L’accoglienza dei migranti ucraini
Il conflitto scoppiato in Ucraina il 24 Febbraio 2022 ha spinto più di 13 milioni di persone a mettersi in fuga dalla guerra cercando rifugio in diversi Stati europei, prevalentemente Polonia, Germania, Repubblica Ceca e Italia [1], [2]. Dal 3 marzo ad ora, hanno trovato rifugio in Italia più di 170 mila Ucraini, un picco migratorio che ricorda quelli registrati negli anni ‘90 dall’ex-Jugoslavia e nel triennio 2014-2017 dal Medio Oriente e dall’Africa [3]. Il flusso migratorio, definito dall’UNHCR il più ingente in Europa dalla seconda guerra mondiale, ha stimolato una reazione sistematica, organizzata e rapida anche in Paesi generalmente molto ostili ai flussi migratori, come Ungheria e Polonia. A partire dallo scoppio del conflitto, in Italia diversi attori istituzionali hanno emanato provvedimenti per poter gestire il flusso migratorio dall’Ucraina, in un’ottica di accoglienza e di rispetto dei diritti umani (Figura 1). A riprova del carattere eccezionale della risposta, il 28 febbraio è stato dichiarato lo stato di emergenza per assicurare soccorso ed assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale [4].
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