morale religiosa.
Non licenziano questa maestra per motivi etici.
Licenziano questa persona perché non vive la sua vita privata secondo la morale soggettiva della loro religione arrivando a violarne la privacy.
E non stanno danneggiando solo lei ma l’intera cultura democratica della repubblica italiana.
Vorrei conoscere questa insegnante e costituirmi parte civile, a difesa sua e della democrazia reale, quella che non è mai stata veramente praticata in Italistan.
Se qualcuno può farle arrivare questo articolo, gradirei un contatto e, perché no, una partecipazione in massa a difesa sua e della vera democrazia.
Delfo Burroni
Collaboratore redazionale del mensile Lavoro e Salute
21/3/2025
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