La scienza e la politica

The Lancet nell’editoriale dell’ultimo numero del 2021 si chiede “Covid-19: where do we go from here? (ovvero: “Dove andremo a finire?”). Il lettore non troverà una risposta definitiva, ma alla fine aleggia un cupo pessimismo perchè – questo è Il senso dell’articolo –  in questa pandemia la scienza ha fatto il suo dovere (riuscendo a produrre in tempi record nuovi e efficaci vaccini), ma la politica no. “I capi di governo dei paesi più ricchi avevano parlato dell’importanza di un equo accesso alla vaccinazione Covid, si erano impegnati a donare le dosi, ma non hanno rispettato la promessa. La produzione di vaccini è ostacolata dalla mancanza di un accordo sulla sospensione delle regole dei brevetti per consentire la diversificazione dei luoghi di produzione e il necessario aumento del prodotto. L’enormità della situazione non ha trovato una risposta adeguata. I leader mondiali non sono stati in grado di capire che in corso di una pandemia non si può applicare lo status quo. In questo mese il 75% delle popolazioni ad alto reddito hanno ricevuto almeno una dose di vaccino Covid, a confronto con il 46% delle popolazioni a medio-basso reddito e con il solo 7% delle popolazioni più povere. L’emergere di nuove varianti, come omicron, mette in pericolo tutti”. (…) “L’emergere della variante omicron minaccia di aggravare la pandemia. La scienza continuerà senza dubbio a fornire i mezzi per rispondere. Ma per farlo in modo efficace saranno necessari una maggiore consapevolezza dei determinanti politici della salute, azioni basate su un robusto sistema multilaterale globale e forti leadership nazionali che spesso sono stati, e continuano a essere, fortemente carenti” [1].

Gavino Maciocco

CONTINUA SU https://www.saluteinternazionale.info/2022/01/la-scienza-e-la-politica/

9/1/2021

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *