La più grande: 800mila a Londra per la Palestina
Un corteo così grande non si vedeva dal 2003. Smentito il governo Tory che preannunciava violenze, 800mila persone manifestano pacificamente per il cessate il fuoco a Gaza con le insegne palestinesi. Che a Roma, alla manifestazione del Pd, vengono sequestrate
Gran Bretagna.
Manifestazione oceanica nel giorno dell’Armistizio, nonostante i tentativi della ministra Braverman di criminalizzare il dissenso. Ottanta arresti: tutti membri della destra che cercavano lo scontro
Sfilare per un armistizio nel giorno dell’armistizio. Che fossero le 300mila persone delle stime prudenti della polizia, o le oltre 800mila degli organizzatori, era dai tempi della manifestazione contro l’invasione dell’Iraq del febbraio 2003 che non si vedeva tanta gente in piazza a Londra. IL PREMIER Rishi Sunak e il leader laburista Keir Starmer sono entrambi ancora fermi alle «pause umanitarie» a Gaza, mentre la conta dei morti non si ferma. Organizzata dalla Palestine Solidarity Campaign, dai Friends of Al-Aqsa, dalle Stop the War Coalition, Muslim Association of Britain, Palestinian Forum in Britain e dai veterani della Campaign for Nuclear..
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Una marea umana a Londra per il popolo palestinese
La testa del corteo è alla fine di Vauxhall Bridge, la coda non si vede nemmeno inquadrando le persone dall’alto.
E’ una marea umana quella che ha attraversato le strade di Londra per manifestare a favore del popolo palestinese.
Oltre 800mila, forse un milione secondo gli organizzatori, circa 300.000 stando ai dati riportati della polizia, che è dovuta intervenire solo per sedare le contro-manifestazioni “anti-Hamas” guidate dall’estrema destra. Il numero effettivo dei manifestanti conta il giusto se si considera che le piazze meglio riuscite contro la Brexit non si avvicinavano nemmeno a questi dati. Una manifestazione simile non si vedeva dal 2003, quando in strada scesero circa un milione e mezzo di persone. Erano i tempi di Tony Blair a Downing street e di George W. Bush alla Casa Bianca, ma soprattutto dell’invasione dell’Iraq: in strada si urlavano slogan pacifisti per chiedere la fine della guerra. Stavolta si chiede il cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza, dove Israele sta bombardando dal 7 ottobre in una reazione alle atroci azioni di Hamas che molti considerano sproporzionata. “Siamo più di 800.000 qui oggi e il numero potrebbe arrivare a un milione. Questa è la seconda marcia più grande della storia britannica”, ha dichiarato una delle organizzatrici dal palco allestito a Nine Elmsa. Tamburi, fumogeni e canti, in strada ci sono giovani e anziani a chiedere la fine di quello che descrivono come “apartheid” e “genocidio”. C’è anche uno spezzone di ebrei britannici a sfilare. Il tutto avviene in modo pacifico, nonostante le parole pronunciate nei giorni scorsi dalla ministra dell’Interno Suella Braverman, falco della destra Tory che aveva accusato la polizia di essere troppo dura con l’estrema destra mentre a quelle che lei chiama “le orde pro Palestina” verrebbe permesso di nascondere “frange violente”.
C’era anche paura per la coincidenza con la commemorazione della giornata del ricordo dei caduti britannici di guerra (Remembrance Day). Scontri ci sono stati, ma hanno riguardato i contro-manifestanti di estrema destra. Prima quando hanno tentato di raggiungere il Cenotafio abbattendo una barriera della polizia, poi quando circa 150 di loro in Parliament Square hanno urlato slogan contro Allah e hanno strappato dalle mani di una persona la bandiera palestinese. La polizia è intervenuta e ha arrestato, in tutto, oltre 100 persone, la maggioranza delle quali appartenenti a queste frange guidate da Tommy Robinson, cofondatore dell’English Defence League.
Tra i manifestanti per il popolo palestinese, invece, la polizia sta ricercando due individui che hanno sfilato indossando sul capo una fascia riconducibile ad Hamas, la cui bandiera riporta la shahada (l’atto di fede dell’Islam) scritta in bianco su sfondo verde.
11/11/2023 https://www.ansa.it
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