L’attacco NATO alla Serbia: il futuro peggiore iniziò 25 anni fa

Il 24 marzo 1999 su Belgrado (Serbia) iniziarono a piovere bombe: era scattata l’operazione Allied Force della NATO. Il resto del mondo ebbe chiaro che il mondo unipolare, quello del diritto umanitario, era lo sterminio delle differenze: un mondo totalitario.
E si preparò al conflitto con l’Occidente.

Attacco NATO alla Serbia: il futuro iniziò 25 anni fa

Il futuro iniziò 25 anni fa, il 24 marzo 1999: senza mandato dell’ONU, facendosi beffe delle riserve russe, lasciando attonito l’intero mondo, la NATO bombardò per due mesi la Serbia, facendo un numero altissimo di vittime civili: sotto le bombe ‘umanitarie’ perirono 2.500 civili, 89 bambini, ci fu un numero enorme di feriti, un inferno di distruzione.

Fu un gesto unilaterale, privo di legittimità, guidato nel nostro paese dalla “sinistra”.
L’opinione pubblica occidentale fu drogata, come al solito, i servizi segreti inglesi, che sempre ci offrono un bel menu di notizie inventate, fecero come sempre il loro sporco lavoro.

I soliti cretini del “diritto umanitario” trovarono argomenti, i marxisti per Pelosi e per la Nuland schierati come sempre, a dimostrazione che si può essere marxisti e cretini.

Ma il resto del mondo guardò, capi che lo stesso trattamento riservato alla Serbia sarebbe stato riservato man a mano a tutti gli altri.

I russi capirono che bisognava cambiare corso e che l’integrità della Federazione Russa era in pericolo (per ragioni di spazio evito i dettagli, tra cui che una fetta del terrorismo islamico fu creato dall’Occidente), i paesi del Sudamerica che sarebbero ritornati ad essere il cortile di casa degli usa, la Cina che presto sarebbe toccato a loro.
Iniziò un processo sotterraneo.

Tutto il resto del mondo ebbe chiaro che il mondo unipolare, quello del diritto umanitario, era un mondo in cui gli usa erano padroni e arbitri assoluti. Che quella globalizzazione era lo sterminio delle differenze: che era un mondo totalitario.
Il mondo si preparò a un conflitto con l’Occidente.

Oggi Macron propone di inviare truppe di terra in Ucraina, perché tanto la Russia abbaia ma non morde. Recentemente ha sostenuto che l’Occidente ha oltrepassato di volta in volta tutte le linee rosse senza che Mosca reagisse. Prima le sanzioni, poi i cannoni, poi i carri armati, poi i missili, poi gli f 16.

Possiamo oltrepassare ogni soglia, tanto la Russia teme un conflitto aperto con la NATO. E possiamo portare scompiglio nelle retrovie, innescare terrorismo che destabilizza la società russa. Il Generale americano Milley sostenne tempo fa questa strategia: fare in modo che nessun russo potesse dormire tranquillo, creare panico in ogni angolo della Russia.

Di fatto, persa la guerra sul campo, l’esercito ucraino si limita ad azioni terroristiche, bombarda i villaggi di confine, colpisce solo obbiettivi civili, e vedremo presto chi aveva assoldato questi terroristi.

Del resto, che quello ucraino-inglese sia un complesso terroristico è evidente: nord stream è un esempio, l’attentato alla Dugin un secondo. Anche gli americani hanno confermato che fu orchestrato dai servizi segreti ucraini.
C’è la credenza che tanto la Russia non reagirà, che possiamo escalare.
Può essere, ma ho la sensazione che da quelli parti abbiano cambiato strategia, e Lavrov, di solito prudente, è stato chiaro.

I missili russi violano ora lo spazio aereo polacco e colpiscono zone quasi al confine. Gli aerei russi sono sempre meno rispettosi verso gli aerei da ricognizione Nato che guidano i missili ucraini. Hanno chiarito, lo si sappia, che se un Taurus arriva sul suolo russo bombarderanno la Germania, poiché se questa fa azioni di guerra contro la Russia diventa un obiettivo legittimo.

E se l’Occidente usa l’ISIS (che fu creata da Obama e dalla Clinton) per fare terrorismo in Russia, la ritorsione sarà evidente. Intanto bimbominkia Macron ha rafforzato le misure di protezione personali, Zelenskij non gode più di quella sicurezza che i russi avevano garantito, il capo dei servizi ucraini, ci si può giurare, è un obiettivo.

Infine, se si dislocano sul campo truppe occidentali con assoluta certezza, a un certo livello, sul versante russo saranno dislocate truppe asiatiche e africane.
A tutta quella massa di deficienti con l’elmetto in testa bisogna chiedere: volete questo?

A chi il 24 marzo 1999 iniziò una guerra che sterminò ogni diritto internazionale e creò le condizioni del disastro odierno, bisogna dire: che cosa credevate avrebbe fatto seguito a quelle azioni?
E se non eravate capaci di prevedere allora eravate dei cretini, non classe dirigente.

Vincenzo Costa

25/3/2024 https://www.kulturjam.it/

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