La grande crisi del SSN

Prima Parte

Da oltre un decennio il nostro Servizio sanitario nazionale è sfiancato da un’opera di logoramento che ha provocato una crisi senza precedenti nel settore del personale sanitario.  In questo articolo (e in quello successivo) vengono descritti i meccanismi che sono entrati in gioco nel provocare la “grande crisi”: dal blocco delle assunzioni alla mancata programmazione della formazione dei medici, dalla decrescita dei salari di medici e infermieri alla fuga all’estero dei professionisti.

Il lungo assedio al SSN, metafora che ben illustra la situazione in atto da oltre un decennio[i], si sta realizzando da tempo con una specifica strategia. Un assedio è finalizzato a conquistare la città, con la fame e con la sete, tramite l’interruzione della fornitura di acqua e di alimenti. Nel caso specifico non si è trattato solo di interrompere il finanziamento del SSN, poiché non ci si cura con la cartamoneta, ma di interrompere miratamente la fornitura di quanto indispensabile e acquisibile con i finanziamenti. Non si è interrotto o ridotto l’acquisto di attrezzature sanitarie, anch’esse rilevanti per il funzionamento delle attività. Il nostro paese ha una abbondanza di tecnologie (Tc, Rm, Pet, Sale ibride, Robot chirurgici ecc.), come si evidenzia dal confronto con altri paesi europei; una risorsa spesso non ben distribuita e non pienamente utilizzata[ii].  Non si è trattato di carenza di farmaci; non possiamo certo affermare che abbiamo una scarsità di tale risorsa a livello nazionale. In Italia il calendario vaccinale offre una larga copertura e alcuni ambiti territoriali o tipologia di vaccinazione sono caratterizzati da ridotta aderenza non certo per mancanza di vaccini; viene garantita la gratuità di farmaci di costo elevatissimo e la ampia disponibilità di antibiotici si associa piuttosto a un improprio ed eccessivo utilizzo, non certo a una scarsità di tale risorsa.

L’assedio ha pertanto progressivamente ridotto, e spesso interrotto il rifornimento di cibo e acqua, cioè del capitale umano: medici e infermieri.

La crisi del personale sanitario è un problema comune a molti paesi europei.  Hans Kluge, direttore dal WHO Europa, in occasione della 73° sessione del Comitato regionale ha definito la carenza di personale sanitario e assistenziale, una “crisi tremenda”, una vera e propria “bomba a orologeria”[iii]. Una bomba la cui intensità è, per l’Italia, assai più rilevante e la tempistica della esplosione ormai prossima; un ordigno per il quale non si intravedono approssimarsi artificieri per disinnescarlo.

Marco Geddes da Filicaia

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15/1/2024

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