Le scorte di olio extravergine italiano sono finite. Prezzi alle stelle
Prima di Ferragosto restavano circa 50mila tonnellate ed è ipotizzabile che termineranno nelle prossime settimane. Le previsioni di Alberto Grimelli, TeatroNaturale: “A metà ottobre il prezzo dell’olio extravergine 100% italiano supererà i 15 euro a scaffale”
Le scorte di olio extravergine 100% italiano sono agli sgoccioli mentre la corsa dei prezzi sugli scaffali dei supermercati non si arresta: quel che resta è oggi in vendita a 12-13 euro al litro senza considerare la qualità. Secondo i dati diffusi dall’Icqrf, la Repressione frodi del ministero delle Politiche agricole, prima di Ferragosto erano stoccate circa 52mila tonnellate di olio extravergine italiano. “Un dato mai registrato: in questo periodo le scorte di 100% italiano arrivano anche a 150mila”, spiega Alberto Grimelli, agronomo e direttore di TeatroNaturale, portale di riferimento per il settore olerario. A luglio poi si è registrato un boom di vendite (l’offerta di extravergine spagnolo è crollata) e il risultato è ben riassunto nelle parole di Grimelli: “Con un ritmo di vendite di 15mila tonnellate al mese, a fine settembre l’olio italiano non ci sarà più. In realtà è già tecnicamente finito in quanto risulta molto difficile trovare volumi significativi, per realizzare partite omogenee da qualche centinaia di tonnellate.”. E i prezzi? “Continueranno a crescere e scommetto che arriveranno a 15-16 euro al litro entro ottobre“.
Crolla la produzione, prezzi elevati per il 2024
Bisognerà aspettare la nuova campagna oleraria che porterà pero l’olio nuovo sugli scaffali solo tra fine ottobre e novembre. Quali sono le previsioni? “Pessime” è lapidario il direttore di TeatroNaturale: “A onor del vero per l’italia doveva essere un’annata di carica e invece secondo le stime sarà normale con circa 280mila tonnellate di produzione, con un calo del 10% ma visto il quadro nel Mediterraneo possiamo dire che l’Italia terrà”. Per la Spagna, leader mondiale del settore, sarà una stagione disastrosa, complice gli incendi e i cambiamenti climatici: “In Spagna si teme un crollo: 600mila tonnellate, ovvero un terzo di quello che in media produce. Male anche Grecia e Turchia – con cali nella raccolta nell’ordine del 30% – e Tunisia che con le 150mila tonnellate stimate farà registrare un meno 40%”.
Cala la produzione, diminuisce l’offerta e i prezzi continueranno ad essere elevati: “Viste le premesse – aggiunge Grimelli – è facile ipotizzare che anche il prossimo anno la spinta inflattiva dell’extravergine sarà sostenuta”. Se quindi mancherà l’olio del Mediterraneo aumenteranno i prezzi delle miscele (Ue e Ue/Non Ue) ma anche dell’olio 100% italiano. “La Puglia, regione leader in Italia, da sola copre la metà delle scorte rimaste, e mi dicono i maggiori player del settore che quest’anno stanno letteralmente raschiando il fondo delle cisterne“.
E il prossimo anno non andrà meglio. Anzi. “Nel bacino del Mediterraneo – conclude Grimelli – si producono 3 milioni di tonnellate di olio extravergine. Quest’anno se si arriverà alla metà sarà già un bel traguardo. Questa penuria nell’offerta ovviamente condizionerà la domanda con prezzi molto elevati per tutto il prossimo anno“.
Enrico Cinotti
22/8/2023 https://ilsalvagente.it
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!