Ius “sola”
Se ne fa un gran parlare ed è motivo di bagarre in Parlamento, parliamo della legge sullo ius soli e della modifica alla legge del 1992 sulla cittadinanza. Il ddl approvato alla Camera è passato in Senato, ma da lì non se ne esce e sta creando le solite schermaglie fra le varie rappresentanze dei partiti. Le informazioni passano sui media in modo distorto, oscurandone la chiarezza per strumentalizzare le notizie a favore di una forza politica o dell’altra, in modo da favorire consensi, anche in vista della prossima corsa elettorale. Provare a fare chiarezza in un reticolo così complesso non è semplicissimo, anche con leggi alla mano.
C’è il gioco del tirare l’acqua al proprio mulino, sempre poco cristallino, dei rappresentanti dei partiti e in un governo che non riconosce i diritti costituzionali, tanto meno il principio di uguaglianza. Pertanto lo straniero, e ancor più l’extracomunitario di colore, in un paese in cui prolifera la xenofobia, va guardato con diffidenza e non può aspirare agli stessi diritti del cittadino; neanche se nato in Italia, neanche se parla in dialetto, neanche se si dichiara italiano e ama la pizza e il calcio nazionale. Neanche davanti all’innocenza di un bambino la legge si fa giusta. Dello ius soli, della modifica al Senato e di un Paese ormai in mano alle destre, per mancanza di una vera opposizione della sinistra, ne parliamo con Giovanni Russo Spena, giurista, ex parlamentare, dirigente nazionale del Prc, già ospite nelle pagine della citta futura. In questa breve ma esplicativa intervista emergono i punti focali della legge e quanto sta accadendo sull’iter legis in questione.
L’ultima legge sulla cittadinanza risale al 92 e ne prevede l’acquisizione automatica solo tramite loius sanguinis. Per lo ius soli ai bambini nati e residenti in Italia, figli di non cittadini, non viene concessa fino ai diciotto anni. Trova sia necessario modificarla, considerando che l’Italia è ormai multietnica?
Ѐ vergognoso che l’Italia abbia una legge che ancora si fonda sullo ius sanguinis. Non è concepibile che l’acquisizione della cittadinanza sia collegata a concezioni ancestrali, le quali comportano segregazioni, regimi istituzionali e sociali diseguali. Una società che diventa sempre più meticcia non può sopportare ideologismi collegati alla discendenza “per sangue”. Il rapporto tra statualità e cittadinanza è fondamento degli stessi diritti costituzionali. Occorre assolutamente superare concezioni fascistiche.
Ius temperato e ius culturae, sono queste le modifiche sulla legge n.91 del 1992 per facilitare l’iter di cittadinanza. Può chiarire cosa s’intende e qual è il nuovo percorso affinché un minore, indipendentemente dai requisiti dei genitori, possa ottenerla?
Osservo che la proposta di legge in discussione al Senato non risponde affatto in pieno al principio dello ius soli. Ѐ una legge mediocre, poco coraggiosa, uno ius soli “temperato“. Non prevede affatto l’acquisizione della cittadinanza per tutte le persone che nascono in Italia automaticamente. Viene prevista la permanenza giuridica per cinque anni dei genitori, viene prevista l’acquisizione del ciclo scolastico e, in alcuni casi, la verifica di condizioni economiche, abitative, ecc. Siamo di fronte ad una parziale mistificazione giuridica, non certo ad un passaggio rivoluzionario di superiore civiltà.
Il ddl è passato alla Camera dal 2015, cosa succede in Senato? Lo stop lo sta imponendo il M5s o le forze di centro-destra? Sembra che sia Renzi che Pisapia siano favorevoli. Ma anche Art. 1-Mdp è schierato per la riforma “senza se e senza ma”. Un escamotage per portare ognuno risultati elettorali a casa propria? Giochi di potere e cartucce sparate per ottenere consensi?
Eppure la proposta di legge rischia di non essere approvata. Le destre hanno presentato decine di migliaia di emendamenti. Alfano conduce un volgare mercimonio con la legge elettorale. Il PD finge di volerla, per non deludere il proprio elettorato progressista, ma è pronto a sacrificare lo ius soli in funzione della formazione delle alleanze per il futuro governo. I 5stelle non votano la proposta per tentare di “sfondare” nell’elettorato di destra. Le tre destre, insomma, (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, il PD e i 5stelle) stanno dimostrando tutto il loro autoritarismo e la propria disumanità. Hanno una concezione della formazione sociale sostanzialmente xenofoba.
E il Vaticano fa da sponda al ddl e fa pressing su Alfano. Come andrà a finire la questione o è già accantonata?
L’unica possibilità che la legge, a dicembre, sia approvata è data dal comportamento del Vaticano: fate la legge sullo ius soli e noi Vaticano non attaccheremo frontalmente le pessime e disumane leggi Minniti/Orlando, convincendo Alfano a far passare lo ius soli temperato e ulteriormente peggiorato da emendamenti oggi non conosciuti, ma immaginabili.
Verrebbe da pensare che il motivo della bagarre in Senato e dello slittamento della legge sia sempre legato alla politiche di destra o anche di centro-sinistra (ndr, aiutiamoli a casa loro) per lo più avverse al riconoscimento istituzionale delle diverse etnie, soprattutto quelle provenienti dai paesi “caldi” del Nord Africa…
Sono amareggiato ed indignato. Ѐ possibile simile mercato infame sulla pelle delle persone?
Alba Vastano
23/9/2017 www.lacittafutura.it
Fonti:
LA DISCIPLINA VIGENTE: LA LEGGE N. 91 DEL 1992 – Senato.it
https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/941909/index.html?..
Camera.it – XVII Legislatura – Documenti – Temi dell’Attività parlamentare
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