Lamezia: politica, ndrangheta e sanità
E’ notizia di questi giorni l’inchiesta della DDA di Catanzaro che ha coinvolto numerose persone tra cui un ex- parlamentare ed un ex-consigliere comunale, manager della ASL, dirigenti medici, dipendenti e imprenditori di pompe funebri. Una vera e propria associazione a delinquere che avrebbe avvolto in una maglia mortale l’ospedale di Lamezia Terme e il territorio lametino dell’ASL. Per chi come noi già 30 anni fa dalle pagine di un nostro giornale locale denominato “Salutanda” denunciavano, soli e inascoltati, la presenza di avvoltoi nelle corsie degli ospedali, riferendosi ai comportamenti prepotenti e illeciti nei confronti di ammalati da parte di dipendenti di ditte private di pompe funebri, quello che è emerso oggi può destare preoccupazione e sconcerto ma certamente non sorpresa. Nella Lamezia dei tre consigli comunali sciolti per inquinamento mafioso, come era del tutto prevedibile, anche la ASL non è stata esente in questi anni, da pratiche illegali e criminali. I personaggi oggi coinvolti non sono molto diversi da coloro che hanno determinato le gestioni commissariali della città.
Altro che guerra ai commissari. Nell’auspicare che l’inchiesta vada avanti e si concluda assicurando alla giustizia i responsabili dell’intera vicenda ci auguriamo che anche la ASL nel prossimo futuro sia affidata ad una gestione straordinaria e controllata, per restituire all’ospedale e ai servizi sul territorio sicurezza e trasparenza nella loro gestione.
A noi cittadini, esponenti politici e partiti tocca oggi, prima che sia troppo tardi, una riflessione attenta e onesta sui problemi della nostra città, evitando semplificazioni, l’individuazione di facili bersagli e soprattutto non dimenticando le ragioni che hanno determinato l’ennesimo scioglimento del consiglio comunale.
Siamo tutti consapevoli che le gestioni commissariali, ovunque si siano insediate e abbiano amministrato, non hanno mai affrontato con efficacia i problemi di una comunità. E, d’altro canto, se così fosse non avremmo bisogno nelle nostre città di partecipazione politica ed elezioni, di sindaci ,giunte e consigli comunali eletti. Basterebbero i commissari. Loro subentrano, come ben sappiamo, come estremo rimedio in situazioni come la nostra dove gli intrecci tra affari, politica ed organizzazioni criminali inquinano quasi tutti gli ambiti della vita pubblica e delle istituzioni.
Sono risusciti gli attuali commissari, oltre l’ordinaria amministrazione, ad agire secondo le leggi vigenti e a bonificare comportamenti e provvedimenti precedenti? Il giudizio può esser diverso, articolato, forse anche negativo, ma una cosa non si può dire da parte di chicchessia: non è colpa dei commissari se Lamezia e anche la ASL, versano nell’abbandono e nel degrado che i cittadini ogni giorno percepiscono.
I commissari hanno chiuso luoghi pubblici deputati a sport, ricreazione, cultura, ma perché mai? I commissari non riescono a gestire la montagna di rifiuti che osserviamo in ogni angolo della città. I commissari non aggiustano semafori, strade, non puliscono i greti dei torrenti, i parchi, le piazze, i commissari non controllano fenomeni di abusivismo, le discariche abusive, il campo Rom.
I commissari sono impotenti di fronte alle calamità naturali, frane, temporali, terremoti. Siamo propri sicuri che siano loro la causa di tutti questi mali?
La classe politica che ripetutamente ha determinato gli scioglimenti del Consiglio Comunale, i partiti e gli esponenti politici che oggi sono al governo del Paese anziché interrogarsi sulle loro pesanti responsabilità, organizzano tramite associazioni, manifestazioni contro la gestione commissariale. E il centro sinistra che per tanti anni ha governato la città, anch’esso smemorato di sè e dei problemi di Lamezia, invita ad una raccolta di firme per andare al più presto al voto.
Come uscire da questo pantano? Come fare per andare avanti senza ripetere errori ed evitare ulteriori disastri ? Basta invocare l’osservanza delle leggi e più rigide regole di comportamento per tutti coloro che si presentano alle elezioni??. Tutto ciò è sicuramente importante ma cos’altro bisogna dire e fare? Pensiamo ad esempio che uno dei problemi che tutta la classe politica e quanto meno la sinistra deve affrontare sia quello della lotta al trasformismo e al nuovo consociativismo che spesso ha visto in questi anni personaggi di uno schieramento passare all’altro e,o, sostenerne un altro per motivi di consenso o di pura sopravvivenza. E ancora: se la sinistra afferma , qui come altrove, di privilegiare i beni comuni, la solidarietà, la giustizia sociale, la salvaguardia della salute e dell’ambiente, può dire di averlo fatto davvero in tutti questi anni a Lamezia? Se l’avesse fatto ci troveremmo oggi con una multiservizi allo sfascio e la montagna di rifiuti nelle strade?E se a Lamezia le calamità naturali si trasformano in tragedie come è accaduto di recente con la famiglia travolta dall’acqua delle piogge siamo sicuri che comune, provincia e regione non oggi ma negli anni passati abbiano messo al primo posto la sicurezza di strade e contrade?e se oggi i parchi sono nell’abbandono e nell’incuria più totale, se le strade sono sporche e mal illuminate, se gli spazi pubblici per sport, cultura e spettacoli sono chiusi siamo sicuri che sia tutta colpa dei commissari?Sicuramente questi ultimi si limitano solo all’osservanza delle leggi e delle norme vigenti ma coloro che prima hanno governato? Hanno fatto tutto il necessario per rendere sicuri e agibili tali spazi? e ancora: perché abbiamo a Lamezia uno dei campi Rom più degradati della Regione? È un problema genetico, come vorrebbero semplificare i Salvini di turno e i suoi seguaci? non c’è anche la responsabilità di chi, in tanti anni, ha solo fomentato odio e rifiuto tra i cittadini, smontando ogni ragionevole proposta di soluzione, e la responsabilità di chi non si è opposto con forza alla deriva razzista e marginalizzante che oggi accomuna Rom e migranti? In una città come Lamezia naturalmente tanti altri sono i problemi irrisolti: le discariche abusive, gli edifici abusivi, i troppi sportelli bancari, gli esercizi commerciali che nascono e muoiono in breve tempo, i supermercati dove chi lavora spesso non ha il rispetto dei suoi diritti, un ospedale insicuro, in dismissione, preda del malaffare e della prepotenza. Una città dove pezzi importanti della cosiddetta società civile sono stati coinvolti in questi anni in inchieste pesanti da parte della magistratura prima ancora e a latere degli scioglimenti.
E allora chi ha titolo a manifestare contro i commissari?
La destra che ha potuto ogni volta solo affacciarsi al governo della città perché subito dopo è stata cacciata via dai provvedimenti di scioglimento? Il centro-sinistra che ancora tarda a fare i conti con i suoi errori rimanendo ancora oggi alla superficie dei problemi, senza nessun accenno di chiarezza sulle proprie responsabilità che sicuramente non sono penali ma politiche, di scelte che non hanno prodotto risultati efficaci sui problemi più importanti della città
A Lamezia dobbiamo avere tutti un di più di coraggio, di intransigenza, di severità di giudizi, di trasparenza di comportamenti e soprattutto bisogna, almeno per quanto riguarda la sinistra, mettere al centro rispetto delle leggi, lotta alla criminalità organizzata, insieme all’obiettivo della giustizia sociale, della solidarietà, dell’inclusione, della difesa della salute e dell’ambiente che ci circonda. Solo così forse potremo ripartire e riabitare la città restituendola ai suoi cittadini e alle sue espressioni migliori.
Rosa Tavella
15/11/2018 www.rifondazione.it
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