Legge 33, NON AUTOSUFFICIENZA il vero problema non è il decreto ma la legge stessa
AGGIORNAMENTO n. 133 (7 aprile 2025)
Cari sostenitori,
Nell’ultimo articolo pubblicato su “Vita”, Franca Maino – Direttrice del Laboratorio “Percorsi di Secondo welfare” e rappresentante di spicco del “Patto per un nuovo welfare” – ha preso posizione sulla riforma della non autosufficienza.
Secondo la dott.ssa Maino, la Legge 33/2023 è un passo avanti importante, anche se «non basta»: ciò che è andato storto sarebbe il decreto attuativo emanato dal Governo, che, a suo dire, ha tradito lo spirito della legge, aggravando la confusione e mancando di risorse adeguate.
Noi pensiamo il contrario. La Legge 33 nasce già profondamente sbagliata: non definisce nuovi diritti, non garantisce livelli essenziali di assistenza, non assicura nuove risorse. Al contrario, introduce un impianto pericoloso che sposta le cure di lungo termine dall’ambito sanitario (garantito e universale) a quello socio-assistenziale (discrezionale e soggetto a criteri economici come l’ISEE). Uno spostamento che compromette gravemente il diritto costituzionale alle cure sanitarie.
Il decreto attuativo, pur criticabile, ha avuto almeno il merito di frenare – per ora – l’impatto più distruttivo della legge.
Sostenere, come fa Maino, che la legge sia buona e il decreto cattivo è una manovra difensiva del Patto che l’ha ideata.
Senza un netto cambio di rotta, questa riforma segnerà la fine del diritto universale alle cure di lungo termine per gli anziani malati cronici.
Firma e condividi la petizione:
https://www.change.org/CambiamoDDLnonautosufficienza
Restiamo uniti!
P.S. Abbiamo aggiornato l’immagine rappresentativa della nostra Petizione, introducendone una di maggiore impatto… Cosa ne pensate?
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