JOB ACT: SE IL SINDACATO DIVENTA AGENZIA DEL LAVORO GUAI AI VINTI!
Leggo da “la Repubblica” di oggi nella pagina di economia che nel Jobs act è previsto l’utilizzo del sindacato per “piazzare” i disoccupati, ogni colpo riuscito frutterebbe al sindacato dai mille ai semila euro a persona; questa proposta è sempre la stessa fatta dal “compagno” Ichino migrato da Scelta civica al pd, il quale si riferisce all’impianto olandese che gestisce la disoccupazione tramite agenzie per il lavoro che possono essere no profit ecc. ecc.
In poche parole se il sindacato accettasse questa sciagurata proposta, come potrebbe tutelare i lavoratori e i disoccupati se dalla disoccupazione entrerebbero soldi? Dove andrebbero a finire le contrattazioni aziendali nazionali, le contrattazioni di secondo livello e tutte le questioni vertenziali che un sindacato che si rispetti dovrebbe avere a cuore?
Con questa proposta che speriamo non venga accolta né dal sindacato né per esempio da altre organizzazioni no profit (chissà perche mi vengono anche in mente le organizzazioni religiose, quelle pseudo sociali, o per esempio, la lega e i suoi fidi nuovi amici fascisti, quanto ci metterebbero costoro a costruire falsi sindacati, per gestire la questione disoccupati, considerando che stanno già trattando l’UGL, sindacatino fascist di pochissime tessere come un’organizzazione sindacale pari alle altre storiche e ben più strutturate?
La scelta però a detta di Palazzo Chigi cadrebbe anche su organizzazioni for profit come Manpower o Adecco, che a questo punto avrebbero la sorte dei disoccupati a loro completa disposizione, o come per esempio già accade, molti sindacati piccoli e periferici si occupano di impiegare le badanti per esempio o gli agricoltori, previo, ovvio, pagamento di una quota per poter entrare nelle liste di occupazione, e non sempre di essere occupati.
Caro Primo Ministro, questa mi sembra le reintroduzione del caporalato e o dei fasci, dove pochi energumeni, fermo restando il pagamento del loro interessamento avrebbero potere di vita e di morte sul lavoro, alla faccia della costituzione italiana e precisamente all’articolo tre che vi allego per maggior chiarezza:
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
In definitiva se uno passa per una o più di queste organizzazioni come può esser certo di trovare un lavoro, o mantenere la sua dignità di individuo se deve pagare e prostrarsi al volere di un caporale qualsiasi o di un sindacato colluso e connivente o peggio ancora?
Ancora una volta cari cittadini prendete atto che in Italia non esiste più la democrazia, in Italia vige un nuovo ventennio fascio-europeista che vuole tutti i deboli schiavi del potere, una volta schiavi per paura di manganellate e di fucilate a tradimento come era aduso fare il fascismo antico, oggi invece liberi di morire di fame grazie soprattutto ad un partito che ad oggi si ritiene di sinistra e con l’appoggio, temo, del sindacato servo muto del potere.
Cosa non è ancora chiaro per potersi ribellare a questo sistema? Cosa potrà smuovere le vostre coscienze di cittadini? Rimane solo la morte dei vostri figli mandati a morire in terra straniera in nome e per conto dei soldi degli oligarchi che vi stanno schiacciando come scarafaggi.
La ribellione per tutelare la propria vita, le proprie opinioni e la dignità è ammessa!
Elio Pescio
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