La Strage di Odessa spiegata ai guerrafondai
Per 3 anni ci siamo sentiti dire che l’invasione russa dell’Ucraina aveva cambiato tutto, come il passaggio sotto la Porta Santa il 24 febbraio aveva mondato i peccati precedenti. Gli opinionisti italiani si sono precipitati a dirci che prima di quella data fatidica tutto era perfetto in Ucraina, la quiete e la democrazia vengono ora minacciate da un tiranno folle e sanguinario che non ha altro scopo se non quello di conquistare l’Europa e forse il mondo intero.
Chi, come noi, per anni ha denunciato le responsabilità dell’Occidente e il colpo di Stato del 2014 come cause scatenanti dell’attuale conflitto, era ovviamente tacciato di putinismo. La recente sentenza della Corte Europea per i diritti dell’uomo pone i tanti sostenitori del regime ucraino davanti a serie contraddizioni, essa afferma che il governo di Kiev ha condotto indagini ‘di parte’ sulla strage e non ha fatto alcuno sforzo per prevenire l’aggressione ad atto degli stessi fanatici neonazisti che poi sono stati inquadrati nell’esercito regolare. Ad Odessa si è consumata la più efferata strage nazista dalla seconda Guerra mondiale. Non si conosce ancora il numero esatto dei morti, ricordiamo che chi tentò la fuga gettandosi dalla finestra per non morire bruciato vivo venne finito a sprangate una volta caduto al suolo e ai soccorsi fu impedito di intervenire. Come dopo la Seconda Guerra mondiale l’immagine dei banderisti dopo il 24 febbraio fu accuratamente ripulita, mentre ‘la Repubblica’ ci informava che essi erano avidi lettori kantiani, wikipedia cambiava il titolo della voce sulla strage che diventava ‘l’incendio della Casa dei sindacati di Odessa’.
La strage di Odessa è stata rimossa, le immagini sono state censurate e mentre la presunta fossa comune di Bucha è data per verificata Odessa è, secondo i nostri opinionisti, una questione mai del tutto chiarita. Porošenko disse: ‘i nostri figli andranno a scuola i loro vivranno nella cantine’ eppure secondo i nostri cantori atlantisti l’Ucraina era e rimane una democrazia, una democrazia nella quale gli oppositori spariscono nelle galere e i giornalisti scomodi muoiono.
Tutte queste falsità oggi vengono smascherate non da Putin ma dalla Corte Europea per i diritti dell’uomo, alla luce di tutto questo la corsa al riarmo ha ancora meno senso. Se la nostra comunicazione fosse libera avremmo prima pagine e approfondimenti su quello che è successo ad Odessa il 2 maggio 2014 ma siccome la nostra informazione è tutto fuorché libera ci tocca sentire interventi sulla superiorità europea e occidentale. Sarebbe interessante capire anche la posizione di Landini che come segretario generale della CGIL dovrebbe dire qualcosa ai dirigenti del suo sindacato che continuano a negare quello che è successo o addirittura a rovesciare la responsabilità sugli aggrediti, rei di avere danneggiato la sede dei sindacati.
Marco Pondrelli
19/3/2025 https://www.marx21.it/
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