La Ruta Canaria: lotte quotidiane alla periferia d’Europa

Una produzione di Radio Melting Pot

Prima Parte

Situate nell’Oceano Atlantico, al largo delle coste dell’Africa occidentale, le isole Canarie ben rappresentano l’arbitrarietà del diritto al movimento nella Fortezza Europa. Paradiso per i turisti che si fermano pochi giorni per godere del clima e dei paesaggi meravigliosi, sono una tappa obbligata del “sogno europeo” di moltissimi giovani provenienti dal continente africano.

Credit: Pietro Coppola

La pericolosità dell’Oceano e l’assenza di missioni di search and rescue hanno reso la rotta atlantica, o rotta canaria, una delle più letali al mondo. Chi riesce ad arrivare deve poi far fronte a una gestione emergenziale, basata su pochi, grandi centri in condizioni materiali precarie, e una burocrazia intricata e imprevedibile.

Nel primo dei due episodi che pubblicheremo di ritorno da un viaggio nell’arcipelago spagnolo dei primi di novembre, ricostruiamo il panorama della gestione migratoria alle Canarie emerso negli ultimi anni. Abbiamo intervistato diverse persone “ospitate” nel più grande centro dell’isola di Tenerife e molti rappresentanti dell’attivismo locale, che lottano ogni giorno per una società solidale e antirazzista.

Il secondo episodio si focalizzerà sulla situazione dei minori stranieri non accompagnati.

Le trasmissioni di Radio Melting Pot

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Hanno partecipato: Daniel Buraschi, ricercatore dell’Universidad de La Laguna; Dàcil Meliàn Huguet, ativista; Antonio Villafaina e Mba Bee Nchama, Fondazione FUNDEC; Abdou Kane, Aqui estamos migrando; Maria Isabel Arocha, Asociacion Solidaridad Venezuela; Soda Niasse, attivista e operatrice; Pilar e Amadou, attivisti.

Daniel Buraschi, ricercatore dell’Universidad de La Laguna
Si è intensificato un tipo di rotta che già esisteva dal 1994, quindi la prima questione è che non ha cambiato la rotta. Sono cambiate in parte, ma questo già era successo, i punti di partenza e cambiata in parte la traiettoria […] però in sé la rotta Canaria, quella che qua si chiama la rotta Atlantica Occidentale o la rotta Canaria, non ha cambiato, si è intensificata.

Dàcil Meliàn Huguet, attivista
A molti di questi ragazzi è stata rifiutata la protezione internazionale, ma se gli viene rifiutata e loro hanno lavorato in quei tre mesi, possono presentare ricorso, e recuperano i diritti per l’ultimo periodo in cui erano richiedenti di protezione internazionale. […] Noi li assistiamo per fare in modo che possano farlo, ma immaginatevi, tutta questa burocrazia è molto complessa.

Antonio Villafaina e Mba Bee Nchama, Fondazione FUNDEC
«Noi, qui, un po’ da una prospettiva nera, penso che siamo in tutto questo per una questione di dignità che ha a che fare con il fatto che se non combattiamo, ci disumanizziamo ancora di più».
«Nell’intero sistema, ad esempio, non esiste nessuna organizzazione nera di persone nere gestita da persone nere che lavori con i migranti».

Abdou Kane, Aqui estamos migrando
[…] quando le persone arrivano, a volte non hanno alcuna base di spagnolo. Quindi iniziamo con l’alfabetizzazione di base. […] Aiutiamo le persone che sono scoraggiate ad avviare il processo di regolarizzazione. […] Il progetto Informa… è un progetto che realizziamo con l’Università di La Laguna, in collaborazione con avvocati e studenti del quarto anno di giurisprudenza. Aiutiamo le persone nel loro processo di regolarizzazione.

Maria Isabel Arocha, Asociacion Solidaridad Venezuela
Noi veniamo qui a Tenerife, ma nella maggior parte dei casi non abbiamo un piano. Veniamo qui per fuggire dal nostro Paese. In poche parole, non veniamo qui con i documenti organizzati in anticipo. […] L’Associazione Solidarietà Venezuelana fornisce supporto e guida su quali siano le procedure, i passi da seguire, dove andare, ma soprattutto su come muoversi per quanto riguarda la questione dell’asilo.

Soda Niasse, attivista e operatrice
Speriamo che un giorno le cose cambino, perché il cambiamento non verrà dall’Europa, verrà dall’Africa. E se verrà dall’Africa, bisogna che gli africani prendano coscienza di questo, che le risorse che abbiamo in Africa devono essere sfruttate in Africa e così lo sviluppo avverrà dall’interno. E se abbiamo tutte le ricchezze per sostenere uno sviluppo, allora bisogna tagliare il cordone ombelicale con l’Europa. Solo così potremmo uscirne. 

Pilar e Amadou, attivisti 
[…] quando arrivano i gommoni, prendiamo due persone […] le accusiamo di traffico illegale di esseri umani e le mettiamo in carcere in custodia cautelare. Non c’è ancora un’accusa formale, c’è solo una supposizione che quella persona possa essere stata il capitano. E poi  da lì possono passare mesi o anni perché ci sia un processo che la dichiari colpevole o innocente.

In redazione: Micol Bottacin, Laura Morreale e Teresa Stefanelli
Voci narranti: Micol Bottacin e Laura Morreale
Voci e doppiaggio: Eugenio Zazzara, Martina Mutti, Gaspare Messana, Ludovico Carofano, Pietro Coppola, Paula Caro Rojas, Marta Mereu, Gustavo Garcia, Marco Sirotti, Eva Bearzatti
Produzione, trailer e fotografie: Pietro Coppola
Post-produzione: Eva Bearzatti
Musiche: Ali Farka Tourè (Voyageur)
Illustrazione copertina: Sofia Baraldo

6/12/2024 https://www.meltingpot.org/

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