Le relazioni tra l’estrattivismo e le municipalità italiane

In Italia capita spesso di rimanere stupefatti da alcuni progetti che, per iniziativa di soggetti privati, prendono campo negli oltre ottomila Comuni italiani. Iniziative di chiara matrice estrattivista, che hanno conseguenze molto gravi sull’assetto paesaggistico e architettonico del Paese, sull’ambiente e sulla salute dei cittadini.
E che comunque hanno anche un impatto sull’economia locale, il più delle volte in negativo. Quando ci sono, le ricadute positive sulle comunità risultano irrilevanti, concretizzandosi in qualche ‘mancia’ greenwashing ai Comuni.

Mentre quelli che hanno dimensioni molto percettibili, sono i profitti e gli extraprofitti per le imprese private che realizzano quei progetti. In queste dinamiche, in cui la politica e le istituzioni locali dovrebbero ergersi a strenui difensori dei beni comuni e degli interessi generali dei cittadini, si assiste al contrario, dopo qualche opposizione di facciata, ad una completa resa di fronte al processo estrattivista.
Questo nel migliore dei casi, mentre è molto più frequente che i rappresentanti istituzionali si trovino a svolgere il ruolo di facilitatori nei confronti delle imprese che vogliono realizzare nei territori infrastrutture industriali gravemente impattanti.

Per comprendere, almeno parzialmente, perché nel confronto tra determinati soggetti privati e amministrazioni locali, le strade siano spesso sempre in discesa, basta andare a vedere quelli che sono gli sponsor dell’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), e delle assemblee annuali dei sindaci organizzate, anche con importanti investimenti comunicativi, dall’associazione.
L’ultima assemblea dei sindaci italiani di novembre che si è celebrata a Torino, il 41° appuntamento annuale dal tema “Facciamo l’Italia giorno per giorno”, ha avuto alla fine risonanza mediatica, prima e durante, esclusivamente per lo scontro politico, tutto nel centrosinistra italiano, per l’elezione del nuovo presidente nazionale. Infatti solo dopo varie trattative è risultato essere candidato ed eletto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi.

Quello che invece da diversi anni fa da solido basamento all’assemblea dell’associazione dei sindaci, è il ‘pesante’ cartello dei gruppi industriali che sponsorizzano le attività, il cui elenco è veramente, come si dice, tutto un programma: Acea, Airbnb, Amazon, Aws, Autostrade per l’Italia, Cassa Deposito e Prestiti, City Green Light, Conai, Edison Next, Enel, Engie, Eng, Gruppo Fs, Gruppo Maggioli, Gse, Iren, KPMG, Novo Nordisk, S21 Enabling Smart Road, Snam, Tim Enterprice, A2A Life Company. Tutti definiti “main sponsor”, a cui è garantita la maggiore visibilità e il maggior numero di iniziative di comunicazione.

Nella brochure on line di 318 pagine, insieme ai main sponsor, poi ci sono decine di partner, che hanno un ruolo meno evidente, tra cui spiccano ad esempio l’ENI (cosa dire in più dopo la tragedia di Calenzano del 9 dicembre?), Intesa Sanpaolo (uno dei più forti gruppi mondiali della finanza fossile), e Ferrero (avete mai sentito parlare delle mononocolture estensive delle nocciole in Italia?) e la ciliegina sulla torta della Shell, una delle sette sorelle del petrolio.
Gruppi nazionali ed internazionali che non si limitano solamente ad elargire contributi economici, ma partecipano a pieno titolo con i propri rappresentanti al programma contenutistico dell’assemblea, nei vari incontri che sono programmati, inseriti a pari livello accanto a rappresentanti istituzionali e ad esperti, con coerenza anche rispetto all’argomento trattato nell’incontro.
Ad esempio, se il tema è quello delle politiche del turismo nelle città, c’è il rappresentante di Airbnb. Non sorprendiamoci quindi se città turistiche italiane come Roma, Firenze, Bologna, Venezia, sono sempre più gentrificate, dove in virtù degli affitti “mordi e fuggi” turistici delle case, gli abitanti vengono spinti sempre più verso le periferie, e gli studenti fuorisede non trovano alloggi vicino alle sedi universitarie.
Ma è a Airbnb, il portale online statunitense che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi, che i proprietari privati affidano la gestione del proprio patrimonio immobiliare nei centri civici, senza alcuna regolamentazione da parte dei Comuni.

Tra Abruzzo, Marche, Umbria e Romagna, verrà realizzato con un enorme impatto ambientale e paesaggistico, il nuovo gasdotto SNAM che passa in zone altamente sismiche. Avete visto in questi ultimi dieci anni qualche sindaco opporsi o protestare?

Arriva Amazon con un nuovo polo logistico in un territorio, drogando completamente il mercato del lavoro, il traffico, la rete infrastrutturale e la piccola economia locale?
Che problema c’è, verranno creati migliaia di nuovi posti di lavoro di basso livello, scarsamente sindacalizzati, ma i giovani laureati intanto continueranno ad andarsene via; e gli amministratori locali appaltano al colosso di Jeff Bezos, la visione del futuro del loro territorio.

Edison Next sta per realizzare un impianto di trattamento per rifiuti tossici e pericolosi in una zona già ad altro rischio ambientale, come a Jesi, nelle Marche?  La politica comunale scopre per caso solo un anno dopo che il processo autorizzatorio amministrativo è stato avviato.
Vi girate intorno e vedete spuntare impianti urbani di telecontrollo e videosorveglianza, impianti fotovoltaici a terra in zone paesaggicamente protette e fragili, che hanno dimensione di decine di campi da calcio messi assieme?
Molti saranno realizzati da imprese energetiche sponsor dell’ANCI. Partono lavori di inutili raddoppi ferroviari, iniziativa del gruppo FS, paesaggisticamente devastanti, come sulla tratta Orte-Ancona, fatti solo per spendere fondi PNRR?
Non c’è un sindaco che non plauda.
Perché poi Engie, una multinazionale francese che opera nei settori della produzione e distribuzione di gas naturale, energie rinnovabili e servizi, o Novo Nordisk, una multinazionale danese che opera nel settore farmaceutico, avrebbero interessi a sponsorizzare l’assemblea dei sindaci italiani? Bella domanda…

Se invece si navigasse sui siti aziendali di ogni singolo soggetto, è interessante osservare che le pagine elettroniche dedicate alla policy sociale e sostenibile dell’azienda, sono più numerose dei progetti e attività imprenditoriali delle stesse.
Vista da un osservatorio meno mainstream e più giornalistico, l’assemblea e l’organizzazione istituzionale dei sindaci e dei Comuni d’Italia, è soggetta ad un’azione trasparente e legittima di lobbing.
Le popolazioni locali, quando poi si indignano, protestano e si mobilitano (sempre meno) contro determinati progetti industriali, è giusto che sappiano però che quell’impianto che non vogliono a casa loro, non è precipitato sul suolo comunale come un asteroide dallo spazio profondo; ma, al contrario, ha avuto un percorso molto più terrestre.

Questo è il tempo in cui anche le municipalità sono sempre meno punti di riferimento ideale e valoriale (basti vedere la partecipazione al voto anche per i sindaci), nella stagione in cui anche un grande e rigoroso artista come Francesco De Gregori, ha ceduto al fatto che sue grandi canzoni vengano utilizzate per la pubblicità di ENEL (“La storia siamo noi” e “Sempre e per sempre”).
E’ la forza e il potere dell’estrattivismo, che agisce incontrastato dalla politica e dalle norme.

Leonardo Animali

31/12/2024 https://ecor.network/

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