L’autonomia in salsa emiliano-romagnola, storia di bluff e imbrogli
Il caso Baruffi… e qualche domanda al neo eletto Presidente De Pascale
E’ vero, io ho il dente avvelenato contro Davide Baruffi neo “super-assessore” (cit) della Giunta regionale a targa De Pascale.
Era il 13 luglio 2022 quando Baruffi (diventato consigliere del presidente Bonaccini, leggete braccio armato) delegato dalla Giunta regionale arriva con la sua relazione in 1a Commissione regionale E-R.
L’oggetto in discussione nell’odg era la Petizione Popolare che il Comitato regionale contro ogni autonomia differenziata aveva presentato per il ritiro della Risoluzione regione E-R 7158 del 2018 che dava mandato a Bonaccini per avviare i negoziati con la richiesta di autonomia differenziata, Petizione sostenuta da circa 3500 sottoscrittori.
Baruffi sostenne che non fosse necessario discutere la petizione perché superflua “ Dalla risoluzione n.7158 del 2018 – di cui la Petizione chiede il ritiro – trascorso un certo lasso di tempo nel quale sono intervenuti elementi che, di fatto, rendono questa iniziativa non più aggiornata rispetto al contesto ed al quadro delle iniziative in corso. Basti qui ricordare come alla menzionata comunicazione all’Assemblea del 28 aprile abbia fatto seguito il deposito di atti di indirizzo da parte dei gruppi consigliari che, laddove adottati, potrebbero mutare il contenuto stesso del mandato alla Giunta in materia, in linea con la relazione del Presidente”.
26 voti a favore (PD e Lista Bonaccini), 24 tra astensioni della Lega ed assenze.
Ciao ciao Petizione Popolare!
Cestinata per effetto di una comunicazione non votata che in sostanza proponeva l’espungere la scuola dalle materie richieste (la FLC CGIL era un problema per Bonaccini) e il varo di una legge “cornice” che regolamentasse il percorso di cessione legislativa alle regioni richiedenti che all’epoca erano Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.
Davide Baruffi, intervistato sempre il 13 luglio 2022, commentava “ l’autonomia regionale ( lui è “onesto” non la chiama differenziata, n.d.r.) è prevista dalla Costituzione e trovo sbagliato definire disgregante e negativo ciò che viene proposto ai sensi della stessa Costituzione”
Il periodo era bollente ma non perché era luglio ma in quanto era il giorno dopo il parere favorevole (non all’unanimità per un solo voto) a Roma da parte della “bicameralina” sul DDL Gelmini con la legislatura in prossimità della naturale scadenza.
Solo 3 settimane prima, il 22 giugno, a Roma presso il ministero degli affari regionali si stringevano la mano la Ministra Gelmini, Zaia, Bonaccini ed i presidenti di Toscana, Liguria e Piemonte per l’accordo raggiunto sul DDL. Per la Lega significava essere ad un passo dalla Storia, per Bonaccini anche (dalla sua, n.d.r.)
Ma ci fu il colpo di scena il 21 luglio, con le dimissioni di Mario Draghi, per un DDL a cui serviva solo una ratifica parlamentare che conseguentemente non ci fu.
I due atti di indirizzo a sostegno della comunicazione furono ritirati il 27 luglio 2022 e la risoluzione 7158 è oggi ancora pienamente valida.
Bonaccini diventa, perdendo le primarie, Presidente del PD e si porta il suo fido consigliere mettendolo nella segreteria del partito.
Veniamo ad oggi.
Il neo presidente De Pascale fa una campagna elettorale decisamente “soft” sulla questione.
Fa qualche inciampo all’inizio evitando commenti netti soprattutto durante la raccolta firme per il quesito di abrogazione totale della Legge Calderoli 86/2024 ma poi si schiera sulla linea di avversione senza mai criticare le 5 regioni del “doppio quesito” e sempre sostenendo verbalmente la contrarietà all’autonomia differenziata, insomma segue l’onda.
Non la cita nel programma elettorale della coalizione se non nel passaggio sulla sanità usandola come causa delle difficoltà del servizio sanitario pubblico.
Mette però un capitoletto sulla vocazione della regione ad essere più incisiva nella governance dei territori.
La governance degli Enti Locali era la materia aggiunta nelle pre-intese siglate nel 2019 e l’espressione di questa singolare (Veneto e Lombardia non lo fanno) attitudine, già palesata nel 2021 in 1° Comm., con l’approvazione di un atto di indirizzo della Lega emendato dal PD che eliminava di fatto gli enti locali dai negoziati.
Tra le forze della coalizione solo AVS nel proprio programma si dichiara contro e chiede la discussione della LIP regionale giacente in 1° Commissione e che chiede l’interruzione dei negoziati riguardanti richieste di autonomia differenziata.
De Pascale diventa Presidente della regione.
Propone come Assessore Davide Baruffi con delega alla Programmazione strategica e Attuazione del programma, Programmazione fondi europei, Bilancio, Patrimonio, Personale, Montagna e aree interne.
Nasce la Giunta regionale E-R.
Il 12 dicembre De Pascale alla Kermesse Atreju dichiara “ l’autonomia differenziata è un tema che hanno trattato tutti i governi che si sono succeduti. Siamo al punto che al Sud viene vista come qualcosa che non funziona e questo è un tema di cui ci dobbiamo occupare tutti. Questa riforma si sta scontrando con una serie di problemi ma su un tema come dobbiamo andare ad un referendum lancinante? Non possiamo fermarci un secondo dire che quello che bisogna fare è un tagliando al Titolo V? Le regole del gioco penso sia giusto farle insieme”.
Il 13 dicembre altre interviste più elaborate e complete.
Sempre il 13 dicembre dichiara nella prima seduta di giunta che “Il primo atto sarà “avviare le procedure per ritirare la proposta di autonomia differenziata” della Regione Emilia-Romagna”.
C’è da chiedersi quale aggettivo useranno per la LIP E-R se Baruffi definì nel 2022 superflua e disgregante la Petizione Popolare e De Pascale lancinante un referendum.
Ma da quando le istanze del popolo presentate democraticamente e seguendo le regole possono essere classificate con tali aggettivi?
Travolto dal suo super-assessore o tutta farina del suo sacco?
Presidente De Pascale è a conoscenza che il quesito referendario chiama il Popolo Sovrano all’esercizio più alto di democrazia?
E’ a conoscenza che il quesito non mina la sua visione autonomista e municipalista ma la Legge 86/2024 che a parole è contestata da tutti ma senza il referendum abrogativo rimane in vita?
Ma davvero lei vuole fare insieme a tutti una revisione della Legge 86, anche attraverso il “tagliando del Titolo V”, con gli attuali rapporti di forza in parlamento?
Presidente De Pascale lei è a conoscenza che le pre-intese delle quali lei vuole iniziare il percorso di ritiro sono di fatto da negoziare nuovamente perché influenzate da norme dichiarate incostituzionali?
Ma se anche fossero ancora valide è a conoscenza che basterebbe che l’Assemblea legislativa respingesse lo schema definitivo dell’intesa?
Ma alla fine di tutto, Presidente De Pascale, non crede che sostituire il primo atto che attiva il percorso per il ritiro delle pre-intese con la discussione e l’approvazione della LIP regionale E-R che giace da mesi in 1° commissione sia più facile e veloce?
Presidente, è a conoscenza che la citata LIP regionale è stata promossa e sottoscritta da 6000 elettrici ed elettori dell’Emilia-Romagna che hanno chiesto democraticamente che la nostra regione interrompa i negoziati?
Che la Consulta ha prima ammesso il testo proposto e poi ha ratificato la regolarità delle 6000 sottoscrizioni?
E che da marzo giace in 1° Commissione e che poteva già essere discussa e votata in quella terribile ultima Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna in cui venne deliberato il deposito dei due quesiti referendari?
O bisogna cominciare a pensare che il super-assessore Baruffi spaccerà anche questa come superflua e disgregante?
Presidente, è facile.
Metta in odg della prossima Assemblea la LIP e ci chiamiamo fuori da questo progetto, questo si, disgregante, semplice semplice.
E poi se proprio la vuole l’autonomia la proponga lei una legge, non si faccia aiutare da Calderoli.
Ora Presidente tutti sul pezzo: in ogni sezione del suo partito vada a spiegare perché bisogna raggiungere il quorum per un referendum da 1.300.000 sottoscrizioni, mica un dettaglio…
Ps, che Baruffi sia stato folgorato sulla via di Damasco, ma neanche…
Antonio Madera
Attivista del Comitato contro Ogni Autonomia Differenziata – Emilia Romagna
13/12/2024
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