Le 20 fake news israeliane diffuse dal 7 Ottobre e rilanciate da tutti i media
Venti fake news israeliane diffuse dal 7 Ottobre in poi e acriticamente rimbalzate dai media mainstream di tutto il mondo, prima di scoprire, dopo semplici verifiche, che si trattava di palesi bugie.
Le 20 fake news israeliane diffuse dal 7 Ottobre*
1) L’IDF ha sfacciatamente affermato che un serbatoio d’acqua sotterraneo era un “tunnel di Hamas” scoperto dalle loro truppe di terra all’ospedale Qatari a Gaza il 5 novembre 2023.
I media mainstream lo hanno immediatamente riportato con titoloni sui giornali, nonostante gli esperti avessero contestato questa menzogna con mappe dettagliate del luogo.
A febbraio, i giornalisti locali sono stati finalmente in grado di accedere all’area e sfatare la menzogna con tanto di video. Ovviamente, l’IDF a novembre sapeva esattamente cosa fosse questo pozzo perchè le loro truppe lo avevano ispezionato sul terreno, ma hanno mentito deliberatamente per spianare la strada a razzie, assedi, bombardamenti e distruzione di quasi tutti gli ospedali di Gaza.
2) La strage dei rifugiati in fuga: il 13 ottobre l’esercito israeliano bombarda un convoglio di abitanti di Gaza in fuga verso sud, proprio sulla “strada sicura” che l’esercito aveva ordinato di usare, uccidendo oltre 70 persone.
Israele ha immediatamente negato di aver bombardato il convoglio e ha detto che si trattava di Hamas. Il Financial Times affida il caso a una serie di esperti che affermano che “l’analisi delle riprese video esclude la maggior parte delle spiegazioni, a parte un attacco israeliano”.
Il Financial Times ha poi inviato i risultati delle analisi video al portavoce dell’IDF Jonathan Conricus, che ha incredibilmente risposto… cambiando discorso, ovvero postando un video di un’altra esplosione (avvenuta a due chilometri di distanza) e affermando che l’IDF non era responsabile di quella esplosione.
3) A novembre, Israele ha mentito sul 18enne Mohammed Nazal, picchiato e torturato senza pietà dalle guardie carcerarie israeliane senza motivo finché non gli hanno rotto le braccia e gli hanno negato le cure mediche. In un post dal suo account ufficiale su Twitter, Israele ha affermato che le braccia erano “perfettametne funzionanti”, ma la BBC ha fatto esaminare le radiografie di Nazal a due medici britannici che hanno confermato che le sue braccia erano effettivamente rotte.
4) A novembre, la CNN ha proditoriamente diffuso una sfacciatissima affermazione dell’IDF secondo cui un calendario ritrovato nell’ospedale pediatrico Rantisi era “una lista di guardie [di ostaggi], in cui ogni terrorista scriveva il suo nome e ogni terrorista segna il proprio turno di guardia delle persone che erano qui”. In realtà emerge immediatamente che ad essere scritti sul calendario sono nient’altro che i giorni della settimana. La CNN ha in seguito cancellato quella clip imbarazzante silenziosametne e senza porgere alcuna scusa.
5) La finta infermiera
A novembre, il governo israeliano posta su Twitter un video di un’”infermiera dell’ospedale al-Shifa di Gaza” in cui la sedicente afferma, con grandissima emozione e la voce continuamente rotta dal pianto (e anche con il più forte accento israeliano mai sentito) e con un sottofondo di continue esplosioni, che “non poteva tacere”, e che “il mondo deve sapere” che Hamas aveva preso il controllo dell’ospedale e stava rubando carburante, medicine e anestetici a pazienti e bambini.
France24 analizza il video e scopre che le esplosioni di sottofondo sono tutte assolutamente identiche tra loro. Inoltre, la sedicente infermiare palestinese commette clamorosi errori di pronuncia dei termini arabi, e France 24 conclude definendo il video “a big fat fake”.
6) La grafica dal computer dell’ospedale Shifa: l’IDF ha pubblicato questo “video illustrativo” dell’ospedale Al-Shifa, a detta loro basato su infallibili informazioni di “intelligence” che mostrava un’estesa città tunnel sotto il più grande ospedale di Gaza, sostenendo che questa città tunnel esisteva davvero e costituiva il “comando centrale” di Hamas.
I media mainstream (NYTimes, CNN etc.) lo hanno ridiffuso come fosse oro colato. In realtà, però, non è stata trovata alcuna traccia di questa “città tunnel” nonostante l’IDF abbia fatto irruzione nell’ospedale per ben due volte distruggendolo e incendiandolo. È stato trovato solo un presunto tunnel abbandonato con piastrelle arrugginite, 2 letti ricoperti di polvere, un bagno, una cucina e un paio di lettini in metallo che l’Associated Press non era convinta che fosse una prova di qualcosa.
7) Il 13 ottobre il governo israeliano posta un tweet in cui sostiene che Hamas ha diffuso un video di una “bambola” (!) spacciandola per una vittima dell’IDF. Quel bambino fu subito identificato come Omar al-Banna, massacrato in un attacco aereo israeliano. Ciò non ha impedito al governo israeliano di continuare a sostenere che i bambini morti di Gaza fossero “falsi” o “inscenati” o “bambole”!
8) Dopo che l’esercito israeliano non ha trovato nulla di sostanziale ad al-Shifa, Israele ha cambiato versione e ha affermato che il quartier generale di Hamas, i massimi leader e pure gli ostaggi fossero tutti a Khan Younis. L’IDF ha invaso e occupato Khan Younis per oltre 120 giorni, trasformandola in un deserto di macerie, ma come sappiamo non è riuscito a trovare nè il quartier generale, nè i leader di Hamas nè gli ostaggi e ora ha abbandonato le ricerca ritirandosi dalla città.
9) Nel mese di ottobre, Israele ha bombardato Gaza e il Libano con fosforo bianco fornito dagli Stati Uniti (il fosforo bianco provoca gravissime ustioni anche in quantità minime) ma ha sfacciatamente negato di averlo mai fatto (“unequivocally false”), nonostante molti video ne mostrassero chiaramente l’uso. I media mainstream hanno impiegato 2 mesi per finalmente riferire che si trattava dell’ennesima bugia israeliana, al che l’IDF ha cambiato versione dichiarando che il fosforo bianco era usato in Libano, ma solo per creare una cortina fumogena per proteggere i soldati, peccato che fosse stato usato di notte (quando una cortina fumogena è del tutto inutile) e in una zona dove non c’era nessun soldato israeliano nel raggio di chilometri e chilometri.
10) Israele ha ha distrutto un intero cimitero a Khan Younis, mutilando e profanando corpi, alcuni dei quali fatti a pezzi da carri armati e bulldozers.
Israele ha affermato che l’ha fatto perchè sotto c’era un tunnel di Hamas, ma quando la CNN ha chiesto le prove è venuta fuori una pantomima imbarazzante:
“Sabato, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno portato la CNN in un tunnel vicino al cimitero di Bani Suheila e in un centro di comando sotterraneo che secondo i militari si trovava sotto il cimitero.
Tuttavia, i comandanti dell’IDF si sono rifiutati di mostrare ai giornalisti il pozzo del tunnel che secondo loro emergeva all’interno del cimitero, sostenendo che sottoterra c’erano macchinari sensibili e che la struttura era instabile.
“Tutto può crollare”, ha detto il generale Dan Goldfuss, comandante della 98a divisione dell’IDF. “Bisogna camminare sui bordi. I bordi non sono sicuri, possono crollare”.
Un portavoce dell’esercito israeliano ha quindi detto che avrebbero fornito il video del pozzo del tunnel, ma non lo ha mai fatto. Al suo posto, l’IDF ha prodotto filmati di droni che mostravano altri due ingressi del tunnel vicino al cimitero. La CNN ha geolocalizzato gli ingressi del tunnel utilizzando filmati girati a terra e immagini satellitari, e ha scoperto che nessuno dei due si trovava nel cimitero.
L’esercito israeliano ha ribadito le sue affermazioni, insistendo in un comunicato stampa sul fatto che un tunnel correva direttamente sotto il sito religioso. Ma quel comunicato stampa ha smentito anche l’affermazione di Goldfuss, secondo cui il centro di comando sotterraneo si trovava direttamente sotto il cimitero: secondo una mappa diffusa dagli stessi militari, il centro di comando si trovava fuori dal cimitero.” Per inciso, questo è stato il sedicesimo cimitero distrutto dall’IDF a Gaza.
11) A novembre, il portavoce dell’IDF ha organizzato un’intervista ad un ufficiale dell’IDF che sosteneva che Hamas il 7 ottobre avesse impiccato bambini in fila sui fili della biancheria . La menzogna era assolutamente clamorosa, ma il giornalista ha affermato di averla riportata in quanto l’intervista era stata organizzata dal portavoce dell’IDF in persona. La bugia è stata sfatata insieme ad altre false atrocità propagandate dal governo israeliano, come i bambini decapitati, le donne incinte sventrate, i bambini cotti nei forni..
12) A dicembre, Israele ha affermato che decine di militanti dell’unità di élite di Hamas “Nukhba” si erano arresi in massa, “dimostrandolo” con un filmato in cui uno di loro consegnava la sua arma. L’unico problema è che subito dopo la diffusione del video ne è comparso un altro diverso, pubblicato chiaramente per errore da un giornalista, in cui la stessa persona consegnava di nuovo la sua arma, stavolta tenendola nell’altra mano.
I video erano quindi chiaramente stati messi in scena: l’uomo è poi stato identificato come Munir Qeshta al-Masry, un piccolo imprenditore proprietario di un’officina di alluminio a Beit Lahia. che non è mai stato un membro di Hamas e si è anche scoperto che il “mitra” era un fucile ad aria compressa!
13) Il 3 marzo l’esercito israeliano posta un video su Youtube vantandosi di aver eliminato due “terroristi” che trasportavano armi e un lanciarazzi. Un’analisi più approfondita del video mostra però che in realtà gli oggetti trasportati erano una bicicletta e un sacco di farina. L’IDF di fronte all’evidenza ammette di essersi sbagliato ma insiste ad affermare che i due erano comunque terroristi, senza però fornire la seppru minima prova di ciò.
14) Dopo mesi in cui Israele ha insistito sul fatto che la fame di Gaza era dovuta al “furto di aiuti da parte di Hamas”, l’inviato speciale degli Stati Uniti per le questioni umanitarie in Medio Oriente. David Satterfield ha ammesso che Israele non ha MAI fornito una SOLA prova che Hamas abbia rubato o dirottato gli aiuti delle Nazioni Unite a Gaza, compreso il carburante. David Satterfield ha aggiunto che Israele sta bombardando e uccidendo i poliziotti palestinesi che proteggono i convogli umanitari delle Nazioni Unite.
15\ Il massacro della farina: l 29 febbraio Israele ha massacrato oltre 100 abitanti di Gaza affamati in attesa di camion di aiuti e ne ha feriti oltre 700, ma ha affermato di non avere nulla a che fare con queste morti e che la causa era stata “una fuga precipitosa” dovuta a spari da parte di militanti di Hamas. La CNN ha analizzato il video scoprendo che i colpi provenivano da mitra che sparavano 600 colpi al minuto, ovvero armi in dotazione solo all’IDF, e ha chiesto di visionare i filmati integrali dei droni israeliani. L’IDF si è ovviamente rifiutato.
16) A gennaio, Israele afferma che 12 lavoratori dell’UNRWA hanno preso parte il 7 ottobre e che migliaia di membri del personale dell’UNRWA sono membri di Hamas e PIJ. Quattro mesi dopo, Israele non ha ancora presentato prove a sostegno di ciò. Sulla base di questa bugia molti paesi hanno bloccato gli aiuti umanitari ai palestinesi. Israele ha ucciso 180 lavoratori dell’UNRWA.
17) A gennaio, Israele ha assassinato il figlio maggiore del giornalista di Al Jazeera Wael al-Dahdouh, Hamza, e per giustificarsi ha affermato che era un militante della Jihad Islamica palestinese e che stava filmando i soldati dell’IDF con un drone. Il Washington Post ha scoperto che Israele ha mentito ancora: Hamza ha filmato solo un edificio distrutto e non era a conoscenza della presenza di truppe dell’IDF nell’area
18) Il Washington Post ha anche recentemente scoperto che Israele ha mentito riguardo all’uccisione di Hind Rajab (6 anni) e dei suoi parenti in un’auto, e anche in merito al bombardamento di un’ambulanza venuta a salvare la ragazza con previa approvazione di Israele. Israele ha sostenuto che i suoi soldati NON si trovavano nemmeno in quella zona e non hanno ucciso nessuno, ma l’indagine del Washington Post ha scoperto che “nella zona erano presenti veicoli corazzati israeliani e che gli spari udibili mentre Hind e suo cugino Layan chiedevano aiuto, così come gli estesi danni causati all’ambulanza, sono compatibili con le armi israeliane”
19) A novembre, il portavoce del primo ministro israeliano ha carica su twitter il backstage di un videoclip girato in Libano affermando che è la prova che i palestinesi “mettono in scena” la loro morte e sofferenza. L’ha cancellato silenziosamente dopo essere stato scoperto.
20) Il governo israeliano ha postato un tweet in cui sosteneva ufficialmente che un attivista di Gaza, Saleh Aljafarawi, era un “attore” che “ha simulato le sue ferite”. In realtà si scopre subito che si tratta di due persone diverse, provenienti da due parti completamente diverse dei territori palestinesi occupati!
Alessandro Ferretti
28/4/2023 https://www.kulturjam.it/
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