L’Euro-Med riferisce di un nuovo “massacro della farina” che ha colpito i gazawi mentre si radunavano nel nord di Gaza

Gaza. Euro-Med Human Rights Monitor ha riferito di un nuovo massacro in cui l’esercito di occupazione israeliano ha ucciso decine di palestinesi che si stavano radunando nell’area della rotonda di al-Sudaniya, nel nord-ovest della città di Gaza, in attesa di aiuti umanitari dopo quasi 50 giorni di blocco.

L’Euro-Med Monitor ha spiegato che le forze dell’esercito israeliano hanno sparato direttamente proiettili e munizioni letali contro decine di civili palestinesi che stavano aspettando i camion degli aiuti sulla strada costiera nel nord-ovest della città di Gaza intorno alle 10 del mattino di mercoledì 13 novembre. Quando questi individui hanno cercato riparo in una casa vicina, le forze israeliane l’hanno bombardata, causando la morte e il ferimento di molti, mentre tanti altri risultano dispersi sotto le macerie.

Un testimone ha confermato che l’esercito di occupazione ha preso di mira un gruppo di civili che da settimane soffrivano la fame a causa del blocco imposto dall’esercito israeliano che impediva l’ingresso di qualsiasi aiuto o fornitura di cibo nella città di Gaza e alla regione settentrionale. Mentre si avvicinavano per procurarsi la farina, l’esercito li ha bombardati con granate e spari, spingendoli a fuggire in un vicino edificio residenziale a due piani. Tuttavia, ha immediatamente attaccato anche questo, dopo che il gruppo di civili vi si era rifugiato, causandone la distruzione con loro intrappolati. All’interno si sentivano le urla dei sopravvissuti che chiedevano aiuto, ma le squadre di soccorso e il personale della protezione civile non sono riusciti a raggiungere l’area.

Secondo le prime informazioni, nella zona erano riunite circa 200 persone, di cui circa 70 sono rimaste uccise o ferite, mentre molte altre sono ancora disperse e intrappolate sotto le macerie. Non sono ancora state condotte operazioni di soccorso a causa delle restrizioni imposte dall’esercito israeliano alla protezione civile e ai servizi di ambulanza, impossibilitati ad operare a causa di bombardamenti e minacce, nonché della confisca e dell’incendio di ambulanze e camion dei pompieri negli ultimi 23 giorni nel nord di Gaza.Euro-Med Monitor ha chiesto un intervento urgente per garantire che la protezione civile e le squadre di soccorso possano raggiungere in sicurezza l’area interessata, dove i sopravvissuti potrebbero essere ancora intrappolati, e per facilitare il trasferimento delle vittime agli ospedali.

Ha sottolineato che la situazione, dopo 41 giorni di attacchi israeliani contro il nord di Gaza, è diventata catastrofica e senza precedenti, con il continuo bombardamento e la demolizione di centinaia di case, l’uccisione e il ferimento di migliaia di persone e lo sfollamento forzato di decine di migliaia di civili dalla zona.

Euro-Med Monitor ha anche chiesto di porre fine al genocidio perpetrato da Israele a Gaza, che usa la fame come strumento principale. Ha sollecitato un’azione immediata per permettere ai rifornimenti salvavita di entrare a Gaza attraverso i valichi e le vie di terra in modo efficiente ed efficace, in particolare nella città di Gaza e nelle aree settentrionali. Ha inoltre chiesto di consentire alle squadre municipali di riparare e ripristinare i servizi sanitari, idrici e igienici, di garantire cibo sicuro e sufficiente per l’intera popolazione, compresa la quasi totale assenza di latte artificiale nel nord di Gaza, di fornire cure per le malattie legate alla fame e alla malnutrizione e di ripristinare i sistemi di produzione locale e i beni commerciali.

Traduzione per InfoPal di F.L.

16/11/2024 https://www.infopal.it/l

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *