La dipendenza da interessi commerciali

Il 16 aprile 2019, un editoriale del BMJ, firmato da cinque autori tra cui la redattrice per la ricerca e la capo redattrice della rivista, diffondeva un invito per la presentazione di articoli su interessi commerciali, trasparenza e indipendenza.[1] L’articolo inizia con un richiamo a un documento di 10 anni fa dell’Institute of Medicine USA nel quale si metteva in guardia il lettore sui danni causati a politiche sanitarie, ricerca, formazione e pratica medica dagli stretti rapporti finanziari che ormai intercorrono, quasi fosse normale, tra medici e industria della salute, con i conseguenti conflitti di interessi.[2] Dopo aver passato in rassegna le varie strategie usate dall’industria per proteggere e sostenere i propri interessi, spesso a scapito di salute e sanità, e dopo aver riportato alcuni esempi significativi e ben noti,[3] gli autori rivolgono l’invito a presentare contributi. Oltre alle classiche relazioni tra medici e industria, l’invito riguarda altre entità commerciali (non solo farmaci e dispositivi sanitari, anche alimenti, bevande, assicurazioni, media e tecnologie informatiche), altri operatori sociali e sanitari, e altri portatori di interessi, comprese le associazioni di pazienti e consumatori. I primi contributi sono stati presentati dal 5 al 7 dicembre 2019 a Sydney, alla conferenza della rete Preventing Overdiagnosis.[4] Nel frattempo, nei numeri del 3 novembre e del 3 dicembre 2019, il BMJ ha pubblicato alcuni dei contributi arrivati finora.

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Adriano Cattaneo

20/1/2020

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