Lgbt Usa: approvate oltre 70 leggi discriminatorie
Molti Stati hanno introdotto divieti che vanno a colpire i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender e non binarie, in particolare quelle più giovani. Human Rights Campaign ha dichiarato lo stato di emergenza, Glaad parla di America pericolosa. Ecco la situazione delle persone Lgbti negli Usa
Il 17 maggio il governatore della Florida, Ron DeSantis, ha firmato una serie di leggi che vietano qualsiasi tipo di insegnamento su orientamento sessuale e identità di genere a scuola, prevedono la cancellazione dai programmi didattici di ogni tematica che riguardi le persone Lgbti, proibiscono i percorsi di affermazione di genere per minori transgender, vietano i bagni inclusivi in scuole, dormitori pubblici, strutture sanitarie e prigioni, autorizzano il personale sanitario a rifiutare le cure per motivi religiosi, morali o etici.
La Florida, però, non è l’unico tra gli Stati Uniti a dotarsi di leggi che attaccano le persone Lgbti.
Nel 2023 ne sono state proposte più di 500 in 41 Stati, di cui oltre 200 riguardano i diritti delle persone transgender e non binarie.
Sono 76 le leggi discriminatorie approvate, più del doppio rispetto al 2022.
Un aumento drammatico, che ha spinto Human Rights Campaign, organizzazione americana che dal 1980 si batte per garantire i diritti delle persone Lgbti, a dichiarare ufficialmente lo stato di emergenza.
«Gli americani Lgbti vivono in uno stato di emergenza. Le minacce che milioni di persone devono affrontare sono reali, tangibili e pericolose. In molti casi si traducono in violenza, costringendole a cambiare le loro vite e lasciare le loro case per cercare luoghi più sicuri, e innescando un’onda di omofobia e transfobia che mette a rischio la sicurezza di tutti», ha detto Kelley Robinson, presidente di Human Rights Campaign.
America pericolosa: diritti delle persone Lgbti sotto attacco
Sono sempre di più gli americani che sostengono il diritto delle persone Lgbti a vivere la propria vita senza essere oggetto di discriminazione e a pensare che le scuole debbano essere luoghi sicuri e inclusivi per tutti i giovani.
È quanto emerge dallo studio annuale Accelerating acceptance (Accelerare l’accettazione) pubblicato da Glaad, organizzazione americana impegnata dal 1985 perché le persone Lgbti siano rappresentate in modo corretto nei media e nel giornalismo.
Nonostante ciò, queste persone si trovano ad affrontare leggi sempre meno favorevoli o palesemente discriminatorie in molti Stati.
Outing forzato, interruzione dei percorsi di affermazione di genere nell’infanzia e nell’adolescenza, divieto di usare pronomi e nomi diversi da quelli anagrafici, stop ai programmi scolastici inclusivi in cui si parla di identità di genere e orientamento sessuale, esclusione delle persone transgender dallo sport e divieto di usare bagni e spogliatoi che corrispondano alla propria identità di genere, divieto di parlare di tematiche Lgbti a scuola: sono alcuni dei divieti introdotti in molti Stati degli Usa nel 2023 come riportato dal Rapporto della Human Rights Campaign.
Sul sito dell’associazione c’è anche una tabella sullo stato dei diritti Lgbti nel Paese, da cui risulta che sono 26 su 50 gli Stati che non hanno adottato leggi discriminatorie. Tra questi molti hanno invece approvato norme di tutela e vietato le cosiddette “terapie di conversione”.
Tutti gli altri hanno imposto per legge uno o più divieti alla vita di centinaia di migliaia di persone con l’obiettivo di escluderle dalla vita sociale, eliminarne la protezione legale e ridurne l’accettazione sociale e culturale.
A essere attaccate in particolare sono le persone trangender e non binarie più giovani: molti divieti riguardano, infatti, le scuole e le università.
Lgbt Usa: a rischio salute mentale e sicurezza
Il Rapporto della Human Rights Campaign documenta anche l’impatto di queste leggi sulla vita delle persone: a rischio ci sono sicurezza, benessere e salute mentale.
I giovani Lgbti che frequentano scuole con programmi inclusivi, in cui si parla di temi come l’orientamento sessuale e l’identità di genere, si sentono più sicuri, vanno meglio a scuola, rischiano meno di essere bullizzati, hanno più probabilità di iscriversi all’università e hanno meno paura che la propria identità di genere possa avere effetti negativi sul proprio percorso scolastico o sulle opportunità lavorative.
Quelli che possono usare nome di elezione e i pronomi associati alla propria identità di genere, ma anche spogliatoi, bagni e altri servizi, sono meno a rischio di depressione o suicidio.
Le leggi che sono state adottate in molti Stati, invece, hanno come conseguenza l’aumento di ansia e paura, il peggioramento della salute mentale, l’impossibilità di accedere a servizi e risorse che proteggono le persone Lgbti da stigma, discriminazione e aggressioni, l’aumento dei casi di depressione e suicidio.
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Famiglie Usa in fuga: si trasferiscono alla ricerca di legislazioni non discriminatorie verso le persone Lgbti
Molte famiglie che vivono in Stati in cui sono state adottate leggi che attaccano i diritti delle persone Lgbti stanno considerando di trasferirsi in luoghi più inclusivi per tutelare se stesse e i propri figli.
Alcune storie sono raccontate nel rapporto pubblicato dalla Human Rights Campaign: una famiglia della Louisiana sta pensando di spostarsi in un altro Stato non appena il figlio 14enne transgender avrà finito le scuole superiori; alcuni genitori, pur vivendo in Stati più progressisti, sono preoccupati dall’aumento di questi divieti e vivono nella paura o in ansia per l’impatto psicologico sui propri figli; in Missouri la madre di una persona adolescente non binaria dopo 8 anni di battaglie legali per continuare ad avere l’assistenza sanitaria sta pensando di lasciare lo Stato per proteggere la sua salute mentale; e c’è anche chi sta pensando di lasciare gli Stati Uniti.
Laura Pasotti
26/6/2023 https://www.osservatoriodiritti.it/
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