L’80% dei ebrei israeliani all’estero non vuole tornare in Israele
Tel Aviv – MEMO. Un recente sondaggio tra gli israeliani che vivono all’estero, condotto dalla Hebrew University su iniziativa dell’Organizzazione Sionista Mondiale, ha rivelato che l’80% degli intervistati ha dichiarato di non avere intenzione di tornare in Israele, nonostante si sentano insicuri nei loro attuali Paesi di residenza.
Secondo il sito web della Knesset, il Comitato per l’Immigrazione, l’Assorbimento e gli Affari della Diaspora si è riunito martedì per discutere la questione degli israeliani nella diaspora dopo gli eventi del 7 ottobre.
“Il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato significativamente il proprio comportamento in pubblico dopo il 7 ottobre”, si legge nel rapporto del sondaggio.
“Sono più riluttanti a mostrare simboli ebraici o a parlare in ebraico, rimuovono le mezuzah dagli stipiti delle porte, tendono a uscire meno e si incontrano meno frequentemente nei centri cittadini”.
Il 44% degli intervistati ha pensato di migliorare le proprie capacità di autodifesa. “Hanno citato l’acquisto di un’arma da fuoco, il trasporto di spray al peperoncino o gas lacrimogeni, l’installazione di telecamere di sicurezza nelle loro case o la partecipazione a lezioni di Krav Maga [arte marziale] come mezzi preferiti per raggiungere questo obiettivo”.
Il presidente della commissione, il parlamentare Oded Forer, ha dichiarato: “Lo Stato di Israele deve prendere le misure appropriate per sradicare il fenomeno dell’antisemitismo nel mondo. Purtroppo, attualmente non esiste un piano governativo che si occupi delle comunità di israeliani all’estero”.
(Foto: [Turgut Alp Boyraz – Anadolu Agency])
Traduzione per InfoPal di F.H.L.
22/3/2024 https://www.infopal.it/
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